Ora, non so se sia il caso di intraprendere una caccia alle streghe con questa storia degli scontrini. Ci sta che ogni tanto ci siano queste azioni dimostrative, che qualche centinaio di negozianti rimedi una multa oppure anche che si scoprano violazioni più gravi, per esempio merce contraffatta, ricettazioni e via dicendo.
Ognuno di noi, oltre che osservatore, analista, giudice e sentenziatore è anche consumatore e ognuno di noi può verificare ogni santo giorno se il tal commerciante emette lo scontrino o se il tal artigiano emette la ricevuta fiscale. Dopo di che può anche contare le volte in cui è lui, il consumatore, che magari la ricevuta non la vuole.
Fatto questo piccolo controllo si può passare agli altri controlli: una volta elevata la sanzione il malcapitato negoziante diventa improvvisamente probo oppure, dopo un certo lasso di tempo, torna a fare quello che faceva prima?
E noi, se magari ci è capitato di richiedere l'intervento di un artigiano, al momento del conto, abbiamo preferito pagare il 21% in più pur di avere una ricevuta della quale il più delle volte non sappiamo che farci, o abbiamo preferito risparmiare quel 21%?
Si chiama contrasto di interessi: se ho interesse a richiedere una ricevuta o uno scontrino perchè posso portarli in detrazione dalle tasse, probabilmente riuscirò a controllare il fenomeno dell'evasione fiscale molto meglio di tanti blitz, che magari a volte colpiscono severamente anche chi si dimentica di battere uno scontrino ogni cento.
Intanto, ecco un filmato di questi controlli della GdF pubblicato da RepubblicaTv.
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