Caro Paolo, siamo alla terza tappa della tua iniziativa di metterti a fare lo psicoanalista. Ecco la terza immagine: un materasso con un estraneo esile rametto al centro, e già questo fa la sua parte. Di qui tutti a scovare il volto estraneo (hidden face) che non è poi difficile trovare, solo che è una falsa pareidolia, perché comporta accettare un difetto del materasso. È dunque da catalogarsi fra i messaggi subliminali.
Ma ora viene il bello perché ti trovi ad avere a che fare con me, un "tarato" di questo genere di cose alla "Raffaello" preso a tirare le orecchie alla Natura. Forse non hai indagato su di me attraverso il web e il mio sito, perché in fatto di pareidolia riconosco di essere un mostro che pari non ha. La natura, col contributo degli uomini nel fare e disfare la topografia terrestre con opere civili e industriali, hanno fatto la parte di Atena nel tessere la tela in competizione con Aracne, vedi la mitica storia raccontata da Ovidio nelle Metamorfosi. Di qui la topografia terrestre che sappiamo, ed io preso a fare la parte di Aracne, ho disegnato tante di quelle tele che vi corrispondono pareidolicamente. Più specificamente la mia attenzione è stata presa per i centri urbani.
Dunque, come affrontare il tuo materasso? Ti sorprenderà (forse no) ma mi è venuto di risolverla in base ad una interessante pareidolia geometrica, una "tara" che non mi scrollo di dosso. Come antifona mi piace riferirmi ad uno scorcio interessante sul conto del famoso matematico Srinivasa Ramanujan, noto come il poeta dei numeri.
Quando Godfrey Hardy visitò in ospedale l’amico indiano Srinivasa Ramanujan fu, come al solito, impacciato nell’avviare una conversazione. Non sapendo cosa dire, esordì: "Mi pare che il numero del mio taxi fosse 1729. Mi sembra un numero piuttosto insulso". Ma Ramanujan gli rispose: "Ma no Hardy! Ma no! E’ un numero molto interessante. E’ il più piccolo numero esprimibile come somma di due cubi in due modi diversi!"
Ecco, in una certa misura, in modo analogo potrebbe essere visto il tuo materasso col germoglio, come immaginare da cosa nasce cosa, ovvero, da un artefatto germogio ne nasce un altro davvero interessante (l'hidden face del germoglio?) Ma andiamo avanti con la mia geometria della pareidolia.
1. La figura prospettica del rettangolo del materasso dà luogo ad un preciso poligono, piuttosto singolare. Naturalmente si tratta di approssimazione a quella ideale per dar luogo a certe proprietà geometriche che io ho intravisto;
2. tracciamo le diagonali che sono dl, quella lunga e dc l'altra corta: dl>dc;
3. risulta a vista dl = 2dc, cosa che ammettiamo come proprietà di partenza;
4. indichiamo con alfa, l'angolo minore compreso fra le diagonali, quello rivolto verso il lato minore a sinistra;
5. indichiamo con beta, l'angolo maggiore compreso fra le diagonali, quello rivolto verso il lato maggiore in basso;
6. Tracciamo le bisettrici di alfa e beta;
7. risulta (a vista) che la bisettrice di alfa divide il lato minore a sinistra in due parti che rispettano il rapporto aureo: r = 1,618...;
8. risulta anche (a vista) che la bisettrice di beta divide il lato maggiore in basso in due parti che rispettano il rapporto aureo: r = 1,618...;
9. resta da verificare analiticamente le ipotesi suddette ricostruendo la geometria della figura del particolare poligono derivato da un rettangolo visto in prospettiva.
Appena posso svilupperò l'indagine analitica e per ora non resta che accettare o no la mia ipotesi da parte dello psicanalista che non potrà fare appello a Freud o Jung o altre luminari della psicoanalisi.
