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Ma a chi abbiamo dichiarato guerra, per ordinare 131 Caccia F35 del valore di 15 miliardi di euro? Quasi una manovra correttiva in aerei da combattimento: ma che ci dobbiamo fare?
Sul Messaggero, Antonio Di Pietro non la manda a dire
«Gli F-35 sono gli aerei da guerra più cari del mondo. Costano così tanto che persino Israele, che della guerra deve preoccuparsi sul serio, ha sospeso l'ordinazione. A noi non servono a niente, ma ce li compriamo lo stesso. Ci compriamo anche una portaerei di stralusso, costo un miliardo e mezzo, più duecentomila euro per ogni giorno di navigazione e centomila per ogni giorno in porto. Poi ci sono dieci nuove fregate. Costo 10 miliardi di euro. Ma tutte quelle inutili armi non si possono toccare, ha detto il ministro, e si capisce perché: è stato lui a ordinarle, prima di diventare il primo militare ministro della Difesa dai tempi di Pietro Badoglio. Il presidente del consiglio Mario Monti ha oggi il dovere di imporre anche al ministro della Difesa e alla Forze armate uno stile un pò più sobrio»
Adesso, senza scherzi, la domanda ha veramente senso: ma che davvero abbiamo dichiarato guerra a qualcuno e nessuno sa niente? Si abbia la pazienza di leggere questo interessante documento dell'Unione Sindacale di Base (USB). Non è certamente responsabilità del nuovo governo l'accordo per questo faraonico contratto, infatti la storia di questi Caccia F35 è molto lunga e coinvolge governi di destra e di sinistra, però siamo sicuri che non si poteva modificare in alcun modo? Ecco alcuni passaggi
[...] Con il sostegno di uno schieramento bipartisan, il primo memorandum d'intesa venne firmato al Pentagono nel 1998 dal governo D'Alema; il secondo, nel 2002, dal governo Berlusconi; il terzo, nel 2007, dal governo Prodi. E nel 2009 è stato di nuovo un governo Berlusconi a deliberare l'acquisto di 131 caccia che, a onor del vero, era già stato deciso dal governo Prodi.L'Italia partecipa al programma dell'F-35 come partner di secondo livello, contribuendo allo sviluppo e alla costruzione del caccia. Vi sono impegnate oltre venti industrie: Alenia Aeronautica, Galileo Avionica, Datamat e Otomelara di Finmeccanica e altre tra cui la Piaggio.
[...] Per partecipare al programma, l'Italia si è impegnata a versare un miliardo di euro, cui si aggiungerà la spesa per l'acquisto dei 131 caccia. Allo stato attuale, essa può essere quantificata in circa 15 miliardi di euro.Va inoltre considerato che l'aeronautica sta acquistando anche un centinaio di caccia Eurofighter Typhoon, costruiti da un consorzio europeo, il cui costo attuale è quantificabile in oltre 10 miliardi di euro.E, come avviene per tutti i sistemi d'arma, l'F-35 verrà a costare più del previsto. Il prezzo dei primi caccia prodotti - documenta la Corte dei conti Usa - è risultato quasi il doppio rispetto a quello preventivato.
L'accordo, come si vede, è di lunga data, e immagino che sia difficile annullare impegni internazionali tra governi, ne andrebbe della già scarsa reputazione italiana.
Sta di fatto che in momenti come questo appaiono scriteriate certe scelte o indifferenti alla sorte dei cittadini. Proprio in questi frangenti di grandissimi sacrifici, considerato che l'Italia non è in guerra, spendere tutti questi soldi in armamenti sembra fortemente contraddittorio.
