sabato 8 dicembre 2012

Cosa dicono i cinesi. Storia della Cina attraverso il web

La Cina è sicuramente un grande paese, almeno in due accezioni: dal punto di vista demografico e da quello dello sviluppo economico. Ma oltre l'apparentemente inarrestabile sviluppo, oltre le stridenti incongruità, oltre  le inaccettabili ingiustizie, il controllo delle nascite e gli onnipresenti stereotipi non si sa gran che. La dissidenza politica, il libero pensiero, la correnti letterarie restano, per gran parte di noi, a parte i casi più eclatanti che ogni tanto fanno capolino sui giornali, perfettamente sconosciuti. E' il destino di tutte le culture e di tutti i popoli che non parlano e scrivono nella nostra lingua o in quella dell'universalistico inglese e che soffrono una pesante censura.
A parte tutti i siti e i blog in italiano che ci saranno, e che non conosco, ho scoperto questo blog di traduttori che hanno deciso di rendere noti autori e blogger cinesi al pubblico italiano, traducendone gli scritti. Il sito si chiama Caratteri cinesi, il web cinese tradotto in italiano. E' molto interessante per conoscere questo paese non solo dai resoconti ufficiali o con le visioni da cartolina dei media ma anche dal punto di vista di chi ci vive, nel bene o soprattutto nel male.

Tra le cose che ho spiluccato c'è questo Aspettando il Congresso. E' la traduzione di alcuni post usciti su Weibo, il social cinese più vicino ai nostri Facebook e Twitter. Vi sono osservazioni di questo tipo, che lasciano capire quali siano le ideologie apprezzate dal partito che governa: 3, 4 e 5.
@Lang Yaoyuan: Il direttore dell'Istituto di ricerca in scienze politiche dell'Accademia cinese di scienze sociali Fang Ning, oggi, sulle pagine del Quotidiano del Popolo, ha dichiarato: lo sviluppo della democrazia socialista deve sostenere "l'unione dei tre" [indica l'integrazione organica della guida del partito, della sovranità del popolo, e del governo in base alla legge, Ndt], "le quattro istituzioni" [ovvero il Congresso del popolo, la cooperazione intrapartitica sotto la guida del Pcc e  il sistema di autonomia delle aree delle minoranze etniche e e quello di autonomia di base nella società, Ndt] e " i cinque no" [no alla creazione di tanti partiti che governerebbero il paese a turni, no alla diversificazione dei principi guida, no alla tripartizione dei potere e al sistema bicamerale, no al sistema federale, no alle privatizzazioni, Ndt]. Ora chiedo a Fang Ning: se sostenessimo queste cose, quale sarebbe il cambiamento politico che porterebbe il XVIII Congresso? Più in Cina ci saranno studiosi lacchè di questo tipo, più la riforma costituzionalista non potrà essere evitata.[grassetto e italico miei, ndr]
Oppure queste riflessioni di Chang Ping,  sulla corruzione in Cina ovvero Chi ha cambiato chi? (sembra di riconoscere un paesaggio familiare in queste osservazioni):

Non tutti hanno notato che il potere della corruzione ha già cambiato la politica e la cultura cinesi, e contemporaneamente sta cambiando politica e cultura mondiali.
Finché saranno ancora arrestati degli innocenti, il mondo non può considerarsi libero; continuerà a sentirsi minacciato finché il potere continuerà ad agire secondo il proprio volere.
L'unica via d'uscita per l’umanità è cambiare questa tendenza e non evitarla.
[...] nella Cina precedente al 1949, i ricchi erano ovunque. Ma nella lunga tradizione sociale cinese, i più abbienti e soprattutto i proprietari terrieri avevano un ruolo chiave nella realizzazione di opere pubbliche, nella difesa della moralità e delle condotte sociali, nella mediazione di dispute tra cittadini, nell'assistenza a poveri e bisognosi, nel rispetto degli insegnanti.  
[...] Attualmente una parte consistente dei ricchi cinesi, o sono famiglie che si sono impossessate del potere, o sono i galoppini di qualche famiglia. Persino le autorità hanno dato troppi privilegi sia a investitori stranieri che a gente che si è fatta da sola realizzando enormi fortune, o che può facilmente comprarsi il potere con il proprio denaro. E così tutti contribuiscono a corrodere la giustizia sociale e la moralità. Stando così le cose, mancano delle persone influenti che mettano in discussione la questione della legittimità del potere.
E' uno squarcio di realtà cinese, di pensieri, riflessioni, di vita. In fondo, sappiamo così poco perfino di quello che succede in casa nostra che, addirittura, quello che succede in giro per il mondo spesso non è nient'altro che un insieme di clichè appiccicati l'uno all'altro.

Per finire, come ogni format che si rispetti, c'è l'angolo della cucina (con sottotitoli in inglese):





















Nessun commento:

Posta un commento

Come si dice, i commenti sono benvenuti, possibilmente senza sproloqui e senza insultare nessuno e senza fare marketing. Puoi mettere un link, non a siti di spam o phishing, o pubblicitari, o cose simili, ma non deve essere un collegamento attivo, altrimenti il commento verrà rimosso. Grazie.

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...