Una scimpanzè mamma che trasporta il suo piccolo morto. New Scientist pubblica questa notizia di una mamma scimpanzè che trasporta il suo piccolo Jimato di un anno, morto in seguito a una epidemia influenzale che ha colpito un gruppo di scimpanzè nel sud-est della Guinea. Anche un altro piccolo di 2 anni e mezzo, Veve, è morto a causa dell'influenza. Entrambe le madri, quella di Jimato per 68 giorni e quella di Veve per 19 giorni, hanno trasportato i loro piccoli corpi. La cosa strana non è tanto il fatto che abbiano continuato a trattare i propri figli come se fossero vivi, cosa già osservata anche se raramente, ma il lungo lasso di tempo per il quale l'hanno fatto.
James Anderson afferma che gli scimpanzè comprendono il concetto di morte e che un comportamento come questo serve loro per affrontare meglio questa infausta evenienza. Da una parte la madre tratta il figlio come se fosse ancora vivo ma dall'altra dimostra di aver compreso che invece è morto.
Dora Biro co-autrice di un lavoro su questo comportamento, afferma che l'atteggiamento può essere legato al ciclo ormonale. Mentre allattano, le mamme scimpanzè producono ormoni che inibiscono la fertilità. Quando cessano di alimentare i piccoli questa ritorna nell'arco di 14-77 giorni, in linea con quanto osservato.
Ci vorrebbe il tasto Facebook MI PIACE!
RispondiEliminaConfesso di non aver letto il post ,mi socncerta il fatto di vivere su una bomba !!!!!
RispondiEliminase sta bomba scoppia posso contare sulla tua ospitalita' ...possiamo far incontrare cora e duchessa :)))
qui tra bombe e vulcani stiamo peggio che su una polveriera! ma certo, e per far fare amicizia bene alla cora e duchessa vi metto tutti nella sua cuccia!
RispondiEliminaPsych, ma cusa l'è sto facebook?
Mah grazie !!!! quasi quasi sto meglio qui pensa un po' !!! :PPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPP
RispondiEliminaMa come pascuccetto non sai cos'è fb ????
agliagliagliaiii!!!
Avrei voluto parlarne anche io ma in questi giorni ero troppo indaffarato... ;)
RispondiEliminaRicordo anche di un video dell'anno scorso (forse del national o della BBC) dove un gruppo di scimpanzè guardava da dietro una recensione il cadavere di una loro compagna che veniva portato via in una carriola da un ranger di un parco. I loro visi sembravano esprimere una sola inequivocabile emozione: il lutto.
Ricordo anche che il lutto è stato documentato negli elefanti più volte.
ho letto qualcosa su sta cosa degli scimpmnzè che fanno il lutto mah sono scettico per natiura io perciò ci credo poco weeeeeee ciaooooo pascucci
RispondiEliminaFabri, questo depone per una vicinanza del sentire empatico che unisce tutti i mammiferi.
RispondiEliminaPony, chiaro che nell'osservare questi comportamenti noi interpretiamo i loro stati d'animo. Non devi pensare che elaborano il lutto a parole come noi, ma che provino dolore per una perdita questo è possibile.
non solo possibile è di fatto come lo è per i cani ma da qui a dire elaborano il lutto beh dai non corriamo troppo
RispondiEliminae buon giorno pao che rcconto do bello oggi?
RispondiEliminaun video fantastico, l'avevo già visto
RispondiEliminaAnche le donne sono emozionalmente molto connesse coi loro ormoni, quindi è facile lo siano anche gli scimpanzè, ma io propendo per un' elaborazione del lutto, quel gesto di mettersi il corpicino sulla spalla è come pensare: "è morto, proviamo se è veramente morto, io non mi capacito che sia morto".
RispondiEliminaGli animali a stretto contatto con l'uomo, capiscono il concetto di morte....tipo il cane.
Ciao.
si pao è come dici tu pascicci in democrazia un controllo deve essere esercitato senza il potere di cambiare il potere controllato
RispondiEliminaSolo per la cronaca ,io mi alzo sempre presto al mattino......non tema pascucci ,nessun pensiero
RispondiEliminastrano turba la sig.na in questione !!!!! :P
Bisogna vedere Teo che linguaggio usano per elaborare. Recentemente è uscito un libro di un noto psicologo studioso dei cani, interessante.