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Qualche notizia sul tipo di aerei che andremo ad acquistare, tratta dal sito disarmo.org
Il Joint Strike Fighter (F35) è un caccia multiruolo di quinta generazione. Il progetto è faraonico, forse troppo, l’F35 è un aereo da combattimento monomotore, monoposto, in grado di operare alla velocità del suono, ma con una velocità di crociera subsonica. E’ ottimizzato per il ruolo aria terra (quindi per l’attacco) ed ha due stive interne per le bombe che possono essere anche di tipo nucleare. E’ un velivolo di tipo stealth, cioè a bassa rilevabilità, da parte dei sistemi radar e di altri sensori e avrà la capacità di operare come parte integrante di un “System of system, cioè un sistema dei sistemi ovvero di una combinazione data da combattimento, raccolta di intelligence, sorveglianza dei teatri e delle aree circostanti, ecc. che interagiscono con i sensori terrestri ed aeroportuali. L’F35 sarà sviluppato in tre versioni: Conventional Take Off and Landing a decollo e atterraggio convenzionali; Carrier Variant, per appontaggio su portaerei tradizionali dotate di catapulta; Short Take Off and Vertical Landing, a decollo corto e atterraggio verticale per portaerei.Il progetto è realizzato in cooperazione da Stati Uniti ed altri 8 partner: Regno Unito (primo livello con partecipazione finanziaria pari al 10%); Italia ed Olanda (secondo livello, con partecipazione finanziaria pari al 5%) e Canada, Turchia, Australia, Norvegia e Danimarca (terzo livello con una partecipazione finanziaria pari al 1-2%). Si prevede la costruzione di 3.173 aerei, dei quali 2.433 sono per gli USA, l’Italia ha deciso di acquistarne 131.
Ed ecco che si scopre la tempistica: circa 1 miliardo l'anno fino al 2026.
Lo scorso anno con una velocità inusuale e sconvolgente il Senato prima e la Camera dei Deputati poi, hanno dato l’8 aprile 2009 il via libera al Governo per l’acquisto di 131 cacciabombardieri Joint Strike Fighter al costo di 12,9 miliardi di euro, spalmati fino al 2026 e la realizzazione a Cameri (Novara) di un centro europeo di manutenzione al costo di 605,5 milioni di euro, da consegnare entro il 2012. Ad oggi ancora non è stato firmato il contratto.
Tutto questo avviene quando sia le altre nazioni europee sia gli stessi Stati Uniti stanno tagliando le spese militari.
L’Europa Taglia le spese militari
Dopo la crisi economica della Grecia alcuni Governi europei hanno deciso di tagliare anche le spese militari, come la Gran Bretagna che ha annunciato un taglio dell’8% pari a 5 miliardi e 300 milioni di euro in 4 anni. La Francia taglia invece del 15% le sue spese risparmiando 5 miliardi in tre anni, mentre la Germania ha deciso di risparmiare 4,3 miliardi di euro, pari al 13,9% delle sue spese militari.In particolare la Gran Bretagna ridurrà sia i sistemi d’arma come i nuovi caccia F35 rispetto ai 138 previsti e come l’Eurofighter del quale eliminerà la tranche 3B. La Danimarca ha congelato per due anni la sua partecipazione al programma F35.
Gli Stati Uniti taglieranno
La commissione creata dal presidente Barack Obama per ridurre il debito pubblico americano, presieduta da un Democratico ed un Repubblicano, ha proposto tagli annui di 100 miliardi di dollari al bilancio della Difesa a partire dal 2012. Secondo alcune anticipazioni di stampa, quando i tagli saranno a regime, cioè nel 2015 l’acquisto di materiale militare verrebbe ridotto di 20 miliardi di dollari ed altri 7 miliardi di dollari arriverebbero da ricerca e sviluppo. Quindi un quarto dei risparmi arriverebbe da sistemi d’arma avviati con molta facilità sulla scia degli eventi dell’11 settembre. La commissione suggerirà di tagliare del 15% il budget delle armi del Pentagono ed in particolare proporrà di rinunciare alla versione per i Marines dell’F35-B a decollo corto e atterraggio verticale (Stovl), affetto da diversi problemi e il cui taglio farà risparmiare 17,6 miliardi di dollari nel quadriennio 2010-2015. Si consiglierà anche di sostituire la metà dei JSF programmati per la Us Air Force con F16 e con F18 quelli per la Us Navy in modo da risparmiare 9,5 miliardi da oggi al 2015.
Io penso sinceramente che ci fosse spazio per una trattativa, e la situazione attuale è proprio quella che la richiedeva e la giustificava agli occhi degli altri partners.
Il governo Letta continua a raccontare frottole.Gli accordi con gli USA sono stati già stabiliti. E poi si annuncia come il governo del fare?
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