domenica 13 febbraio 2011

Le mutande degli altri: la vita politica italiana e il centro intorno al quale ruota

E' da un pezzo che la discussione politica in questo paese ha raggiunto vette di paurosa stucchevolezza.
Non se ne può più. Volenti o nolenti, ancora una volta l'Italia è ferma. Prima lo era perchè c'era il più forte Partito Comunista dell'Occidente e bisognava mettere un freno all'avanzata rossa, con ogni mezzo, adesso lo è perchè, in un modo o nell'altro, la discussione è sempre e comunque intorno ad un uomo, sulla sua difesa o sulla sua accusa finiscono per coagularsi tutte le opinioni e  le azioni di giornalisti, uomini politici, magistrati e opinione pubblica. E' il nostro sole.
  • Ora, si dice: non dobbiamo spiare la vita privata dei cittadini. 
  • Poi si dice: c'è una parte della magistratura che esercitata la sua funzione a fini di lotta politica.
  • E ancora si dice: la sinistra comunista sta infangando l'Italia e , siccome non riesce ad andare al governo per le vie consuete, usa ogni mezzo per abbattere l'avversario politico.

Una tesi per avvalorare le affermazioni del secondo punto è quella della abnormità dei processi riguardanti il Presidente del Consiglio e l'assiduità con la quale è "curato" dalla famosa Procura milanese. E ancora, si dice: nessuno come lui ha subito così tanti processi e poi lui, non si vuole sottrarre al processo, è solo che il processo non può avvenire durante il mandato ma viene congelato e si riprende una volta terminato il  mandato. Sogno o son desto? Ma, ce le vedete voi, le corazzate  del centrodestra, starsene buone ad applaudire la magistratura che si vorrebbe iniziare finalmente i processi, a fine mandato? o non insorgerebbero invece gridando allo scandalo dei magistrati che vogliono inquinare la campagna elettorale?
Perchè una volta terminata la legislatura ci sono subito le elezioni, non si scappa. Non ci possono essere tempi morti. E durante le elezioni lascerebbero passare l'intervento della magistratura congelato durante il mandato popolare? Certo che no. Mi viene in mente una tipica situazione alla Ridolini della nostra burocrazia italiana passata presente e futura: il Comune richiede il nulla osta della Provincia altrimenti l'iter non va avanti. La Provincia però richiede l'iter del Comune per iniziare il procedimento che serve al Comune per dare inizio alla pratica. Non se ne esce.

Sul primo punto invece, alternativamente, si invoca la privacy (la vita privata riguarda solo l'individuo, si chiamano o no Partito della Libertà?) o la funzione pubblica (difendeva le relazioni diplomatiche tra Italia ed Egitto), a seconda di quale delle due sia più utile al momento: se serve per invocare la competenza del tribunale dei Ministri è funzione pubblica, se serve per invocare la DDR e le Vite degli altri spiate come nel famoso (e bello) film, allora è la privacy (e moralisti sono tutti gli altri che fanno notare la cosa).
Il Tribunale dei Ministri, si dice, per poter cominciare il procedimento, è sottoposto all'approvazione  della Giunta per le Autorizzazioni a Procedere. Forse non occorre molta fantasia per prevedere se questa autorizzazione verrà concessa o meno.

Poi dice che la sinistra, anche se magari è più giusto chiamarla centrosinistra per via del processo che hanno compiuto un po' tutti i partiti, liberandosi del proprio peso ideologico, anche se forse alcuni, magari nel centrodestra, questo peso ideologico ancora non l'hanno perso; dicevo che si afferma che la sinistra è alleata dei magistrati per ribaltare il mandato popolare, e si invoca il volere del popolo quale ultima e definitiva sentenza sul diritto a governare, quasi come se la magistratura volesse mettere in discussione il diritto a governare e il popolo che vota fosse una specie di giuria popolare in un processo. Ma allora, se fosse così, sarebbe lecito a un delinquente qualsiasi di candidarsi alle elezioni e, nel caso venisse eletto, affermare che quel voto rappresenta per lui l'assoluzione? Se il voto assolve sempre e comunque, dall'essere perseguiti per un reato, forse si instaura un precedente piuttosto pericoloso, inducendo chi ha pendenze o chi sa di aver commesso reati ancora non scoperti a farsi eleggere per poter invocare il voto come forma di assoluzione urbi et orbi.
Cosa c'entra il mandato popolare, istituto alla base della democrazia e come tale inviolabile, con un reato commesso da un uomo politico? Se io dicessi: non hai titolo a governare, mi si potrebbe dire -ah bello, il popolo mi ha votato, che vuoi? rispetta il mandato popolare. E si avrebbe ragione. Ma se mi si dice: il voto popolare assolve i reati, allora sono io che dico -ah bello! Il popolo non è una giuria e le elezioni non sono un'arringa! Come si fa a equiparare le due cose?

La discussione politica è drogata, nel senso che ormai, qualsiasi cosa si dica, sarà sempre pro o contro un solo individuo. Uno non può più fare un discorso etico, perchè allora diventa un moralista,  perchè sembra di andare comunque contro qualcuno. E, d'altra parte, chi si azzardasse a criticare l'operato della magistratura, perchè anche la magistratura sbaglia, perchè è  vero che il magistrato, se sbaglia, non paga (ma spessissimo neanche l'uomo politico paga, come del resto alcuni solerti funzionari dell'ordine pubblico, che possono ordinare di bastonare o maltrattare fermati o manifestanti senza rischiare quasi nulla, ma è un altro discorso ancora), perchè il magistrato non rischia nulla o quasi se porta avanti un'indagine che non condurrà a niente o se, a volte, commette abusi (spessissimo a danno di semplici cittadini), rischierebbe lui sì di vedersi etichettato come prosseneta, difensore d'ufficio dei potenti e via di questo passo.
Ecco perchè la discussione è drogata, perchè qualsiasi cosa si dica ruota intorno a questo "sole" della vita politica e sociale dell'Italia, e finisce per diventare una manifestazione  di appartenenza all'uno o all'altro schieramento.
Che sia il famoso bipartitismo o bipolarismo che dir si voglia? A me sembra un bi-schieramentismo de noantri, all'italiana, una cosa mal riuscita, dalla quale uscire al più presto se si vogliono affrontare davvero, come si dice, le cose che interessano gli italiani.

2 commenti:

  1. Un bellissimo commento, che mi trova d' accordo, però io non vedo vie d' uscita perchè come scrivi tu è una situazione drogata, alienante, paradossale da una parte all' altra. Ti confesso che sono spaventata oltre che amareggiata, molto, molto delusa dalle donne, perchè in un modo o nell' altro cercano giustificazione ad un degrado che anche loro hanno contribuito ad avallare, e poi schifata dagli uomini i quali devono proteggere le donne anche da loro stesse,invece guarda come le hanno trattate... ma finirà tutto questo o al peggio non c' è maoi fine?
    Ciao Paolo.

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  2. Grazie cara Teo. La via d'uscita è la crescita individuale della gente. Finchè ci si lascerà convincere dagli imbonitori di turno, e non ce n'è uno solo, avremmo sempre politici mediocri ma rapaci.E ci troveremmo sempre male.

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