sabato 9 novembre 2013

Rientro satellite GOCE sulla Terra: "remota possibilità di caduta in Italia". Simulazioni e consigli della Protezione Civile


Aggiornamento 10 novembre della Protezione Civile, escluso ogni impatto sul territorio italiano:

Nell’ultimo aggiornamento sul rientro incontrollato del satellite GOCE (Gravity Field and Steady State Ocean Circulation Explorer), essendosi ridotta ulteriormente la finestra temporale, l’Agenzia Spaziale Italiana ha escluso un eventuale impatto dei frammenti del satellite sul territorio italiano.

La Protezione Civile, nel comunicato di sabato 9 novembre, non esclude "la remota possibilità che uno o più frammenti del satellite possano cadere sul nostro territorio". Si parla del satellite GOCE  (Gravity Field and Steady State Ocean Circulation Explorer) dell'ESA (l'Agenzia Spaziale Europea), che ha terminato la sua missione e sta ritornando sulla Terra, la cui finestra temporale per il rientro è tra oggi alle 22:00 e lunedì alle 13:00. Il satellite,  secondo l'ESA, in gran parte si dovrebbe disintegrare a contatto con l'atmosfera, generando alcuni frammenti non più pesanti di 95 kg.
Nonostante la bassa probabilità di che i frammenti possano colpire il nostro paese, e nonostante non si sappia dove andranno a cadere, la Protezione Civile, che segue costantemente il rientro, ha diramato dei suggerimenti per  alcune regioni in certe brevi fasce orarie:

 Le finestre di interesse per l’Italia sono, per ora, tre: dalle 8.26 alle 9.06 di domenica, 10 novembre, coinvolgendo potenzialmente il Centro-Nord (Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Emilia-Romagna, Toscana, Sardegna); dalle 19.44 alle 20.24 sempre di domenica interessando potenzialmente i territori di Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria e Sardegna; dalle 7.48 alle 8.28 di lunedì 11 novembre, periodo per il quale non sono ancora disponibili informazioni poiché sono ancora in corso le elaborazioni delle traiettorie possibili da parte di ASI.
[...] Eventi di questo tipo e casi reali di impatto sulla Terra, e in particolare sulla terraferma, sono assai rari. Pertanto, non esistono comportamenti di autotutela codificati in ambito internazionale da adottare a fronte di questa tipologia di eventi.
Tuttavia, è possibile fornire, pur nell’incertezza connessa alla molteplicità delle variabili, alcune indicazioni utili alla popolazione affinché adotti responsabilmente comportamenti di auto protezione qualora si trovi, nel corso degli intervalli temporali di interesse per l’Italia, nei territori potenzialmente esposti all’impatto:
- è poco probabile che i frammenti causino il crollo di strutture: per questo sono da scegliere luoghi chiusi;
- i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici;
- all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono i vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi).
Di seguito due mappe con i possibili tracciati che potrebbero seguire i frammenti di GOCE. Tratte dal sito della Protezione Civile.







image credit protezionecivile.gov.it

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