Per tanti, oggi è un giorno speciale, un giorno che, dal punto di vista dei credenti, porta a resistere alla tentazione di assottigliare, se non a reciderlo del tutto, un delicato filo vitale animico che lo lega ad una possibile logica dell'esistenza umana in questa vita terrena continuamente in pericolo di estinzione. Diversamente, supponendo questa logica esclusivamente per via razionale, la questione che qui si pone, in relazione alla catastrofica perdita del petrolio della marea nera nel Golfo del Messico, non trova alcuna spiegazione. Più di fare ammenda in qualche modo e correre ai ripari (sempre a posteriori e tardivamente) spremendo le meningi attraverso le ricerche scientifiche, non si può. Per il caso in questione sembra che funzioni l'invenzione del "Progetto Wores" che consiste nel bonificare le acque inquinate dal petrolio usando un prodotto ecologico come la lana grazie alla riscoperta capacità della lana grezza di assorbire olii in quantità 10 volte superiore al proprio peso. E volendo metaforizzare la cosa, vi si potrebbe intravedere una certa "pecorella smarrita" italiana (perché Wores è di marca italiana) che la sorte fa ritrovare in campo scientifico. Un'Italia, ago di un'immaginaria bilancia esistenziale, di un ibrido fra scienza e spirito? Altra metafora, quella in relazione con la marea nera del Golfo del Messico che dà l'idea di un vomito del sistema degli approviggionamenti energetici. Chiaramente essi mostrano gravi insicurezze di gestione. In proposito, per ultimo, abbiamo l'esempio delle centrali nucleari del Giappone che, dal canto loro, hanno riversato nello stesso mare del Messico, l'oceano Pacifico (un innocente "pacifico" che proprio non c'entrava, quasi a perfezionare la metafora) enormi quantità di radiazioni nucleari assai letali.
Chi non crede, continuerà in questo modo, ma sulla questione del vomito suddetta, l'Apocalisse giovannea ce ne parla in relazione a certe "Chiese" cui il Signore tira le orecchie.
Dal canto mio non è tanto un credente a parlare, ma una sorta di ibrido come quel "pacifico" oceano fra l'Asia e l'America. Un mare che è messo a dura prova, dal basso, con i terremoti che lo fanno agitare in modo catastrofico e, dall'alto, con il petrolio riversato e le contaminazioni nucleari a dismisura. Tutte energie che Prometeo in veste umana ruba, purtroppo maldestramente, ma a che prezzo e per quale fine? Per la teoria della vanagloria umana per l'utopica idea del benessere generale sulla terra. Ma occorrono tanti Hitler per eludere gli ostacoli della povertà, della miseria, della fame, con sistematici olocausti, non c'è altro modo. I ricchi sono "generosi" solo a modo loro, come il nostro bel "cavaliere" d'italiche imprese!
Grazie del tuo commento Gaetano e tante care cose anche a te. Con una precisazione, che non è solo chi non crede ma anche chi crede che continuerà così, almeno finchè qualche saggio non siederà nei posti di comando. I capitalisti si fanno interpreti dei nostri bisogni: volete le comodità, dicono, allora bisogna sopportare tutto questo. Ma forse c'è un'alternativa, dico all'inquinamento selvaggio seguito dai tentativi di porvi rimedio. I nostri bisogni, in molti casi, sono indotti, e sopravviveremmo bene anche inquinando meno. Non si può seguire solo la logica del profitto.
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Per tanti, oggi è un giorno speciale, un giorno che, dal punto di vista dei credenti, porta a resistere alla tentazione di assottigliare, se non a reciderlo del tutto, un delicato filo vitale animico che lo lega ad una possibile logica dell'esistenza umana in questa vita terrena continuamente in pericolo di estinzione.
RispondiEliminaDiversamente, supponendo questa logica esclusivamente per via razionale, la questione che qui si pone, in relazione alla catastrofica perdita del petrolio della marea nera nel Golfo del Messico, non trova alcuna spiegazione.
Più di fare ammenda in qualche modo e correre ai ripari (sempre a posteriori e tardivamente) spremendo le meningi attraverso le ricerche scientifiche, non si può.
Per il caso in questione sembra che funzioni l'invenzione del "Progetto Wores" che consiste nel bonificare le acque inquinate dal petrolio usando un prodotto ecologico come la lana grazie alla riscoperta capacità della lana grezza di assorbire olii in quantità 10 volte superiore al proprio peso.
E volendo metaforizzare la cosa, vi si potrebbe intravedere una certa "pecorella smarrita" italiana (perché Wores è di marca italiana) che la sorte fa ritrovare in campo scientifico. Un'Italia, ago di un'immaginaria bilancia esistenziale, di un ibrido fra scienza e spirito?
Altra metafora, quella in relazione con la marea nera del Golfo del Messico che dà l'idea di un vomito del sistema degli approviggionamenti energetici. Chiaramente essi mostrano gravi insicurezze di gestione.
In proposito, per ultimo, abbiamo l'esempio delle centrali nucleari del Giappone che, dal canto loro, hanno riversato nello stesso mare del Messico, l'oceano Pacifico (un innocente "pacifico" che proprio non c'entrava, quasi a perfezionare la metafora) enormi quantità di radiazioni nucleari assai letali.
Chi non crede, continuerà in questo modo, ma sulla questione del vomito suddetta, l'Apocalisse giovannea ce ne parla in relazione a certe "Chiese" cui il Signore tira le orecchie.
Dal canto mio non è tanto un credente a parlare, ma una sorta di ibrido come quel "pacifico" oceano fra l'Asia e l'America. Un mare che è messo a dura prova, dal basso, con i terremoti che lo fanno agitare in modo catastrofico e, dall'alto, con il petrolio riversato e le contaminazioni nucleari a dismisura. Tutte energie che Prometeo in veste umana ruba, purtroppo maldestramente, ma a che prezzo e per quale fine?
Per la teoria della vanagloria umana per l'utopica idea del benessere generale sulla terra. Ma occorrono tanti Hitler per eludere gli ostacoli della povertà, della miseria, della fame, con sistematici olocausti, non c'è altro modo. I ricchi sono "generosi" solo a modo loro, come il nostro bel "cavaliere" d'italiche imprese!
Ciao Paopacs e stammi bene,
Gaetano
Grazie del tuo commento Gaetano e tante care cose anche a te.
RispondiEliminaCon una precisazione, che non è solo chi non crede ma anche chi crede che continuerà così, almeno finchè qualche saggio non siederà nei posti di comando. I capitalisti si fanno interpreti dei nostri bisogni: volete le comodità, dicono, allora bisogna sopportare tutto questo. Ma forse c'è un'alternativa, dico all'inquinamento selvaggio seguito dai tentativi di porvi rimedio. I nostri bisogni, in molti casi, sono indotti, e sopravviveremmo bene anche inquinando meno. Non si può seguire solo la logica del profitto.