Il segretario della Cgil Susanna Camusso parla chiaro: la riforma del lavoro non porterà un solo posto di lavoro in più, però bisogna farla. Chiaramente senza lo scalpo dell'articolo 18. E per quanto riguarda la Tav, in un momento in cui ce n'è una drammatica necessità, rappresenta un investimento che crea occupazione. Queste, in sintesi, le posizioni della Cgil sui due temi più scottanti del momento.
Dunque, sulla Tav la Camusso non condivide la linea della Fiom, che ha invece sposato le ragioni dei no-Tav:
Cosa pensa della presenza dei No Tav nella manifestazione della FIOM?«Nessuna forma d'iniziativa legittima può prevaricare la vita degli altri e sconfinare nella violenza. Penso che la CGIL debba avere un giudizio netto. Del resto la nostra posizione favorevole alla Tav l'abbiamo espressa al congresso: il Paese ha un disperato bisogno di investimenti. Dopodiché sarebbe meglio avere regole su come si decide. E comunque va ricostruito il dialogo: è impensabile fare i lavori per anni con la valle contro». [fonte]
Intanto, però, all'orizzonte si profila una nuova spaccatura dei sindacati, proprio sull'argomento fondamentale.
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