Sembra una favola di Esopo. C'era una volta una volpe...
Ma sarà vera questa notizia? Quello che è successo in Bielorussia a uno sfortunato (giustamente) e maldestro cacciatore ha fatto il giro del web. Presenta però, nonostante sia citato da fonti cosiddette autorevoli, aspetti francamente poco convincenti, anche se, tutto sommato, a volte la realtà può superare la fantasia. In breve i fatti così come si leggono sui vari giornali e blog che ne hanno parlato: c'è un cacciatore che va a caccia di volpi e riesce pure a sparare ad una volpe (il temerario), solo che la ferisce solamente (oppure la volpe si finge ferita) e così, mentre cerca di finirla (in modo umanitario) con il calcio del fucile (i siti italiani dicono a mani nude, quelli inglesi con il calcio del fucile), la volpe (alla quale andrebbe consegnato un premio) riesce a premere casualmente il grilletto del fucile e a far partire un colpo, che ferisce il cacciatore a una gamba. Poi si dilegua. La volpe. Il cacciatore invece va all'ospedale dove forse, richiesto come si sia ferito, racconta la bella storiella (magari è cosa di cui essere fieri) invece di mentire parlando di un colpo accidentale.
Ma sarà vera questa notizia? Quello che è successo in Bielorussia a uno sfortunato (giustamente) e maldestro cacciatore ha fatto il giro del web. Presenta però, nonostante sia citato da fonti cosiddette autorevoli, aspetti francamente poco convincenti, anche se, tutto sommato, a volte la realtà può superare la fantasia. In breve i fatti così come si leggono sui vari giornali e blog che ne hanno parlato: c'è un cacciatore che va a caccia di volpi e riesce pure a sparare ad una volpe (il temerario), solo che la ferisce solamente (oppure la volpe si finge ferita) e così, mentre cerca di finirla (in modo umanitario) con il calcio del fucile (i siti italiani dicono a mani nude, quelli inglesi con il calcio del fucile), la volpe (alla quale andrebbe consegnato un premio) riesce a premere casualmente il grilletto del fucile e a far partire un colpo, che ferisce il cacciatore a una gamba. Poi si dilegua. La volpe. Il cacciatore invece va all'ospedale dove forse, richiesto come si sia ferito, racconta la bella storiella (magari è cosa di cui essere fieri) invece di mentire parlando di un colpo accidentale.
Le fonti.
Cominciamo da quelle italiane.
Ne parla La Stampa
il Corriere
E qui le fonti straniere.
Il Telegraph
E ora qualche fonte russa.
La Pravda
Russia Today, un giornale online completamente in inglese, raccoglie, il primo a farlo finora, lo scetticismo degli investigatori, secondo i quali potrebbe essere più credibile l'ipotesi di un tentato suicidio oppure l'essere stato colpito da un altro cacciatore
e per ultimo il Moscow Times, giornale economico, il quale riporta anche la notizia che le volpi, in Bielorussia, a causa del fatto che trasmettono la rabbia (?), non sono specie protette (ma se tutti quelli che trasmettono rabbia non dovessero essere protetti, uomini inclusi...)
Per conoscere lo stato dell'arte relativo al rischio estinzione della volpe o a quali specie siano protette e quali no vi invio a questa pagina del WWF, di cui anticipo qualche riga:
"In tutto sono state descritte 23 specie di volpi distribuite in tutti i continenti. Tra quelle inserite nel libro rosso dell’IUCN, 2 sono classificate a basso rischio (LR, Lower Risk) e una decina vengono ritenute a stato indeterminato per mancanza di dati (DD-Data Deficient) poiché non si dispone di informazioni sullo status reale. La volpe grigia insulare (Urocyon littoralis) che vive nelle isole prospicienti la California meridionale, è considerata dall'IUCN gravemente minacciata (CR-Critically Endangered) mentre la volpe pigmea (Vulpes velox) degli Stati Uniti occidentali è nella categoria a rischio minimo (LC-Least Concern). Le specie cacciate che meritano maggiore attenzione sono la volpe del Capo (Vulpes chama), perseguitata in Sudafrica per proteggere gli armenti e inserita nella categoria a rischio minimo (LC-Least Concern) come la volpe del Bengala (Vulpes bengalensis) di Bangladesh, India, Nepal e Pakistan.
Oltre alla volpe rossa o volpe comune (Vulpes vulpes), inserita nella categoria a rischio minimo (LC-Least Concern) e diffusa in tutta l’Europa, Asia centro-settentrionale e nord America (introdotta anche in Australia) vengono cacciate e allevate per la loro pelliccia soprattutto la volpe polare o volpe bianca (Alopex lagopus) una cui varietà è la "volpe azzurra", la volpe grigia o urocione (Urocyon cinereoargenteus) di Stati Uniti e Messico, e varie specie di volpi grigie sudamericane del genere Dusicyon. A questo genere apparteneva il cane delle Falkland/Malvine estinto dal 1876."
Non so se la storia sia vera o meno. Certo, ne parlano molti media e questo potrebbe essere un avallo di credibilità. Sta di fatto che se fosse vera, sarebbe un piccolo ma confortante esempio di giustizia, in cui una possibile ingiustizia si risolve ai danni di chi voleva perpetrarla. Accadesse più spesso.
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