domenica 28 novembre 2010

Internet sta finendo?


Vinton Cerf
Se notate il widget IPv4 Exhaustion in alto, nella colonna alla vostra destra, vedrete con quale velocità si creino nuovi indirizzi internet. Secondo Vinton Cerf, uno dei padri di internet, entro 98 giorni circa, tre o quattro mesi insomma, gli indirizzi internet basati sul protocollo IPv4 saranno esauriti. Per spiegare il problema e per cercare di accelerare gli studi che permettano il passaggio al nuovo sistema di indirizzamento IPv6 ha creato un sito 6UK
Attualmente, con il sistema IPv4 sono disponibili in tutto 4,3 miliardi di indirizzi, che però adesso stanno finendo. Con il nuovo sistema IPv6 saranno più di un sestilione.
Ma cos'è l'IPv4? 
IPv4 sta per Internet Protocol v. 4, ed è come un elenco telefonico degli indirizzi presenti su internet.Quando visitiamo un blog, facciamo una ricerca con un motore noi cerchiamo indirizzi, indirizzi che ci guidano al sito che stiamo cercando. Ora, secondo quanto dice Cerf, questi indirizzi si stanno esaurendo. Internet non finirà, chiaramente, ma sarà difficile inserire nuovi indirizzi e il web non crescerà più o la farà molto lentamente.
La risposta a questo problema è l' IPv6. Questo nuovo protocollo di indirizzamento è dotato di una capacità di indirizzi molto più vasta del precedente. Alcune aziende lo stanno già utilizzando, ma per ora rimane come un corpo estraneo alla rete.
Ma cos'è e come funziona l'IPv6?
Prima di tutto, rispetto alla versione precedente, salta agli occhi il più ampio ventaglio di indirizzi disponibili: si parla di 2^128, tradotto in decimali vale 3,4 per 10^38, appunto più di un sestilione, ricordando che

  • un milione vale 10^6
  • un bilione vale 10^12
  • un trilione vale 10^18
  • un quadrilione vale 10^24
  • un quintilione vale 10^30
  • un sestilione vale 10^36
Inoltre, altre migliorie  che facilitano il lavoro dei router sono: la lunghezza fissa dell'header, l'eliminazione della sola frammentazione pacchetti del router e l'eliminazione del checksum (la somma di controllo per l'integrità dei dati) già presente lungo il percorso dei dati. Queste modifiche dovrebbero consentire un minor lavoro dei router velocizzando lo scaricamento dei dati.
In più, mentre con il vecchio sistema IPv4 le classi di indirizzo erano divise in reti e sottoreti, con l'IPv6 questa suddivisione è lasciata all'utilizzatore finale, che non avrà un solo indirizzo ma un insieme di indirizzi per tutti i possibili utilizzi (dati, telefono VOIP, mobile e così via).
Il passaggio da IPv4 a IPv6 però non è semplicissimo.
Il primo problema è che i due protocolli sono incompatibili. IPv6 non è un semplice aggiornamento del v4 ma è un protocollo completamente diverso. Attualmente, essendo impossibile un passaggio istantaneo da un  sistema all'altro, realizzabile solo attraverso la sostituzione di tutti i router esistenti, si sono adottate delle tecniche graduali, che prevedono tre possibilità
  • NAT-PT il quale non sarebbe altro che un traduttore. Infatti l'acronimo significa network address translator - protocol translator. Converte indirizzi v6 e v4 tra loro in modo abbastanza efficiente, però presenta alcune limitazioni di funzionalità e velocità.
  • TUNNELLING è una tecnica di incapsulamento in un altro protocollo. In questo caso non è la rete ma il router multiprotocollo a effettuare il lavoro di conversione e trattamento dei pacchetti in arrivo. Vi è però un ostacolo rappresentato dalla difficoltà di realizzarlo nelle reti globali. Per questo motivo, finora, è stato utilizzato solo per reti locali. Sono allo studio protocolli che estendano la sua funzionalità.
  • DUAL-STACK è una tecnica che utilizza un doppio stack IP nella trasmissione dei dati. Lo stack è il modo di impilare e leggere i dati da parte degli elaboratori in genere: l'ultimo a essere messo sulla pila è il primo a essere letto. La tecnica del dual-stack permette di affiancare i due protocolli v4 e v6, quindi dove non va bene uno va bene l'altro. Come appare chiaro è un sistema che allunga i tempi di trasmissione ed elaborazione, per questo motivo sono stati introdotti miglioramenti a questa, pur semplice, tecnica.
Sembra quindi che i prossimi mesi saranno piuttosto movimentati dal punto di vista del mantenimento della crescita di internet. Il vecchio standard ha fatto un ottimo lavoro, come dice Cerf, ma l'enorme crescita di internet, con tutti i servizi che possono viaggiare attraverso la rete, ha portato allo stato di cose attuali. I rimedi ci sono, occorre cominciare ad applicarli.



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