RispondiEliminaPaolo ,ho rimandato quella cosa ,fammi sapere se ti è arrivata .
RispondiEliminabaci
Filmato molto interessante. Non lo avevo visto. L'ipotesi di Dora Biro è interessante. Anche nelle donne che allattano, sono prodotti ormoni che inibiscono la fertilità, la quale ritorna ad essere attiva dopo un determinato lasso di tempo da quando è cessato l'allattamento.
RispondiEliminaLa cosa strana non è tanto il fatto che abbiano continuato a trattare i propri figli come se fossero vivi, cosa già osservata anche se raramente, ma il lungo lasso di tempo per il quale l'hanno fatto.
Già. Questo è un nodo molto interessante su cui mi auguro ci saranno indagini specifiche, che portino a qualcosa.
Anche io, Pa, penso sia possibile che gli scimpanzé, e anche le altre scimmie antropomorfe, percepiscano la perdita e di conseguenza provino qulacosa di simile al dolore.
L'Etologia ci insegna che i comportamenti degli animali sono finalizzati alla sopravvivenza della specie. Ora sappiamo che esistono due tipi di comportamento: quello innato o istintivo e quello acquisito o appreso. Il primo è strettamente finalizzato alla suddetta sopravvivenza, vedi la riproduzione, la cura parentale, l'adattamento all'ambiente di vita, per citarne alcuni. Se tali comportamenti non fossero innati, gli animali sarebbero privi degli strumenti diciamo così di base per sopravvivere. Ma anche i comportamenti appresi fanno aumentare le possibilità di sopravvivenza. Mi viene da pensare all'imprinting, l'apprendimento precocissimo grazie al quale i piccoli seguono la propria madre o quella che ritengono essere la propria madre.
Tutta questa premessa per arrivare alla percezione del dolore per la perdita di un figlio o di un compagno.
La domanda è: quanto questa percezione è vantaggiosa per la sopravvivenza, come e perché?
Ma ci sarebbe anche un'altra considerazione da fare riguardo al sentire empatico, che unisce tutti i mammiferi, come tu affermi, Pa.
L'empatia sarebbe innata o acquisita? Oppure in parte innata e in parte acquisita?
Mi auguro di risultare abbastanza chiara.
L'empatia è come dici uno snodo fondamentale: da un lato avvicina il figlio alla madre e permette le cure parentali, dall'altro apre alla condivisione emotiva generalizzata...rispondo meglio dopo.
RispondiEliminaBye.
Anna, sono almeno due i fattori che premono sull'empatia affinchè risulti come si vede vincente evolutivamente:
RispondiEliminacapacità di mantenere l'assetto e la coesione del gruppo,
aumenta la sopravvivenza della prole perchè avvicina care givers e prole per mezzo dell'empatia.
In forza di questi ragionamenti io direi che, insieme alla classe dei neuroni specchio, riconosce una origine filogenetica. La diversità di esiti nelle diverse società animali è da imputarsi alla diversa stabilità raggiunta da una particolare configurazione che può inibire l'evoluzione di maggiori tratti altruistici, come noto costosi. Tra gli umani l'influenza dell'acquisito si è affiancata all'istintuale ampliando la gamma dei possibili interventi. Magari faccio un articoletto, consulto un po' la letteratura...
Eddai, allora. Su con questo "articoletto"!
RispondiEliminaPaolo ,ho rimandato quella cosa ,fammi sapere se ti è arrivata .
RispondiEliminabaci
non solo possibile è di fatto come lo è per i cani ma da qui a dire elaborano il lutto beh dai non corriamo troppo
RispondiEliminaAvrei voluto parlarne anche io ma in questi giorni ero troppo indaffarato... ;)
RispondiEliminaRicordo anche di un video dell'anno scorso (forse del national o della BBC) dove un gruppo di scimpanzè guardava da dietro una recensione il cadavere di una loro compagna che veniva portato via in una carriola da un ranger di un parco. I loro visi sembravano esprimere una sola inequivocabile emozione: il lutto.
Ricordo anche che il lutto è stato documentato negli elefanti più volte.
Fabri, questo depone per una vicinanza del sentire empatico che unisce tutti i mammiferi.
RispondiEliminaPony, chiaro che nell'osservare questi comportamenti noi interpretiamo i loro stati d'animo. Non devi pensare che elaborano il lutto a parole come noi, ma che provino dolore per una perdita questo è possibile.