mercoledì 23 novembre 2011

I 10 lavori più amati (da chi li fa)

Avete idea di quali siano i 10 lavori più amati? Su Forbes trovo questa classifica dei Ten Happiest Jobs, articolo che segue un precedente Ten Most Hated Jobs. Lo stesso articolista di Forbes dichiara di aver scoperto l'articolo sul  Christian Science Monitor (che riporta solo dieci fotografie con una breve didascalia, senza alcun dato), il quale cita come fonte di questa classifica un'istituzione come il General Social Survey del  Norc (National Organisation for Research) dell'Università di Chicago, anche se sul sito del Norc vi è sì il link all'articolo del Monitor ma non ci sono altri dati. Ecco la classifica, probabilmente valida per gli Usa ma non so se esportabile per intero nel nostro paese:

  1. Prete
  2. Vigile del Fuoco
  3. Fisioterapista
  4. Autore
  5. Insegnante di Sostegno
  6. Insegnante
  7. Artista
  8. Psicologo
  9. Agente finanziario
  10. Operatore tecnico
E ora due parole di spiegazione su questa classifica. 
Non è così sorprendente che un'occupazione come quella del prete, che non può definirsi un lavoro come comunemente lo intendiamo, sia quella che riscuote i maggiori consensi da parte di chi la pratica: non potrebbe essere altrimenti, essendo soprattutto una scelta di vita, una vocazione, e non la semplice ricerca di un impiego per sbarcare il lunario. Lo nota anche l'articolista, affermando che il meno mondano dei lavori è anche il più felice. In genere, ogni qual volta che si riesce a fare il lavoro che si desidera si è, almeno più di chi invece di sceglierlo è scelto, mediamente più felici degli altri.
L'80% dei vigili del fuoco è molto soddisfatto del proprio lavoro. Anche qui giova forse ricordare la grande considerazione che riscuotono i firefighters in America, e lo  status che ne deriva può forse influire sulla soddisfazione generale per il lavoro.
Anche i fisioterapisti sono soddisfatti della loro occupazione. Viene invocata qui la stessa spiegazione adottata per i vigili del fuoco: aiutare gli altri, spiegazione che ritornerà anche in altri lavori in classifica.
Per autori e artisti l'aspetto fondamentale dovrebbe essere l'indipendenza e il fare quello che si desidera (come per il prete), stante il mediocre ritorno economico (almeno in media).
Insegnante di sostegno, insegnante e forse anche psicologo, raccolgono in parte le motivazioni esposte sopra: aiutare gli altri, anche per la carica di idealità che accompagna queste professioni.
Infine agente finanziario e operatore tecnico: il 65% degli agenti finanziari si dichiara felice del proprio lavoro. Qui, per la verità, l'aspetto economico non è secondario: lo stipendio medio è di 90 mila dollari annui, in un ufficio confortevole. Anche nel caso dell'operatore tecnico potrebbe essere invocata, probabilmente, la scelta di un lavoro che si desidera fare, similmente a quanto avviene per autori e artisti, oltre alla motivazione derivante dall'aggiustare macchinari, dal risolvere problemi,  cosa che evidentemente aumenta il livello di soddisfazione.

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