domenica 18 maggio 2014

La trasparenza secondo il governo è mantenere gli appalti pubblici segretati

I recenti arresti legati all'Expo avrebbero dovuto costringere il governo ad adottare tutte le misure possibili per portare trasparenza negli appalti pubblici. E in effetti Renzi ha fatto grande spolvero di retorica, invocando il daspo per i politici corrotti. Peccato che, come spesso accade, si tratti solo di parole  vuote  e non di atti concreti. Infatti, giacente in Commissione Affari Costituzionali alla Camera c'è una proposta della Lega di modifica in materia di contratti segretati,  datata 15 marzo 2013 che il governo, nella riunione della Commissione del 14 maggio 2014, si riserva ancora di valutare, scatenando le ire, oltre che della proponente Lega e del M5S, che ha presentato degli emendamenti, anche di alcuni deputati della maggioranza. La proposta di legge dice semplicemente:


PROPOSTA DI LEGGE
Art. 1.
(Modifiche all'articolo 17 del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163).
      1. All'articolo 17 del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni:
          a) al comma 2, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Di norma, gli appalti di lavori pubblici non sono soggetti ad esclusione, fatti salvi casi eccezionali espressamente motivati»;
          b) il comma 5 è sostituito dal seguente:
      «5. I contratti di cui al presente articolo posti in essere da amministrazioni statali sono sottoposti al controllo preventivo e successivo della Corte dei conti, la quale si pronuncia sulla legittimità e sulla regolarità dell'atto di segretazione, nonché sulla regolarità, sulla correttezza e sull'efficacia della gestione, entro quarantacinque giorni dalla richiesta. Decorso inutilmente tale termine, limitatamente ai fini del controllo preventivo, la pronuncia s'intende espressa in senso positivo. Dell'attività di cui al presente comma è dato conto entro il 30 giugno di ciascun anno in una relazione al Parlamento».
ma il governo, per bocca della sottosegretario Silvia Velo, chiede un rinvio per svolgere ulteriori approfondimenti. Il M5S ricorda che i contratti pubblici segretati sfuggono al controllo contabile della Corte dei Conti e, a questo proposito, cita il recente esempio dei costi della costruzione della sede dell'ASI, lievitati da 12 a 84 milioni:
Tanto per fare un esempio alla secretazione dei contratti si è ricorso per la costruzione della sede dell'Agenzia Spaziale Italiana a Roma. Il risultato è stato che il costo finale dell'opera è risultato essere sette volte maggiore di quello preventivato 84 milioni anziché 12.
Cosa aspetta il governo a portare trasparenza nei fatti, oltre che a parole, per quanto riguarda gli appalti pubblici? Un anno di tempo e i recenti avvenimenti (leggi arresti) non dovrebbero costituire un più che valido motivo per accelerare con questa semplice ma necessaria modifica?  Oppure è meglio gonfiarsi di retorica e lasciare le cose come stanno? Ma, dobbiamo domandarci, cosa comporterebbe la de-segretazione degli appalti  pubblici? E l'ingerenza della Corte dei Conti, cosa significherebbe per quel sottobosco di corruzione che alimenta la politica e di cui alcuni partiti, probabilmente, hanno paura? Domande che ingenerano sospetti che i rinvii de governo alimentano, invece che dissolvere.


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