domenica 2 febbraio 2014

La ghigliottina come strumento che "taglia" la democrazia: quando il PD era all'opposizione e si batteva contro la tagliola

Il Presidente del Consiglio Enrico Letta, in questi giorni tumultuosi, si è lasciato scappare una frase piuttosto inquietante: abbiamo tollerato fin troppo Grillo. Con Grillo egli intende il M5S ovvero le opposizioni. La dichiarazione prefigura scenari oscuri, in cui il governo e la maggioranza normalizzano l'opposizione, addomesticandola secondo canoni a loro più accettabili. Capisco che questa interpretazione è leggermente forzata ma governo e maggioranza dovrebbero sapere, per essere stati  a loro volta opposizione   e aver fatto a loro volta battaglie dure, che la cronica impotenza di ogni opposizione trova momentaneo sollievo in queste esibizioni di forza rituali, a volte anche borderline. Pur certamente non auspicando un prosieguo di legislatura sul genere di quello della settimana passata  è sicuramente  desiderabile un po' più di rispetto, se non per i componenti delle opposizioni, almeno per il loro ruolo.


Quando il PD si batteva contro la ghigliottina. Questa richiesta di maggiore  rispetto per le opposizioni riguarda anche il recente utilizzo della cosiddetta ghigliottina, strumento che blocca ogni discussione e rinvia subito al voto, da parte della Presidente della Camera Laura Boldrini. E' la prima volta, da quello che dicono un po' tutti, che questo strumento viene usato, il che lascia un pizzico di responsabilità extra in chi lo usa per primo. C'è stato però un precedente rischio di utilizzo, non molti anni fa, esattamente nell'ottobre 2009, con governo Berlusconi e Presidente della Camera Gianfranco Fini. In quella occasione, toccò all'opposizione PD di lanciarsi contro l'utilizzo della ghigliottina da parte della maggioranza di centrodestra, e battersi per una libera discussione in Aula da parte delle opposizioni, cosa che un Presidente come Fini, contrariamente all'attuale,  garantì.
E' vero che le opinioni cambiano al mutare del vento, ma allora, se siamo dentro la finzione delle parti, perchè accanirsi contro il M5S che fa la sua parte di opposizione come a suo tempo fece il PD? Questo non significa avallare le intemperanze, ma non significa nemmeno svilire il ruolo delle opposizioni a mere comparse. E se si fosse concesso un altro giorno di discussioni, visto che ancora non si era alla scadenza del decreto, non si sarebbe compiuto un gesto democratico, come a suo tempo fece Fini, e soffocato sul nascere ogni scomposta reazione? Oppure si contava, su quella reazione?
La verità è forse che il PD chiede il rispetto delle minoranze quando è all'opposizione e pecca di autoritarismo quando è maggioranza? Intanto godetevi il filmato.

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