Quando sono colpite dalla luce alcune sostanze riemettono radiazione elettromagnetica di minore frequenza e maggiore lunghezza d'onda. Questa caratteristica è detta fluorescenza. Per esempio, le classiche lampade fluorescenti che usiamo per l'illuminazione casalinga sono internamente ricoperte di un materiale fluorescente che riemette parte della radiazione elettromagnetica assorbita nello spettro visibile. Anche la clorofilla è una sostanza fluorescente: all'interno dei cloroplasti la clorofilla è all'origine di una serie di reazioni chimiche dette fotosintesi clorofilliana che portano alla formazione di carboidrati ma anche alla riemissione -circa l'1%- di luce a maggiore lunghezza d'onda e minore energia di quella incidente.
Questa fluorescenza della clorofilla può essere rilevata da sensori posti sui satelliti e studiata per monitorare la crescita delle piante sulla Terra, il loro stato di salute e altri parametri vitali. E' quello che hanno fatto gli scienziati della Nasa, registrando l'emissione fluorescente delle piante per cinque anni. Ne è venuta fuori un'animazione che segna, come un cuore pulsante, l'andamento delle emissioni fluorescenti, direttamente proporzionali all'attività fotosintetica delle piante e buon indicatore del loro stato di salute.
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credits NASA's Goddard Space Flight Center
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