E' comunque un bell'impegno quello che si è preso il Governo dei tecnici, di avviare l'indispensabile strategia di riduzione dei costi dell'energia elettrica che impegnerà, si spera, il paese nei prossimi 8 anni, fino al 2020. Dico che è un bell'impegno perchè, con tutta probabilità, il testimone sarà preso da un Governo politico non guidato da uno dei tecnici, che potrà avere sensibilità maggiori o minori del Governo che l'ha promosso, che potrà condurre con più o meno convinzione il progetto e, infine, che questo avviamento, sia nel bene che nel male, probabilmente non verrà granchè ricordato (o forse, nel male, sì).
Si tratta della Nuova Strategia Energetica Nazionale, presentata sia sul sito della Presidenza del Consiglio che su quello del Ministero dello Sviluppo Economico. Anzi, su quest'ultimo sito è disponibile anche il form da compilare con le proprie osservazioni su questo piano energetico: al questionario si accede qui sotto.
L'obbiettivo, come detto, è la riduzione del costo dell'energia elettrica. L'Italia ha un bel gap con nazioni come Germania e Francia: fino al 40% in più di costo dell'energia elettrica e fino a 4 volte più alto il costo del gas rispetto agli americani.
Il grafico qui sopra è tratto da una slide del Ministero dello Sviluppo Economico dal titolo Strategia Energetica Nazionale: per un’energia più competitiva e sostenibile, titolo emblematico che sottolinea i quattro obiettivi che il Governo si è prefissato (perchè in realtà sono quattro), due immediatamente rintracciabili nel titolo e gli altri due ve li dico io: riduzione del costo e sostenibilità ambientale per la parte evidente e sicurezza e crescita come naturale conseguenza.
Il come riuscirci è l'aspetto essenziale. Soprattutto attraverso due strategie: deciso passaggio al rinnovabile, con l'accoppiata gas-rinnovabili oltre il 70%, ed efficienza energetica.
Queste sono le due strategie principali, alle quali vengono affiancate altre cinque priorità, per un totale di sette.
Ricerca scientifica e innovazione tecnologica sono i due presidi fondamentali per sperare, per lo meno, di ottenere qualche risultato. Le linee di ricerca interessano le tecnologie legate alle fonti rinnovabili, come il solare a concentrazione e biocarburanti di seconda generazione e l'efficienza energetica, sia a livello di nuove costruzioni che a livello di apparecchi elettrici.
Le sette priorità vengono analizzate nella slide indicata sopra. Vengono tratteggiate le linee di intervento e gli obiettivi sul medio e lungo periodo.
Impegno ambizioso, come detto, per la breve durata del mandato dell'attuale Governo, ma traguardo comunque importante: da sempre le aziende segnalano il gap presente con il costo energetico di altri paesi europei responsabile, a loro dire, della ridotta competitività italiana. Ebbene, se a questo obiettivo ci si aggiunge quello di un deciso spostamento verso le fonti rinnovabili e di una riduzione delle emissioni di CO2, allora l'intento sembra molto apprezzabile, speriamo anche i risultati.
Per chi volesse approfondire, in questa pagina del Ministero dello Sviluppo Economico sono disponibili ulteriori dati e documenti.
imagecredit sviluppoeconomico.gov.it
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