Il gruppo nato su Facebook denominato Dibattito Scienza (qui il sito), e che un ruolo non piccolo sta avendo nell'indirizzare i temi della politica sul versante scientifico, dopo aver sollecitato candidati premier a dire la loro su una serie di argomenti scientifici prima delle elezioni di febbraio, torna alla carica su una tematica che accende da sempre gli animi: gli organismi geneticamente modificati ovvero gli OGM.
Lo fa indirizzando una missiva, redatta da alcuni esperti del settore presenti tra gli oltre 2.000 membri del gruppo, ad alcuni parlamentari maggiormente dotati di competenze scientifiche per sensibilizzarli sulla questione, proprio in occasione della votazione alla Camera di una mozione contro gli OGM, sostenuta trasversalmente dalle forze politiche, che dovrebbe impegnare il Governo a modificare la normativa comunitaria, ritenuta troppo lassista.
Condivido dunque la mail inviata da Dibattito Scienza, una riflessione basata, oltre che sulle evidenze scientifiche, su argomenti ragionevoli, più un interessante lavoro, una serie di schede informative, dello scomparso Francesco Sala (qui una breve biografia) sul ruolo dell'ingegneria genetica nel salvataggio di alcuni prodotti agricoli tipici a rischio. Dunque, apparentemente, il contrario di quello che paventano gli anti-OGM.
Il gruppo “Dibattito Scienza” è formato da oltre duemila persone accomunate dall’interesse per la scienza, che si sono poste l’obiettivo di promuovere il dialogo tra il mondo scientifico e la classe politica italiana. Crediamo infatti che un buon governo debba trovare le proprie linee guida anche nell’approccio razionale che contraddistingue il metodo scientifico.Siamo a conoscenza del fatto che in queste ore il Parlamento sta discutendo una mozione concernente “iniziative in merito alla diffusione in agricoltura di organismi geneticamente modificati, con particolare riferimento all’esercizio della clausola di salvaguardia”. Con la presente lettera, il nostro gruppo vuole esprimere il proprio dissenso in merito ai contenuti della mozione suddetta.A lasciarci perplessi è innanzitutto la richiesta di adottare la clausola di salvaguardia per una coltura geneticamente modificata già approvata dall’Unione Europea. Una coltura OGM, prima di essere autorizzata dall’UE, subisce un lungo e severo processo di valutazione che ne certifica la sicurezza per l’ambiente e per la salute umana. L’adozione della clausola di salvaguardia diventa possibile solo quando vi siano “nuove o ulteriori informazioni divenute disponibili dopo la data dell’autorizzazione e che riguardino la valutazione di rischi ambientali o una nuova valutazione delle informazioni esistenti basata su nuove o supplementari conoscenze scientifiche” (dir. 2001/18/CE, Art. 23). Allo stato attuale delle conoscenze scientifiche, tuttavia, riteniamo un simile provvedimento ingiustificato e guidato più da idee preconcette che non dai fatti. Lo studio di Séralini et al. a cui si fa riferimento nella mozione, oltre a essere stato duramente criticato dalla comunità scientifica per gravi debolezze metodologiche, è già stato esaminato dall’EFSA (European Food Safety Authority), che ha espresso il seguente parere: “Gravi vizi di progettazione e metodologia nello studio di Séralini et al. comportano che esso non soddisfi standard scientifici accettabili e che non ci sia necessità di riesaminare le precedenti valutazioni sulla sicurezza del mais geneticamente modificato NK603″.L’avversione ideologica nei confronti di questa tecnologia è stata confermata dal ministro Nunzia De Girolamo, che ha annunciato di voler lavorare a un decreto volto a rendere illegale, su tutto il territorio italiano, anche la coltivazione di OGM già autorizzati dalla UE. Un simile provvedimento esporrebbe il nostro Paese a una procedura di infrazione (l’ennesima!) da parte dell’Unione Europea, e negherebbe a ogni agricoltore italiano il diritto di coltivare legittimamente un prodotto già autorizzato dall’autorità competente in materia.Spesso si dice che gli OGM sono sinonimo di quantità e non di qualità, ragion per cui sarebbero un pericolo per il nostro settore agroalimentare, fatto di eccellenze e di prodotti locali apprezzati in tutto il mondo. Ebbene, occorre ricordare che gli allevatori italiani utilizzano enormi quantità di mangime OGM importato dall’estero, e che molti dei nostri prodotti Made in Italy, come il Parmigiano Reggiano, derivano proprio da animali alimentati con OGM. Perché, quindi, non permettere la coltivazione sul nostro territorio a chi ne vorrà fare uso, piuttosto che rimanere dipendenti da costose derrate estere che stanno peraltro danneggiando la filiera italiana? Un clima più favorevole a questa tecnologia, inoltre, consentirebbe ai nostri ricercatori di mettere a punto colture geneticamente modificate adatte alla tipicità del nostro sistema agro-alimentare (come il pomodoro San Marzano resistente a un virus, sviluppato da un’azienda italiana), riducendo la dipendenza dalle grandi società sementiere straniere. Per ridimensionare il potere delle multinazionali bisognerebbe incentivare davvero la ricerca pubblica sugli OGM – compresa la sperimentazione in campo aperto, e non soltanto in ambiente confinato, come riportato nella mozione. Al contrario, distruggere i campi sperimentali dell’Università della Tuscia, come è stato fatto nel giugno 2012, non ci sembra affatto un modo per promuovere la ricerca sugli OGM.Vogliamo infine ricordarle come esistano prodotti molto diffusi (il grano Creso con cui produciamo la nostra pasta ed il pompelmo rosa come esempi notevoli) ottenuti con tecniche come l’irraggiamento con radiazioni nucleari o l’uso di sostanze chimiche mutagene. Di fatto sono organismi geneticamente modificati, eppure non sono stati ostacolati allo stesso modo degli OGM.Prima di salutarla, vorremmo segnalarle alcuni articoli, libri e link a supporto delle nostre considerazioni. Ci auguriamo che troverà queste letture interessanti, che possa discuterne serenamente con i suoi colleghi onorevoli e che possa esprimere il suo voto con razionalità e senza condizionamenti ideologici.Link utili:
- Trent’anni di OGM
- GM crops: promises and reality (Nature)
- Sicurezza alimentare e OGM (Consensus document a cura di diverse società scientifiche italiane)
- Coesistenza tra colture tradizionali, biologiche e geneticamente modificate (Consensus document a cura di diverse società scientifiche italiane)
- Parere dell’EFSA su mais NK603
- Articoli di Dario Bressanini sugli OGM
Libri:
- Anna Meldolesi: “Organismi geneticamente modificati – Storia di un dibattito truccato”
- Dario Bressanini: “OGM tra leggende e realtà”
Distinti saluti
Il gruppo Dibattito Scienza
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