martedì 20 dicembre 2011

15 milioni di italiani dichiarano zero attività finanziarie

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Sono usciti titoli contraddittori in questi giorni su questi famosi 15 milioni di nostri connazionali: che dichiaravano un reddito zero o che dichiaravano zero attività finanziarie, del tipo conto corrente, obbligazioni, libretti di risparmio e via dicendo. L'articolo di riferimento è quello di Repubblica che, secondo  me, parla correttamente di zero attività finanziarie del tipo precisato sopra e non di dichiarazioni dei redditi.
Comunque, se si cerca bene, l'anno scorso, il Corriere riportava un numero abbastanza simile a questo, cioè un quarto dei contribuenti italiani (10,7 milioni su un totale di 41,8 milioni), che dichiaravano zero euro in forza di detrazioni o reddito basso. 
Ma questa dei 15 milioni di italiani è un'altra storia. Si ritiene non verosimile il fatto che un quarto di tutti gli italiani, più o meno 5 milioni famiglie, non abbiano nessuna attività con le banche, quando i dati dicono che il 90% delle famiglie italiane possiede un conto corrente, nei quali conti sono depositati quasi 500 miliardi di euro (che fa 25mila euro per famiglia). Anche perchè, questi 15 milioni fanno parte dell'80% di coloro che usufruiscono degli sconti Isee, ragion per cui il governo vuole vederci chiaro e verificare se tra lo stato di bisogno e l'assenza di conto in banca vi è la correlazione che ci si immagina oppure vi sia dietro una dichiarazione mendace che nasconde, magari, ingenti patrimoni immobiliari.
A questo scopo il governo introduce quello che di fatto si può chiamare l'abolizione del segreto bancario. Infatti le banche dovranno comunicare all'anagrafe tributaria, periodicamente, movimentazioni bancarie, estratti conto, anche degli anni precedenti, di tutti i loro clienti.
La caccia all'evasore è cominciata, ma contiene aspetti inquietanti. Speriamo che quest'enfasi tributaristica non comporti accanimento sulle piccolezze ma aggredisca le vere evasioni. Non so se il dato dei 15 milioni di italiani che non vanno mai in banca perchè non vi hanno nessun tipo di attività nasconda segreti inconfessabili o sia il risultato dell' indigenza. Sta di fatto che l'impegno enfatico del ministro Passera, ben evidenziato dalle parole "Il nostro impegno contro l'evasione sarà senza pace, sono soldi rubati", potrebbe anche cominciare con il consiglio regionale del Lazio che, nottetempo, all'ululare dei lupi, ha approvato un emendamento che estende  il vitalizio a 14 assessori, alla faccia della crisi e dei sacrifici (nostri, non loro). Questi come li definirebbe Passera, soldi guadagnati o soldi rubati?

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