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Sentite come funziona la giustizia americana,
"Il sistema giudiziario americano funziona perché non fa i processi, non fa gli appelli e non motiva le sentenze. Questo sistema ha prodotto la più grande incarcerazione di massa dai tempi di Stalin in poi.
Solo il 40% delle condanne per omicidio criminale (preterintenzionale e volontario) è ottenuta con un processo, mentre la quasi totalità delle cause civili, grazie all’American Rule, si conclude con un accordo.
In America l’appello non è un diritto costituzionale e solo i condannati a morte godono di una revisione automatica della condanna, ma questa non è un rifacimento del processo. L’appello americano è una verifica della correttezza formale del primo procedimento: in esso non si riascoltano i testi, non c’è giuria e il condannato ha perso la sua (teorica) presunzione d’innocenza.
Non c’è il pericolo della prescrizione, perché questa si è interrotta con l’inizio dell’azione giudiziaria.
Non è corretto dire che i giudici americani sono politicizzati, perché essi appartengono a pieno titolo al mondo della politica: sono cioè uomini politici a tutti gli effetti. Essi, avvocati o procuratori che fossero, hanno tutti alle spalle un periodo più o meno lungo di attivismo politico. A volte sono eletti, ma più spesso nominati da altri uomini politici e tutti, alla fine, rispondono delle loro sentenze al “popolo”. Non sono pochi i giudici che hanno pagato a caro prezzo decisioni invise alla maggioranza degli elettori."[2]
Tanto per dire, sui reati finanziari, ecco cosa hanno rimediato i colletti bianchi del caso Enron
"Quando il falso in bilancio appare all’improvviso, nel dicembre 2001, qualcuno s’illude che la Enron possa essere salvata dall’Amministrazione Bush, visti i generosi finanziamenti elettorali dei suoi top manager al partito repubblicano e le entrature personali alla Casa Bianca.Invece le protezioni politiche non scattano. E i tempi della giustizia sono esemplari. Nonostante l’estrema complessità tecnica del caso, e malgrado l’esercito di grandi avvocati mobilitato dai top manager incriminati (a cui non mancano i mezzi) il processo finale si apre a Houston il 30 gennaio 2006. Cioè appena quattro anni dopo il crac.In meno di quattro mesi si arriva al verdetto: 25 maggio 2006. Le pene sono pesantissime, com’è consueto negli Stati Uniti dove il codice penale non ha alcuna indulgenza verso la criminalità finanziaria e i reati dei colletti bianchi.Il presidente Kenneth Lay viene condannato a 45 anni di carcere e 90 milioni di multa (Lay muore il 5 luglio 2006).Il chief executive Jeffrey Skilling si prende 24 anni e 4 mesi, e inizia a scontare la pena subito: entra in carcere il 23 ottobre 2006. Pagano anche i revisori dei conti, la società Arthur Andersen viene dissolta." [1]
Tutti dicono che c'è bisogno di una Riforma della Giustizia. Ed è vero. Però bisognerebbe farla come prevede John Rawls: chi la scrive non deve sapere che ruolo ha lui nella società, altrimenti è troppo facile scrivere leggi spacciandole di pubblica utilità.
[1] Scandali finanziari e tempi della giustizia (americana)
[2] La giustizia americana
beh ti saluto io sparisco per i prossimi 539 lustri pascucci
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