venerdì 5 aprile 2013

Alcune proposte del M5S da realizzare o realizzate subito

Sui media -televisioni, giornali, internet- c'è sempre una stagione per ogni argomento. A un certo punto c'è lo spread,  sempre  e solo lo spread, poi lo spread sparisce e si comincia a parlare del governo, che ancora non c'è, che ce n'è bisogno come il pane, che se manca un governo -ma c'è ancora Monti, non siamo sgovernati- va tutto a scatafascio e cose di questo genere. Come se,  all'improvvisa apparizione di un governo, tutti i nostri problemi fossero risolti, così come per magia. Prima sembrava che facendo fare un passo indietro a Berlusconi e mettendo al suo posto i tecnici si sarebbero risolti i problemi dell'Italia. Poi si è capito che i problemi dell'Italia sono ancora in buona parte lì e, anzi, qualcuno s'è pure aggravato. Così occorre un altro salvatore, visto che Monti non lo è stato -o non lo è stato pienamente-, un altro governo, un governo che sicuramente risolverà tutto e il non farlo è chiaramente la cosa più deleteria di questo mondo.
Facciamo questo esperimento mentale: cosa pensate che succederà una volta insediato un nuovo governo? Che come per magia tutti i nostri problemi si risolveranno? Ma se le premesse sono queste, di chiusura e stupida ostinazione da parte di tutte le forze politiche, che speranza c'è di trovare dei governanti saggi e illuminati? E quale ben maggiore certezza c'è di ritrovarci a criticare l'operato dell'esecutivo, una volta finita la  luna di miele dell'ossessiva richiesta di un governo?


Comunque, anche in assenza di un nuovo governo, ma in presenza del governo Monti  voglio ricordare, alcune cose si possono fare ugualmente e Grillo lancia alcune proposte.

Rai. Una proposta è quella di  vendere due reti Rai e tenerne una soltanto. In realtà la Rai ha un insieme piuttosto nutrito di canali, anche se quelli istituzionalmente più conosciuti, e più produttivi, sono tre. Venderne due potrebbe attenuare lo spreco di denaro pubblico e portare qualche soldo in cassa. Non c'è certezza però, come auspica Grillo, che con la vendita aumenti l'indipendenza dell'informazione del servizio pubblico, anche se il comico genovese afferma con forza di voler allontanare i partiti dalla televisione pubblica. Su una cosa non siamo d'accordo, però. Egli ritiene che l'unico canale Rai non dovrebbe avere la pubblicità, ma questo implica il pagamento di un abbonamento. Io ritengo invece che i canali pubblici debbano essere liberi dai partiti, senza abbonamento, e si debbano sostenere con la pubblicità, realizzando programmi di qualità. Ma intanto il sasso è stato lanciato. Sul blog di Grillo, nel post Per una Rai senza partiti, c'è pure un minisondaggio su cosa la gente desidererebbe vedere in televisione. I circa 44.000 che hanno risposto mostrano un volto del telespettatore che non corrisponde alla realtà, privilegiando cultura e approfondimento giornalistico.

Zone terremotate e studi di settore. Alcuni deputati del M5S hanno depositato un'interrogazione parlamentare sulla sospensione degli studi di settore per le zone colpite dal terremoto, come quello recente in Emilia-Romagna. Lo scopo è quello di non gravare su una zona colpita così duramente pretendendo che l'attività economica sia uguale a quella del resto d'Italia, dove è già in conclamata recessione. Figuriamoci in un territorio dove la maggior parte delle persone ha dovuto investire quasi tutto nella ricostruzione. Ne parla qui.

Pagamento debiti della P.A.: prima le imprese poi le banche. Dopo l'elemento stonato emerso grazie al M5S durante l'audizione in Parlamento del Ministro Grilli, che cioè parte dei famosi 40 miliardi (20 nel 2013 e 20 nel 2014) sarebbero andati alle banche -che avevano acquistato i crediti delle aziende vantati nei confronti dello Stato- il Ministro dell'Economia ha modificato le sue tesi, accettando l'idea che la sequenza dei pagamenti preveda soddisfatte per prime le imprese, poi le banche. Qui ne parla.

Nomine vertici società partecipate. A breve vi dovranno essere le nomine dei vertici per alcune delle più grandi aziende partecipate come Ferrovie dello Stato, Poste italiane, Finmeccanica, Cassa Depositi e Prestiti, Enel. Il M5S chiede che il governo Monti venga a riferire in Parlamento sull'atteggiamento che intende tenere, se cioè effettuare le nomine o rimandarle al prossimo governo. La sostanza, però, è quella della trasparenza di queste nomine, non legata a designazioni puramente politiche ma, una volta tanto, di merito. Intervento in Aula visibile qui.

Commissioni parlamentari permanenti. Il M5S lamenta che ancora non si siano costituite le Commissioni parlamentari permanenti, che sono  il luogo dove si esaminano i disegni di legge [art. 72 Cost.], senza che ci sia nessuna tromba mediatica, paragonabile a quella dell'assenza di un governo, a strombazzare l'evento. Eppure, senza Commissioni parlamentari non possono essere discussi molti disegni di legge. E' vero che, di norma, la distribuzione delle Commissioni risente della distribuzione di maggioranza e opposizione in Parlamento, ma quando si vuole certi ostacoli si superano, basta volerlo.

So che possono sembrare misure palliative ma l'agire politico non è fatto soltanto di grandi interventi e decreti monstre. Si può anche procedere per piccoli passi. Per concludere, è vero che è importante formare un nuovo governo che sia espressione  delle elezioni e che segni una discontinuità rispetto al precedente, ancora in carica. Ma è anche vero che in Parlamento possono e devono essere portate avanti tutte quelle iniziative che si chiedono per il particolare momento che viviamo. Non è vero che siamo in una situazione di stallo e che niente può essere fatto. Certo, se quella che appare l'unica possibilità non viene neanche mai presa in considerazione le speranze di una soluzione si riducono. Aspettiamo l'elezione del Capo dello Stato, poi si vedrà.

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