domenica 31 marzo 2013

E' stato morto un ragazzo: Federico Aldrovandi. Il documentario

Ci sono cose che non si possono dimenticare, anche se appartengono all'esperienza intima delle singole persone e non a quella dell'intera umanità. Così nessuno di noi, tranne i protagonisti, potrà sapere cos'è stata la Shoah, o potrà sapere cos'è  perdere un figlio. Pure, ognuno di noi, potrà immaginare e ricordare, così come immagina e ricorda tutto quello che gli ha fatto male. Questo è il documentario che racconta la storia di Federico Aldrovandi che una notte incontrò la polizia...
A scanso di equivoci, diciamo che un'organizzazione complessa come le forze di polizia, non può essere vista come un corpo unico, tutto composto dalla stessa mentalità. Pure, oltre i 4 poliziotti condannati in via definitiva, altri tre  ne sono coinvolti per depistaggio [vedi it.wikipedia].
Cosa insegna questa storia? A sentire recenti dichiarazioni di politici [vedi Aldrovandi, due agenti restano in cella. Giovanardi: “Devono uscire”] ed esibizioni di sindacati di polizia, niente.
Molti dicono che la nostra classe politica non è tutta uguale. Vero. Ma la  titolare del Viminale così si esprime sul Fatto [art.cit.]:
Sempre in tema Aldrovandi, è rimbalzata di nuovo dalle agenzie la notizia riguardante il ritorno in servizio dei quattro poliziotti condannati, una volta scontata la detenzione e passati i sei mesi di sospensione. Una notizia, già data dal Fatto oltre un mese fa, che solleva a sua volta un’altra questione: se da una parte il ministro Cancellieri continua a garantire alla famiglia di Federico che verrà adottato ogni provvedimento contro quelle che ha definito “mele marce”, come può la titolare del Viminale non sapere che la commissione disciplinare del Dipartimento della Pubblica Sicurezza si è già espressa (e per la sospensione e non per la destituzione) e che di conseguenza, nonostante l’appello di Patrizia Moretti e Lino Aldrovandi, chi ha ucciso Federico tornerà a indossare la divisa?
A chi compete la modifica del regolamento che permette a un condannato per omicidio colposo di rientrare in polizia, fatte salve le debite eccezioni per il modo e le circostanze in cui avviene l'omicidio? A vostra conoscenza è giunta qualche proposta di modifica dal mondo politico?


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