Insomma è un pò (o tutto) come il mio discorso sulle deduzioni sull "Madonna della seggiola", ovvero sul rapporto fra arte e scienza.
Gaetano
Ps. Hai fatto troppo presto a cambiare le carte in tavolo...
caro Gaetano riesci sempre a sorprendere anche quando uno se l'aspetta. Bene. La tua capacità di individuare regolarità geometriche nelle immagini è notoria, ma sei altrettanto bravo nell'individuarle in uno scritto?
Non quello intendevo, Gaetano, ma la capacità di cogliere un correlato matematico/geometrico in una descrizione astratta come una teoria. Per esempio, stabilire delle relazioni tra i concetti di una teoria come se fossero elementi geometrici o matematici, la capacità di scorgere un meccanismo meccanico in una descrizione immaginaria di un fenomeno mai osservato.
Non è facile risponderti, Paolo, almeno nei termini che tu mi poni. Tuttavia può anche rientrare nei casi da te contemplati, una ricerca che mi ha impegnato per molto tempo. Alla fine ciò che mi proponevo di dimostrare, attraverso la geometria e con essa il ricorso ad un modello meccanico, è stato possibile concepirlo. Di qui la stesura di un e-book che tu sai, I due Leoni Cibernetici. Scopo primario era di pervenire al calcolo della radice dell'inverso della sezione aurea partendo dal quarto di pi greco. Il percorso si sviluppa in otto stadi facendo capo ad una costruzione geometrica composta da un pacco di sfere contenute in una sfera. Tutte queste sfere hanno relazione fra loro come se fossero munite di ingranaggi, una concezione del tutto simile ad un variatore meccanico. In realtà la meccanica è solo di riferimento e ogni elemento è geometrico, ma è pur sempre una cosa astratta. Fin qui sembra che non vi sia risposta a ciò che mi chiedi, nondimeno la macchina cibernetica (così mi è venuto di definirla poiché è proprio in tal modo che si comporta) dell'agglomerato di sfere in questione sembra dare sostegno al magico repertorio dei Segni ideografici dei pianeti del mago, indovino e astrologo Enrico, Cornelia Agrippa. Ecco una relazione che può dare la risposta che chiedi. Non solo ma mi è balenato nel cervello l'idea che la macchina abbia a che vedere con la sfera terrestre, non so in che modo. E poi, sviluppando una elaborata geometria pervengo all'ipotesi di una relazione con i centri yoga che riguarderebbero la costituzione occulta umana secondo la filosofia yoga, appunto. Ed ancora, la possibile relazione delle coordinate geografiche della piramide di Cheope con la sfera contenente sfere a sua volta. La procedura di calcolo prevede appunto l'adozione della geometria della piramide anzidetta per pervenire a certi parametri correttivi. Per non "adulterare" il contenuto dell'e-book, I due Leoni Cibernetici, ho evitato di trattare la relazione con le concezioni del mago Agrippa e anche della mia idea della relazione con il pianeta Terra. Sono cose che ho tratta a parte con un saggio specifico. Gaetano
Caro Paolo, siamo alla terza tappa della tua iniziativa di metterti a fare lo psicoanalista. Ecco la terza immagine: un materasso con un estraneo esile rametto al centro, e già questo fa la sua parte. Di qui tutti a scovare il volto estraneo (hidden face) che non è poi difficile trovare, solo che è una falsa pareidolia, perché comporta accettare un difetto del materasso. È dunque da catalogarsi fra i messaggi subliminali.
Ma ora viene il bello perché ti trovi ad avere a che fare con me, un "tarato" di questo genere di cose alla "Raffaello" preso a tirare le orecchie alla Natura. Forse non hai indagato su di me attraverso il web e il mio sito, perché in fatto di pareidolia riconosco di essere un mostro che pari non ha. La natura, col contributo degli uomini nel fare e disfare la topografia terrestre con opere civili e industriali, hanno fatto la parte di Atena nel tessere la tela in competizione con Aracne, vedi la mitica storia raccontata da Ovidio nelle Metamorfosi. Di qui la topografia terrestre che sappiamo, ed io preso a fare la parte di Aracne, ho disegnato tante di quelle tele che vi corrispondono pareidolicamente. Più specificamente la mia attenzione è stata presa per i centri urbani.
