venerdì 19 agosto 2011

Alla ricerca di una definizione fisica di Dio

credit it.wikipedia
Quando si parla di cosa c'era prima del Big Bang (prima dell'inizio) forse fisica e metafisica pari sono. A volte però la filosofia esagera. Ce ne dà un'idea un filosofo, Antony Flew, famoso ateo convertito alla fede  che nel suo libro Dio esiste  a un certo punto raccoglie i pensieri di un altro filosofo, Richard Swinburne, professore emerito di filosofia ad Oxford
C'è una buona probabilità che Dio, se ne esiste uno, capirà qualcosa dello stato circoscritto e della complessità di un universo. E' molto improbabile che possa esistere un universo non causato ed è invece alquanto più probabile che possa esistere un Dio non causato (grassetto mio). Quindi, la tesi che va dall'esistenza dell'universo all'esistenza di Dio è una buona argomentazione per l'induzione di tipo C.
Mi sembra che il ragionamento in grassetto della citazione qui sopra sia piuttosto difettoso: perchè un universo dovrebbe essere causato mentre un Dio no? Probabilmente perchè un universo deve sottostare a leggi fisiche, scoperte o da scoprire, mentre Dio non sottosta mai a nessuna legge fisica. E' per questo che si può affermare che dove si mette in mezzo Dio, termina la ricerca. Si può agevolmente notare che una spiegazione à la Dio può essere invocata in qualsiasi situazione nella quali ne manchi una: è la risposta buona per tutte le domande, il jolly universale.
Però, dico io, se Dio deve essere, proviamo a ipotizzare che specie di Dio dovrebbe essere. Dico dovrebbe nel senso di identificare qualcuno o qualcosa che sia in grado di dare origine all'universo, con tutto quello che vi è dentro, materia, energia e leggi fisiche. In fondo, i fisici non possono dire di non stare cercando qualcosa di simile, sia con la Teoria della grande unificazione, detta anche Gut, per quel che riguarda l'unificazione delle tre forze fondamentali elettromagnetica, debole e forte, sia con la Teoria del tutto (Toe), che cerca di combinare alle precedenti anche la gravità sia, a maggior ragione, con le teorie riguardanti quello che c'era prima dell'inizio, cioè prima del Big Bang.
Il problema con Dio, però, non è solo legato alla definizione di parametri sufficienti a spiegare l'universo (pur con i limiti stabiliti da Godel, che alcuni ritengono validi anche per la fisica) ma vi è anche il problema riguardante la logica sottostante alla vita, uomo compreso. Perchè,  se molto sbrigativamente i sostenitori di Dio si affrettano ad affermare e Dio creò l'universo, per quanto riguarda invece certe caratteristiche inerenti l'interazione tra umani e per la fede in Dio, sono portati ad essere molto meno sbrigativi e a riempire le loro affermazioni di corpose disquisizioni? Certo, le disquisizioni non riguardano mai i postulati fondamentali ma solo le risposte da dare alle legittime domande dei fedeli, quando questi ultimi scorgono una certa qual discordanza tra i dettami della fede e gli eventi della vita, più o meno drammatici.
E' per questo motivo che non è senza senso cercare di definire un Dio possibile sia dal punto di vista fisico che da quello comportamentale, finendo poi magari per unire le due questioni. 
Anche se i fisici si limitano a considerare solo i fenomeni osservabili e sperimentabili e diffidano di tutto quello che non può essere misurato, la questione di cosa c'era prima dell'universo prende anche loro e non solo i filosofi. 
credit astronomy.swim.edu.au
Per quel che ne sappiamo Dio potrebbe essere proprio quella parte dell'inizio che i fisici chiamano singolarità. Se la singolarità è quello stato in cui la gravità è infinita e se questo stato noi possiamo associarlo (con tutte le cautele) a quello di un egoismo estremo, allora il Big Bang, ovvero l'aprirsi all'esistenza, potrebbe essere visto come una forma di altruismo estremo, un darsi per favorire l'esistenza (degli altri) concetto  in linea con alcune definizioni  di Dio.

1 commento:

  1. Francesco Baldisserotto17 settembre 2011 alle ore 17:39

    Dio è un'idea che appartiene all'uomo ed ogni uomo si crea la sua. Il risultato è che stiamo parlando di parole.                                                                                                                Francesco, di anni 82.

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