The invisible war è un documentario girato da Kirby Dick e riguarda gli abusi e le violenze sessuali sulle donne soldato all'interno dell'esercito USA.
Forse non c'è nessun posto, sulla Terra, al sicuro dalla violenza. A ben vedere, proprio l'esercito dovrebbe essere quanto di più lontano dall'idea di luogo pacifico, anche se la propria fama la deve al tipo di lavoro, più che a quanto dovrebbe avvenire quando si è all'interno delle caserme.
Che le forze armate fossero un luogo di soprusi e angherie lo si poteva anche credere; che all'ombra dell'amor patrio potessero celarsi ingiustizie e maltrattamenti era un fatto che molti ipotizzavano; meno invece, secondo me, si crederà alle cifre fornite dal Ministero della Difesa USA:
In 2011 there were 3,158 cases of sexual assault reported within the U.S. military.
While sexual assaults are notoriously under‐reported, this problem is exacerbated in military settings. The Department of Defense estimates that less than 14% of survivors report the assault, and that in 2010 alone, over 19,000 sexual assaults occurred in the military.
Prosecution rates for sexual predators are astoundingly low—in 2011, officials received 3,192 sexual assault reports. But only 1,518 of those reports led to referrals for possible disciplinary action, and only 191 military members were convicted at courts-martial.
Source: Department of Defense [fonte The Invisible War, press release]
3.158 casi di violenze sessuali denunciate nell'esercito USA. Le violenze sessuali sono in genere sotto riportate, e questo problema è esacerbato all'interno dell'esercito. Il Dipartimento della Difesa stima che vengano denunciati meno del 14% delle violenze e che nel solo 2010 ve ne siano state circa 19.000.
Del resto, l'azione penale nei confronti dei violentatori arriva a sentenza in un numero sorprendentemente basso di casi: 191 militari sono stati condannati dalle corti marziali, a fronte di 1.518 deferiti e di 3.192 denunciati.
Se si pensa che queste violenze avvengano solo nei confronti delle donne si è in errore: secondo la stima di uno studio (non riportato nella press release) circa l'1% dei militari americani (cioè quasi 20.000 uomini) ha subito una violenza sessuale.
Nel 2010, secondo il Service Women's Network Action, il 55% delle donne e il 38% degli uomini violentati sessualmente è stato prima molestato. Come accade anche tra i civili, dopo aver denunciato il soldato o la soldatessa subiscono una seconda vittimizzazione nelle strutture mediche militari, portando a un aumento di stress e PSTD (post traumatic stress disorder).
La guerra alla violenza e alla sopraffazione non si combatte solo nei campi di battaglia. Anni di lotte contro l'ingiustizia, migliaia di morti per portare democrazia e libertà, e ancora un così alto numero di persone, soprattutto donne, è costretta a subire violenze di ogni genere e a combattere una battaglia silenziosa e invisibile contro un nemico interno, che ti aggredisce alle spalle.
I numeri sono impressionanti: nel solo 2010 ben 108.121 veterani son risultati positivi al MST (military sexual trauma) e di questi il 45,7% erano uomini. Mentre i traumi da combattimento sono all'origine della maggior parte di PTSD negli uomini, le violenze sessuali lo sono per le donne soldato.
In questa pagina del sito The Invisible War sono disponibili queste e altre notizie sul film e sulla diffusione di questa piaga.
Ha senso spedire migliaia di uomini in giro per il mondo a morire per portare cose come democrazia e libertà quando il vero nemico è all'interno? E di quali soldati avremo bisogno per combatterlo?
imagecredit invisiblewarmovie.com
Come forse già sai, non sono affatto d'accordo che quello che i militari statunitensi portano in giro sia "democrazia e libertà": basta leggere giornali e libri di storia... Quello che portano (ed è coerente col tema di questo post) è sopraffazione e discordia, perchè la morale e il morale dei popoli aggrediti cada sempre più giù, fino a che sia poi facile asservirli. La Storia qualcosa insegna, no? la cosiddetta "democrazia" statunitense (già abbastanza opinabile a casa loro) viene "esportata" per semplice colonialismo, per motivi economici e di potere.
RispondiEliminaSe è vero che il migliore dei mondi possibili non esiste è anche vero che ne siamo parecchio lontani. Però, cosa opporre a quello che esiste? Chi è in grado di fornire quei due importanti requisiti?
RispondiEliminaForse nemmeno la sola legge può farlo, e però questo film, il parlarne, il denunciare, forse qualcosa può cambiare.