Dunque, come affrontare il tuo materasso? Ti sorprenderà (forse no) ma mi è venuto di risolverla in base ad una interessante pareidolia geometrica, una "tara" che non mi scrollo di dosso. Come antifona mi piace riferirmi ad uno scorcio interessante sul conto del famoso matematico Srinivasa Ramanujan, noto come il poeta dei numeri.
Quando Godfrey Hardy visitò in ospedale l’amico indiano Srinivasa Ramanujan fu, come al solito, impacciato nell’avviare una conversazione. Non sapendo cosa dire, esordì: "Mi pare che il numero del mio taxi fosse 1729. Mi sembra un numero piuttosto insulso". Ma Ramanujan gli rispose: "Ma no Hardy! Ma no! E’ un numero molto interessante. E’ il più piccolo numero esprimibile come somma di due cubi in due modi diversi!"
Ecco, in una certa misura, in modo analogo potrebbe essere visto il tuo materasso col germoglio, come immaginare da cosa nasce cosa, ovvero, da un artefatto germogio ne nasce un altro davvero interessante (l'hidden face del germoglio?) Ma andiamo avanti con la mia geometria della pareidolia.
1. La figura prospettica del rettangolo del materasso dà luogo ad un preciso poligono, piuttosto singolare. Naturalmente si tratta di approssimazione a quella ideale per dar luogo a certe proprietà geometriche che io ho intravisto;
2. tracciamo le diagonali che sono dl, quella lunga e dc l'altra corta: dl>dc;
3. risulta a vista dl = 2dc, cosa che ammettiamo come proprietà di partenza;
4. indichiamo con alfa, l'angolo minore compreso fra le diagonali, quello rivolto verso il lato minore a sinistra;
5. indichiamo con beta, l'angolo maggiore compreso fra le diagonali, quello rivolto verso il lato maggiore in basso;
6. Tracciamo le bisettrici di alfa e beta;
7. risulta (a vista) che la bisettrice di alfa divide il lato minore a sinistra in due parti che rispettano il rapporto aureo: r = 1,618...;
8. risulta anche (a vista) che la bisettrice di beta divide il lato maggiore in basso in due parti che rispettano il rapporto aureo: r = 1,618...;
9. resta da verificare analiticamente le ipotesi suddette ricostruendo la geometria della figura del particolare poligono derivato da un rettangolo visto in prospettiva.
Appena posso svilupperò l'indagine analitica e per ora non resta che accettare o no la mia ipotesi da parte dello psicanalista che non potrà fare appello a Freud o Jung o altre luminari della psicoanalisi.
Insomma è un pò (o tutto) come il mio discorso sulle deduzioni sull "Madonna della seggiola", ovvero sul rapporto fra arte e scienza.
Gaetano
Ps. Hai fatto troppo presto a cambiare le carte in tavolo...
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Scusa Paolo l'impertinenza, mi viene in mente una fiaba la Principessa sul pisello, solo che quello è un germoglio.
RispondiEliminaVoglio dire che i tuoi post mi piacevano tanto. Anche parlare per immagini non è male. :-)
Rosalba
Ma hidden non significa nascosto...forse faccia nascosta, ma io non vedo nulla...Boh! Ciao Annamaria
RispondiEliminaah visto ora, in un angolo del materasso c'è un volto e se non vedo male somiglia all'immagine del tuo avatar :-)
RispondiEliminaSì sì adesso lo vedo anche io....smack
RispondiEliminaDue cimici verdi....in viaggio di nozze!!!
RispondiEliminaCiao,
maria I.
