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Forse il processo breve è già iniziato, o forse già esiste. La sentenza di primo grado sulla vicenda Thyssen (l'incendio alle acciaierie della ThyssenKrupp di Torino nel 2007, che costò la vita a 7 operai) è arrivata dopo meno di 4 anni e dopo 94 udienze. Per la prima volta, a quanto afferma il pm Guariniello sul Corriere,
«È una svolta epocale, non era mai successo che per una vicenda del lavoro venisse riconosciuto il dolo eventuale»[1]
Infatti, l'amministratore delegato della ThyssenKrupp Harald Espenhahn è stato condannato per omicidio volontario a 16 anni e mezzo. La sentenza, a quanto dice lo stesso Guariniello, è destinata a costituire un precedente che, sperabilmente, potrebbe costituire un deterrente alla mancata adozione delle normali misure di sicurezza sul lavoro.
Il giudice ha accolto dunque l'ipotesi dell'accusa, che l'ad della Thyssen avesse
deciso di posticipare i lavori per la messa in sicurezza dello stabilimento di Torino a una data successiva a quella della prevista chiusura e del trasferimento a Terni. E aveva deciso quindi, in modo consapevole, di tralasciare i gravi rischi a cui avrebbe sottoposto i lavoratori.[1]
Insoddisfatte la difesa e l'azienda ma soddisfatti, oltre i parenti delle vittime, le parti civili (48 lavoratori, Comune e Provincia di Torino, Regione Piemonte, sindacati e varie associazioni).
La Thyssenkrupp è questa azienda qui. Azienda tedesca e la più importante industria siderurgica d'Europa. Come è possibile, a quanto stabilisce la sentenza, che un'azienda di questo genere, avesse una tale carenza dell'applicazione delle norme di sicurezza?
Fonte
[1]Corriere
[2]Repubblica
L'impianto antincendio (che probabilmente non avrebbe evitato la morte degli operai) non è previsto dalla normativa antinfortunistica. Quasi tutti i luoghi di lavoro ne sono privi. Come circolano regolarmente auto senza airbag o ABS, come ci sono strade senza guardrail etc.
RispondiEliminaE la linea 2 sembra fosse la più moderna dello stabilimento. Ma è la fabbrica dei tedeschi, quelli cattivi..