Un rapporto d'inizio anno del Ministero dell'Economia e delle Finanze, traccia una mappa della Spesa dello Stato dall'Unità d'Italia 1862-2009. Nel mentre ci si affretta a sottolineare che la nostra spesa statale, di questi ultimi anni, in percentuale del Pil, è in linea con quella media europea, altri aspetti sembrano essere una nostra caratteristica peculiare.
Per esempio, la spesa pubblica per funzione, sempre in percentuale del Pil, mostra come la voce amministrazione generale sia molto più elevata in Italia rispetto a Francia e Regno Unito dovuta, a quanto si dice, alla maggior spesa per interessi a causa dell'enorme debito pubblico italiano.
Diamo un'occhiata infine alla ripartizione delle spese per categoria. In questa tabella si nota come negli ultimi 50 anni sia aumentata a dismisura la spesa per il rimborso di prestiti, passata dal 3,9% del 1960 al 25,2% del 2009 e di come, contestualmente, due importanti categorie di spesa si siano notevolmente ridotte: istruzione e cultura dal 13,8% al 8,7% e le spese in campo economico scese dal 21,4% al 7,2% mentre si osserva la salita, invece, delle spese per amministrazione generale, passate dal 26,6% al 35,8%. Da notare anche la caduta della spesa per abitazioni e per il territorio passate dal 1,6% al 0,3%, con evidenti riflessi sul dissesto idro-geologico. Questo passaggio della spesa pubblica da categorie più produttive a quelle meno produttive può essere la chiave di lettura per il ritardo ultra decennale della crescita economica italiana rispetto a quella europea?
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