Caro Paolo,
RispondiEliminasiamo alla terza tappa della tua iniziativa di metterti a fare lo psicoanalista. Ecco la terza immagine: un materasso con un estraneo esile rametto al centro, e già questo fa la sua parte. Di qui tutti a scovare il volto estraneo (hidden face) che non è poi difficile trovare, solo che è una falsa pareidolia, perché comporta accettare un difetto del materasso. È dunque da catalogarsi fra i messaggi subliminali.
Ma ora viene il bello perché ti trovi ad avere a che fare con me, un "tarato" di questo genere di cose alla "Raffaello" preso a tirare le orecchie alla Natura.
Forse non hai indagato su di me attraverso il web e il mio sito, perché in fatto di pareidolia riconosco di essere un mostro che pari non ha. La natura, col contributo degli uomini nel fare e disfare la topografia terrestre con opere civili e industriali, hanno fatto la parte di Atena nel tessere la tela in competizione con Aracne, vedi la mitica storia raccontata da Ovidio nelle Metamorfosi. Di qui la topografia terrestre che sappiamo, ed io preso a fare la parte di Aracne, ho disegnato tante di quelle tele che vi corrispondono pareidolicamente. Più specificamente la mia attenzione è stata presa per i centri urbani.
Dunque, come affrontare il tuo materasso? Ti sorprenderà (forse no) ma mi è venuto di risolverla in base ad una interessante pareidolia geometrica, una "tara" che non mi scrollo di dosso.
Come antifona mi piace riferirmi ad uno scorcio interessante sul conto del famoso matematico Srinivasa Ramanujan, noto come il poeta dei numeri.
Quando Godfrey Hardy visitò in ospedale l’amico indiano Srinivasa Ramanujan fu, come al solito, impacciato nell’avviare una conversazione. Non sapendo cosa dire, esordì: "Mi pare che il numero del mio taxi fosse 1729. Mi sembra un numero piuttosto insulso". Ma Ramanujan gli rispose: "Ma no Hardy! Ma no! E’ un numero molto interessante. E’ il più piccolo numero esprimibile come somma di due cubi in due modi diversi!"
Ecco, in una certa misura, in modo analogo potrebbe essere visto il tuo materasso col germoglio, come immaginare da cosa nasce cosa, ovvero, da un artefatto germogio ne nasce un altro davvero interessante (l'hidden face del germoglio?)
Ma andiamo avanti con la mia geometria della pareidolia.
1. La figura prospettica del rettangolo del materasso dà luogo ad un preciso poligono, piuttosto singolare. Naturalmente si tratta di approssimazione a quella ideale per dar luogo a certe proprietà geometriche che io ho intravisto;
2. tracciamo le diagonali che sono dl, quella lunga e dc l'altra corta: dl>dc;
3. risulta a vista dl = 2dc, cosa che ammettiamo come proprietà di partenza;
4. indichiamo con alfa, l'angolo minore compreso fra le diagonali, quello rivolto verso il lato minore a sinistra;
5. indichiamo con beta, l'angolo maggiore compreso fra le diagonali, quello rivolto verso il lato maggiore in basso;
6. Tracciamo le bisettrici di alfa e beta;
7. risulta (a vista) che la bisettrice di alfa divide il lato minore a sinistra in due parti che rispettano il rapporto aureo: r = 1,618...;
8. risulta anche (a vista) che la bisettrice di beta divide il lato maggiore in basso in due parti che rispettano il rapporto aureo: r = 1,618...;
9. resta da verificare analiticamente le ipotesi suddette ricostruendo la geometria della figura del particolare poligono derivato da un rettangolo visto in prospettiva.
Appena posso svilupperò l'indagine analitica e per ora non resta che accettare o no la mia ipotesi da parte dello psicanalista che non potrà fare appello a Freud o Jung o altre luminari della psicoanalisi.
