India e Inghilterra: due esempi della politica estera italiana?

Ministro degli Esteri Terzi
imagecredit dirittodicritica.com

Non usa mezzi termini Lucio Caracciolo su Limes a proposito della politica estera italiana. Due episodi ravvicinati e recenti illustrano, secondo lui, il ruolo e l'importanza dell'Italia a livello internazionale:

Non c'è nulla di sorprendente, tanto meno di inspiegabile, nella decisione britannica di non consultare il governo italiano prima di lanciare il raid in Nigeria nord-occidentale, finito con l'uccisione degli ostaggi Chris McManus e Franco Lamolinara.

Sorprendente sarebbe stato il contrario, con Cameron a chiedere a Monti se pensasse che il blitz - eufemismo per battaglia campale di alcune ore - sarebbe stato necessario. Delegando eventualmente i responsabili della Difesa a definirne i dettagli. Ciò sarebbe avvenuto se Londra riconoscesse a Roma il rango di alleato paritario. E se Roma si facesse rispettare per tale.[fonte]

Non credo però che i tronfi commenti dei politici professionisti (quelli fuori dal Governo) sentiti in questi giorni riguardo la loro supposta superiorità nel trattare questioni internazionali siano giustificati o abbiano fondamento: l'altra supposizione, che l'Italia conti poco o niente in politica estera (rafforzata dai recenti episodi indiani e anglo-nigeriani) non è spuntata fuori adesso ma ha una lunga tradizione. Valga ricordarsi come veniva accolto Berlusconi dal duo Merkel-Sarkozy, tanto per citare una delle cose più evidenti.

Se la Gran Bretagna non ci ha avvisati del blitz è perchè noi con il Regno Unito siamo stati o amici o nemici, ma mai sullo stesso piano, così afferma Caracciolo:

Nella storia delle relazioni italo-britanniche, dal Risorgimento in avanti, siamo stati amici o nemici. Mai però sullo stesso piano. Questione di rapporti di forza. Fondati sulla psicologia collettiva, sugli stereotipi del “carattere nazionale”, più che su fattori oggettivi, misurabili. Tanto che quando, negli anni Ottanta, il volume della nostra economia superò quello britannico, Londra reagì con piccata rimozione: non poteva che trattarsi di errore statistico.[ibid]

imagecredit secoloditalia.it

Non meglio sarebbe andata con il caso dei marinai italiani arrestati in India

 per effetto delle negligenze in serie prodotte da apparati di sicurezza e diplomatici che stentano a comunicare fra loro né brillano per spirito d'iniziativa. Se vi sono colpe, pur solo di omissione, vanno individuate e i responsabili puniti. Dubitiamo che ciò accada: la vicenda del nostro console ad Osaka, rockettaro neonazista tuttora impunito, ci ricorda quanto possano le corporazioni quando sentono minacciati i loro privilegi.[ibid]

Da cosa dipende  allora il poco peso politico che l'Italia avrebbe a livello internazionale? Il fatto è, secondo Caracciolo, che pur ritenendoci dei gran furbi in realtà siamo dei creduloni:

Un passo avanti lo faremo quando cesseremo d'inventarci un mondo ideale, in cui vige il diritto internazionale, gli indiani valgono i somali, gli “alleati” agiscono di concerto. In cui gli Stati non battono moneta ma la cogestiscono in armonia, né sparano, perché siamo nell'èra della globalizzazione. In cui le frontiere non dividono ma affratellano. In cui gli europei lavorano gli uni per gli altri perché insomma siamo tutti europei. In cui noi italiani siamo concordemente amati perché brava gente che non fa la guerra nemmeno quando la fa, distribuendo equamente caramelle e pallottole.[ibid]

Ci aggrappiamo ai Grandi della Terra per sentirci grandi anche noi, un po' come accade a chi si fa fotografare con il personaggio famoso, per poter dire di conoscerlo, o a quelli che si mettono in mostra dietro  le telecamere. Ma, con sottile metafora, aggiunge che Nessuno ci impedirà di crogiolarci nel comodo teatrino che abbiamo allestito a misura della nostra ignavia, almeno finché non ci spezzeremo l'osso del collo con l'ultima acrobazia per rimanere in equilibrio. Per essere considerati bisogna assumersi le proprie responsabilità, senza aspettarci sempre che la giovane America o la vecchia Europa se le assumano al posto nostro.