giovedì 28 giugno 2012

Il papa in visita ai terremotati e le tende da spostare: le diverse facce della realtà

Su Italia più giusta leggo che, in occasione della visita del papa nell'Emilia terremotata, le forze dell'ordine avrebbero chiesto la rimozione di un accampamento di sfollati perchè poco bello da vedere, come racconterebbe sulla sua pagina Facebook un cittadino di Rovereto di Novi, di cui non viene fornito il nome.
Tre giorni dopo, un aggiornamento sullo stesso sito, riportando le parole di un volontario, chiarisce che lo spostamento delle tende sarebbe stato richiesto dalla Rai ed eseguito dalle forze dell'ordine, per motivi di riprese televisive, ma dopo le proteste degli abitanti di rivolgersi alla stampa (e solo dopo aver minacciato di volerlo fare sul serio) non se ne sarebbe fatto niente.
Il Fatto pubblica un'altra versione però, a riprova della difficoltà di comprendere le cose anche se sei sul posto. Secondo la loro ricostruzione sono stati i vigili urbani a chiedere a questi cittadini di allontanarsi dalle loro tende, su invito della polizia, per ragioni di sicurezza della visita del papa. Ma, se non è zuppa è pan bagnato: i cittadini non hanno desistito, minacciando di dire tutto alla stampa, come poi hanno giustamente fatto, e sono rimasti dov'erano.
Ecco il video pubblicato dal Fatto:



Sempre sullo stesso sito Italia più giusta, la citazione di quanto pubblicato su Facebook da quest'abitante di Rovereto  contiene altre osservazioni, leggermente corrette nell'aggiornamento di cui ho detto, da parte di un volontario operante sul campo. Le riporto integralmente  domandandomi, al contempo, per confronto con quanto detto sulla visita del papa e le tende da spostare, quanto siano aderenti al vero, pur essendo probabilmente dette in tutta buona fede (in rosso le osservazioni del volontario, in blu le parole pubblicate sulla pagina Facebook dall'abitante di Rovereto, non citato):
“MANCANO TUTTI I BENI DI PRIMA NECESSITA’, se non hai il braccialetto che tidanno solo se vivi nei campi della protezione civile, non hai diritto a nulla!!! “
Vero in termini ufficiali. Se non sei nel campo non hai diritto a quanto offerto dalla protezione civile. E’ anche vero però che il campo volontari continua a dare assistenza a tutti, sia per il cibo, sia per i beni di prima necessità. Grazie ai volontari tutta la popolazione Roveretana fuori dai campi attrezzati ha un punto di ritrovo e di assistenza allestito un’ora dopo la prima scossa e tutt’ora in funzione!
“NON DONATE SOLDI VIA SMS, piuttosto caricate le macchine di acqua e cibo e andate personalmente là, vedere per credere.”
 I dubbi ci sono su dove finiranno i soldi, ma certezze non ne abbiamo. Di beni ce ne sono tanti ora, il problema sarà nel momento in cui i riflettori si spegneranno, tra due settimane o forse un mese… serve il cibo ma servono anche i soldi, e come noi molti centri abitati hanno un iban cui donare direttamente che non passa dallo stato e nemmeno dalla protezione civile; nel nostro caso l’iban è proprio da oggi collegato ad una onlus che da libera forma associativa si è costituita per quaesta situazione! E raccoglie tutte le associazioni di Rovereto s/S. Se si caricano macchine abbiate l’accortezza di contattare qualcuno in loco, per essere certi di andare nei centri di raccolta corretti e evitare che le cose finiscano nelle mani di furbetti che deviano le consegne come purtroppo è già accaduto!
La realtà ha dunque diverse facce, ognuna delle quali rimanda un'impressione leggermente diversa. E' fastidioso che persone che vivono questa grande sofferenza debbano patire anche in occasione di una visita che dovrebbe portare loro un po' di sollievo. Ma, nel leggere i vari modi in cui è stata riportata la notizia, c'è differenza se la rimozione è stata richiesta perchè le tende non erano belle da vedersi, o perchè esisteva un problema di riprese televisive o, infine, perchè vi erano problemi di sicurezza. Come si nota, le ho esposte in ordine decrescente di gravità, e probabilmente l'ultima è anche la più realistica.
Resta sempre il sospetto di come sia difficile riportare la realtà: vuoi perchè l'evento ti prende emotivamente e tendi a caricarlo di significati (vogliono sloggiarci perchè le tende non sono belle da vedere) al di là della realtà dei fatti, ma vuoi anche perchè potrebbero esistere realmente dei problemi di sicurezza legati alla visita papale, ma in questo caso non si può chiedere ai terremotati un altro sacrificio.
Comunque, prima o poi, la probabile verità viene a galla. Ora il problema è fermare la catena di S. Antonio di condivisioni  delle versioni farlocche, che spesso dipingono una realtà peggiore di quello che è (e sì che è brutta).


image credit
magisterobenedettoxvi.blogspot.com






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