Insomma è un pò (o tutto) come il mio discorso sulle deduzioni sull "Madonna della seggiola", ovvero sul rapporto fra arte e scienza.
Gaetano
Ps. Hai fatto troppo presto a cambiare le carte in tavolo...
caro Gaetano
RispondiEliminariesci sempre a sorprendere anche quando uno se l'aspetta. Bene.
La tua capacità di individuare regolarità geometriche nelle immagini è notoria, ma sei altrettanto bravo nell'individuarle in uno scritto?
Paolo, la risposta è sì.
RispondiEliminaGiusto ad hoc con un commento, poi diventato post tre giorni fa. Si tratta di una delle poesie in lizza per il concorso Ermes che tu devi sapere. Vai a questo indirizzo:
http://rosy-blogprove.blogspot.com/2010/09/siamo-tutti-angeli.html
Ciao,
Gaetano
Non quello intendevo, Gaetano, ma la capacità di cogliere un correlato matematico/geometrico in una descrizione astratta come una teoria. Per esempio, stabilire delle relazioni tra i concetti di una teoria come se fossero elementi geometrici o matematici, la capacità di scorgere un meccanismo meccanico in una descrizione immaginaria di un fenomeno mai osservato.
RispondiEliminaNon è facile risponderti, Paolo, almeno nei termini che tu mi poni. Tuttavia può anche rientrare nei casi da te contemplati, una ricerca che mi ha impegnato per molto tempo. Alla fine ciò che mi proponevo di dimostrare, attraverso la geometria e con essa il ricorso ad un modello meccanico, è stato possibile concepirlo. Di qui la stesura di un e-book che tu sai, I due Leoni Cibernetici.
RispondiEliminaScopo primario era di pervenire al calcolo della radice dell'inverso della sezione aurea partendo dal quarto di pi greco. Il percorso si sviluppa in otto stadi facendo capo ad una costruzione geometrica composta da un pacco di sfere contenute in una sfera.
Tutte queste sfere hanno relazione fra loro come se fossero munite di ingranaggi, una concezione del tutto simile ad un variatore meccanico.
In realtà la meccanica è solo di riferimento e ogni elemento è geometrico, ma è pur sempre una cosa astratta.
Fin qui sembra che non vi sia risposta a ciò che mi chiedi, nondimeno la macchina cibernetica (così mi è venuto di definirla poiché è proprio in tal modo che si comporta) dell'agglomerato di sfere in questione sembra dare sostegno al magico repertorio dei Segni ideografici dei pianeti del mago, indovino e astrologo Enrico, Cornelia Agrippa. Ecco una relazione che può dare la risposta che chiedi. Non solo ma mi è balenato nel cervello l'idea che la macchina abbia a che vedere con la sfera terrestre, non so in che modo.
E poi, sviluppando una elaborata geometria pervengo all'ipotesi di una relazione con i centri yoga che riguarderebbero la costituzione occulta umana secondo la filosofia yoga, appunto.
Ed ancora, la possibile relazione delle coordinate geografiche della piramide di Cheope con la sfera contenente sfere a sua volta. La procedura di calcolo prevede appunto l'adozione della geometria della piramide anzidetta per pervenire a certi parametri correttivi.
Per non "adulterare" il contenuto dell'e-book, I due Leoni Cibernetici, ho evitato di trattare la relazione con le concezioni del mago Agrippa e anche della mia idea della relazione con il pianeta Terra. Sono cose che ho tratta a parte con un saggio specifico.
Gaetano
Caro Paolo,
RispondiEliminasiamo alla terza tappa della tua iniziativa di metterti a fare lo psicoanalista. Ecco la terza immagine: un materasso con un estraneo esile rametto al centro, e già questo fa la sua parte. Di qui tutti a scovare il volto estraneo (hidden face) che non è poi difficile trovare, solo che è una falsa pareidolia, perché comporta accettare un difetto del materasso. È dunque da catalogarsi fra i messaggi subliminali.
