Nel fare il punto della situazione sull'assistenza alla popolazione emiliana, la Protezione civile comunica anche il buon andamento delle offerte via sms solidale raccolte fino ad ora: più di 6 milioni di euro.
I campi di accoglienza sono 37 dei quali 13 sono ancora in allestimento. Per quanto riguarda la gestione dei campi, 14 sono gestiti dalla Regione Emilia-Romagna, 15 dalle altre Regioni (12 tra Regioni e Province autonome: Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lazio, Marche, Molise, Piemonte, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto e Provincia Autonoma di Trento) e 8 dalle associazioni di volontariato.
L'elenco dei campi di accoglienza:
- Provincia di Modena
- 5 aree di accoglienza a Finale Emilia
- 5 aree di accoglienza a San Felice sul Panaro
- 6 aree di accoglienza a Mirandola
- 2 aree di accoglienza a Medolla
- 3 aree di accoglienza a San Possidonio
- 1 area di accoglienza a Bomporto
- 1 area di accoglienza a Cavezzo
- 1 area di accoglienza a Cento
- 3 aree di accoglienza a Novi
- 1 area di accoglienza a Concordia sulla Secchia
- 1 area di accoglienza a San Prospero
- 1 area di accoglienza a Campo Santo
- Provincia di Ferrara
- 2 aree di accoglienza a Sant' Agostino
- 2 aree di accoglienza a Bondeno
- Provincia di Bologna
- 1 area di accoglienza a San Giovanni in Persiceto
- 1 area di accoglienza a Crevalcore
- Provincia Reggio Emilia
- 1 area di accoglienza a Reggiolo
- Altre 2 aree in Provincia di Mantova
Qui il comunicato della Protezione civile delle ore 21:00 del 31 maggio.
Aggiungo alcune raccomandazioni della stessa Protezione civile e della Regione Emilia su invio di aiuti, disponibile sul sito della regione:
Raccomandazioni della Protezione civile
Le scosse di terremoto che hanno duramente colpito la popolazione nelle province di Ferrara, Modena, Reggio Emilia, Mantova e Rovigo hanno naturalmente determinato uno slancio di solidarietà da parte del Paese.Tuttavia è importante ribadire che, nelle ore immediatamente successive a un’emergenza, l’invio spontaneo di beni di prima necessità, così come l’istintiva disponibilità ad offrire il proprio impegno, rischiano, se non inseriti all’interno di un’organizzazione di volontariato di protezione civile già riconosciuta, che garantisca formazione, equipaggiamento e coordinamento delle attività, di ostacolare la macchina dei soccorsi e di assistenza.
E’ quanto comunicano il Dipartimento nazionale della Protezione civile insieme all’Agenzia regionale dell’Emilia-Romagna.Il numero verde della Protezione civile regionale 800333911 è una linea destinata al coordinamento dei soccorsi e non alla raccolta di aiuti materiali, né tantomeno di offerte in denaro.
e Come aiutare
Tante le offerte di solidarietà che stanno arrivando anche in queste ore.
L’aiuto più concreto che si può dare è mandare un semplice sms solidale al numero 45500 (gestito dalla Regione Emilia-Romagna e dalla Protezione civile nazionale), che permette di donare due euro per dare un aiuto alle popolazioni delle zone colpite dal terremoto. Allo stesso numero si può anche telefonare dalla rete fissa. La Regione Emilia-Romagna ha anche attivato una raccolta fondi.
Se si vuole impegnare in prima persona il proprio tempo e le proprie competenze, è necessario rivolgersi alleassociazioni di volontariato.La disponibilità da parte di liberi professionisti (ingegneri, architetti e geometri), per affiancare i tecnici dei Comuni già al lavoro, può essere comunicata ai rispettivi ordini professionali i quali sono già in contatto diretto con il Dipartimento nazionale e l’Agenzia regionale di protezione civile
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dove finiscono questi soldi?
RispondiEliminaLa risposta potrebbe non piacere a molte persone che hanno deciso di donare.
In realtà, ad essere precisi, è impossibile conoscere la destinazione d'uso
di quei soldi.
La sorpresa è che per quanto chi dona immagina di fornire un aiuto immediato
(l'idea è connaturata alla "modalità" di donazione, immediata) la realtà dei
fatti è un'altra. Il denaro raccolto nel 2009 è stato affidato dalla
Protezione Civile ad Etimos, un consorzio finanziario internazionale che si
occupa di microcredito in molte realtà in giro per il mondo.
Per farci cosa?
Concedere prestiti a "tassi agevolati" a persone ed imprese coinvolte nel
sisma.
Nessun "regalo", quello che la gran parte dei donatori avrebbe immaginato, e
per quanto siano "a condizioni vantaggiosissime" si tratta per sempre di un
prestito da rimborsare. Fra l'altro dei 5 milioni di raccolti 470 mila euro
sono stati utilizzati "per oneri riferibili alla gestione del progetto",
costi che (giurano i responsabili) sono "largamente insufficienti".
Si tratta ovviamente di un'iniziativa meritoria e gestita con la massima
trasparenza, ma è certamente da sottolineare che quando gli italiani
inviavano SMS subito dopo il 6 aprile mai avrebbero immaginato che i loro
soldi sarebbero stati utilizzati (soltanto nel 2011) come fondi per
concedere prestiti.
Succederà lo stesso con gli SMS inviati al 45500 in questi giorni?
Impossibile saperlo. Anche senza pensare male bisogna dunque chiarire un
punto: i soldi donati via SMS non forniscono un aiuto immediato alle
popolazioni e ci sono altri modi per rendersi utili fornendo assistenza ai
terremotati.
Sia chiaro: meglio donare che non donare, soprattutto perché la gestione del
denaro afferisce sempre alla Protezione Civile, ma i termini vanno (in
realtà "andrebbero") chiariti... vedremo.
Fonte: webcontro.com
La domanda non è peregrina, anche se non vorrei farne un'ipotesi complottistica come quella su Haarp e fracking, però una richiesta a Regione o Protezione civile si può fare. Non si sa se risponderanno ma glielo si può chiedere
EliminaCERTO QUESTO E UN VERO SCHIFO SAPERE CHE I SOLDI CHE NOI TUTTI CHE ABBIAMO INVIATI TRAMITE SMS NON SONO ANCATRA ARRIVATI A CHI IN QUESTO MOMENTO SONO INDIFICOLTA E VERA VERRGOGNA
EliminaSONO MOLTO ARRABBIATO.
io mi chiedo, se questi soldi vengono donati col cuore dai propri connazionali, perchè cazzo devono essere gestiti dagli usurai delle banche???? allora forse quando accade una disgrazia è meglio creare un comitato spontaneo che riceve i soldi e li destina alle popolazioni.
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