Nonostante le promesse ripetute a ogni piè sospinto le imposte vengono aumentate. In maniera silente, a volte impercettibile, altre volte in maniera plateale (e-cig), ma comunque lo spostamento di IMU e IVA (per ora solo spostamento, ricordo) è finanziato dai contribuenti. Oltre quanto ricordato in precedenza su sigarette elettroniche e aumenti degli acconti di Irpef, Irap e Ires tocca anche alle imposte di bollo, le cosiddette marche da bollo, che da 1,81 e 14,62 euro passano, rispettivamente, a 2 e 16 euro, a partire dal 26 giugno.
L'aumento è giustificato dai maggiori oneri della ricostruzione degli edifici privati in Abruzzo del dopo terremoto 2009. Qui, sul sito della Cgia di Mestre, è possibile leggere il documento pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.
Ricordo, en passant, insieme al Fatto Quotidiano, che nonostante l'austerity la spesa pubblica è aumentata nel 2012 rispetto al 2011 di 0,7 punti (circa 11 miliardi di euro, qui i dati Eurostat) mentre il Pil, nello stesso periodo, è diminuito del 2,4% (qui dati Eurostat).
Intanto, l'accorpamento delle province è fermo, con i suoi 500 milioni di risparmi, per non parlare di un'abolizione completa, che porterebbe 2 miliardi di risparmi (secondo il Fatto cit.).
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