Pur se a volte meno importante di quello qualitativo anche l'aspetto quantitativo ha la sua importanza. Spesso, non tenerne conto, significa assegnare unicamente all'autovalutazione del singolo il giudizio sul proprio operato. E questo può condurre a valutazioni imprecise quando non chiaramente false. Non è esente da questo genere di condizione, anzi ne è più d'altre bisognosa, quella categoria di dipendenti pubblici che va sotto il nome di classe politica. Parlo espressamente dei parlamentari, i rappresentanti del popolo e dei membri del Governo.
Open Polis, l'associazione no-profit che si occupa del giornalismo basato sui dati e della trasparenza della cosa pubblica, fa uscire la terza edizione di Camere Aperte, un'analisi quantitativa ma anche qualitativa sull'attività di Parlamento e Governo.
Il rapporto è disponibile qui, Camere Aperte 2013, e copre la XVI legislatura, dall'aprile 2008 al dicembre 2012.
Il prezioso lavoro svolto da Open Polis, che si avvale del contributo di tantissimi collaboratori esterni che si impegnano a monitorare una legge o seguire un parlamentare, ha prodotto nel tempo una serie di interessanti dati sull'attività dei nostri parlamentari. Per esempio le classifiche di produttività, le presenze e le assenze, o anche i cambi di gruppo parlamentare oppure l'attività legislativa di Governo e Parlamento.
Produttività. Se si considera l'indice di produttività, indice che tiene conto dell'attività del singolo politico basato su alcuni parametri ai quali viene assegnato un punteggio (vedi grafica in fondo all'articolo), i risultati sono questi:
mentre i parlamentari meno produttivi, forse perchè impegnati in altro modo, sono:
Leggi varate. Ma non è solo l'attività del Parlamento quella monitorata. Anche quella del Governo è seguita con particolare cura. Un'analisi quantitativa del numero delle ore lavorate dai parlamentari e della leggi varate ogni anno fa emergere che, durante il governo dei tecnici, la produttività legislativa è aumentata considerevolmente mentre per quanto riguarda le ore lavorate si è registrata un'inversione tra Camera e Senato da Berlusconi a Monti:
- 110 leggi varate - Governo Monti 2012 - ore Camera 1.995- ore Senato 2.717
- 73 leggi varate - Governo Berlusconi 2011 - ore Camera 2.2716- ore Senato 2.228
- 73 leggi varate - " " 2010 - ore Camera 2.779- ore Senato 2.325
- 87 leggi varate - " " 2009 - ore Camera 2.771 - ore Senato 2.268
- 44 leggi varate - " " 2008 - ore Camera 3.279 - ore Senato 1.387
Leggi. Oppure che durante il Governo Monti, il Parlamento, come percentuale di leggi di iniziativa parlamentare, è stato molto più attivo che non durante il Governo Berlusconi:
Fiducia e sfiducia. C'è poi un'interessante contrapposizione fiducia-sfiducia: da una parte il record di Monti di 49 fiducie chieste (contro 47 dei 4 anni precedenti) e dall'altra il quasi record di sfiducie negate (e respinte) contro politici, 4 volte contro Nicola Cosentino, 1 contro Giacomo Caliendo, 1 contro il Governo, 1 contro Roberto Calderoli, 2 contro Sandro Bondi, 1 contro Saverio Romano, 1 contro Corrado Passera e 1 contro Elsa Fornero.
Si scopre anche, per esempio, che tra i primi 22 deputati che hanno sostenuto maggiormente il Governo Monti, 20 sono del PD, che addirittura diventano 21 se si considerano i senatori.
Interrogazioni. Altra interessante statistica è quella riguardante le risposte dei ministri alle interrogazioni parlamentari. Risulta che quello che ha risposto maggiormente è il Ministro degli Esteri Frattini, il 73,45% delle volte, seguito dal suo omologo Terzi con il 67,10% delle volte e che quello che ha risposto meno è Monti, con il 14,89% delle risposte, addirittura meno ancora di Berlusconi che si è presentato a rispondere il 24,21% delle volte.
Gruppi parlamentari. Interessante, per finire, anche i cambi di gruppo parlamentare avvenuti durante la legislatura. Il salasso maggiore lo subisce chiaramente il PdL con 77 deputati persi, la maggior parte confluita nel gruppo Misto, e 34 senatori. Il conteggio è leggermente attenuato da 7 deputati guadagnati e altrettanti senatori. Alla fine sono stati 179 i deputati e senatori che hanno cambiato partito e che si sono spostati dal gruppo iniziale a un altro.
Molto interessante dunque questo rapporto Camere Aperte 2013 e ancora più interessante è il sito Open Parlamento, per la possibilità di seguire in maniera ancora più analitica tutta l'attività del Parlamento e dei suoi membri perchè, come si afferma nell'introduzione al rapporto
I dati sono importanti per la democrazia. La loro quantità, qualità, facilità di accesso e diffusione forniscono una misura dell'apertura democratica di una società e la possibilità per i cittadini di esercitare un controllo sul potere, senza il quale non potrà esserci possibilità di recupero di quel minimo di fiducia indispensabile per contrastare la crisi devastante della politica.
![]() |
| Parametri per l'assegnazione dei punteggi per la produttività |
credits Open Polis




Nessun commento:
Posta un commento
Come si dice, i commenti sono benvenuti, possibilmente senza sproloqui e senza insultare nessuno e senza fare marketing. Puoi mettere un link, non a siti di spam o phishing, o pubblicitari, o cose simili, ma non deve essere un collegamento attivo, altrimenti il commento verrà rimosso. Grazie.