Ma ora viene il bello perché ti trovi ad avere a che fare con me, un "tarato" di questo genere di cose alla "Raffaello" preso a tirare le orecchie alla Natura.
Forse non hai indagato su di me attraverso il web e il mio sito, perché in fatto di pareidolia riconosco di essere un mostro che pari non ha. La natura, col contributo degli uomini nel fare e disfare la topografia terrestre con opere civili e industriali, hanno fatto la parte di Atena nel tessere la tela in competizione con Aracne, vedi la mitica storia raccontata da Ovidio nelle Metamorfosi. Di qui la topografia terrestre che sappiamo, ed io preso a fare la parte di Aracne, ho disegnato tante di quelle tele che vi corrispondono pareidolicamente. Più specificamente la mia attenzione è stata presa per i centri urbani.
Dunque, come affrontare il tuo materasso? Ti sorprenderà (forse no) ma mi è venuto di risolverla in base ad una interessante pareidolia geometrica, una "tara" che non mi scrollo di dosso.
Come antifona mi piace riferirmi ad uno scorcio interessante sul conto del famoso matematico Srinivasa Ramanujan, noto come il poeta dei numeri.
Quando Godfrey Hardy visitò in ospedale l’amico indiano Srinivasa Ramanujan fu, come al solito, impacciato nell’avviare una conversazione. Non sapendo cosa dire, esordì: "Mi pare che il numero del mio taxi fosse 1729. Mi sembra un numero piuttosto insulso". Ma Ramanujan gli rispose: "Ma no Hardy! Ma no! E’ un numero molto interessante. E’ il più piccolo numero esprimibile come somma di due cubi in due modi diversi!"
Ecco, in una certa misura, in modo analogo potrebbe essere visto il tuo materasso col germoglio, come immaginare da cosa nasce cosa, ovvero, da un artefatto germogio ne nasce un altro davvero interessante (l'hidden face del germoglio?)
Ma andiamo avanti con la mia geometria della pareidolia.
1. La figura prospettica del rettangolo del materasso dà luogo ad un preciso poligono, piuttosto singolare. Naturalmente si tratta di approssimazione a quella ideale per dar luogo a certe proprietà geometriche che io ho intravisto;
2. tracciamo le diagonali che sono dl, quella lunga e dc l'altra corta: dl>dc;
3. risulta a vista dl = 2dc, cosa che ammettiamo come proprietà di partenza;
4. indichiamo con alfa, l'angolo minore compreso fra le diagonali, quello rivolto verso il lato minore a sinistra;
5. indichiamo con beta, l'angolo maggiore compreso fra le diagonali, quello rivolto verso il lato maggiore in basso;
6. Tracciamo le bisettrici di alfa e beta;
7. risulta (a vista) che la bisettrice di alfa divide il lato minore a sinistra in due parti che rispettano il rapporto aureo: r = 1,618...;
8. risulta anche (a vista) che la bisettrice di beta divide il lato maggiore in basso in due parti che rispettano il rapporto aureo: r = 1,618...;
9. resta da verificare analiticamente le ipotesi suddette ricostruendo la geometria della figura del particolare poligono derivato da un rettangolo visto in prospettiva.
Appena posso svilupperò l'indagine analitica e per ora non resta che accettare o no la mia ipotesi da parte dello psicanalista che non potrà fare appello a Freud o Jung o altre luminari della psicoanalisi.
Insomma è un pò (o tutto) come il mio discorso sulle deduzioni sull "Madonna della seggiola", ovvero sul rapporto fra arte e scienza.
Gaetano
Ps. Hai fatto troppo presto a cambiare le carte in tavolo...
Scusa Paolo l'impertinenza, mi viene in mente una fiaba la Principessa sul pisello, solo che quello è un germoglio.
RispondiEliminaVoglio dire che i tuoi post mi piacevano tanto. Anche parlare per immagini non è male. :-)
Rosalba