sabato 10 marzo 2012

Coca e Pepsi costrette a cambiare colore: il colorante caramello al 4-metilimidazolo

Ogni tanto un composto chimico balza agli onori delle cronache e staziona per qualche tempo sulle pagine dei giornali per riprendere, dopo non molto, il suo precedente anonimato. In questi giorni il momento di notorietà capita al 4-metilimidazolo, un composto chimico eterociclico di formula C4H6N2.

Come dice il suo nome, questo composto proviene dall'imidazolo ( C3H4N2 ) sostanza presente, per restare in ambito umano, nell'aminoacido istidina e che costituisce, grazie alle sue caratteristiche basiche, un efficace sistema tampone del sangue. L'altro elemento che lo contraddistingue è il gruppo metilico ( CH3 ) che sostituisce un idrogeno sull'imidazolo dando così origine al nome della sostanza.

Questa improvvisa notorietà il  4-metilimidazolo la deve al coinvolgimento dei colossi delle bevande analcoliche mondiali, cioè Coca Cola e Pepsi Cola. Infatti, secondo la CSPINET (Center for Science in the Public Interest) questa sostanza si formerebbe durante la lavorazione per dare la colorazione caramello alle bevande scure come le cole, quando si utilizzino ammoniaca o ammonio solfito.
New chemical analyses have found that Coca-Cola, Pepsi-Cola, Diet Coke, and Diet Pepsi contain high levels of 4-methylimidazole (4-MI), a known animal carcinogen. The carcinogen forms when ammonia or ammonia and sulfites are used to manufacture the “caramel coloring” that gives those sodas their distinctive brown colors, according to the Center for Science in the Public Interest, the nonprofit watchdog group that commissioned the tests. CSPI first petitioned the FDA to ban ammonia-sulfite caramel coloring in February 2011.


image chemspider.com
Ora, il 4-metilimidazolo è ritenuto, ad alte dosi, una sostanza molto probabilmente cancerogena. Per esempio, questo studio del National Toxicology Program [Chan et al. 2008] ha provato l'effetto di questo composto su topi e ratti, a dosi differenziate  da 30 a 260 mg/kg di peso corporeo, per circa due anni. I risultati non sono stati univoci e i diversi ceppi hanno reagito in maniera differente. Il ceppo di ratti F344 maschi non ha mostrato evidenza di effetto cancerogeno del 4-metilimidazolo mentre  prove ambigue si sono avute sui ratti femmina dello stesso ceppo. Invece sui topi sia maschi che femmine del ceppo B6C3F c'è stata una chiara evidenza di effetto cancerogeno della sostanza.
imagecredit cspinet.org
Le alte dosi di cui si parla in questo esperimento sono molto al di sopra di quelle che si possono assumere con il normale consumo di queste bevande. E però, nel gennaio 2011 la California  ha inserito il 4-metilimidazolo nella Lista dei probabili cancerogeni abbassandone la soglia  a 29 microgrammi per lattina, mentre normalmente la presenza di 4MI va da 103 a 153 microgrammi per lattina (12 once). In virtù di questo risultato, la CSPINET ha preteso che le bevande di Coca e Pepsi non utilizzassero più il colorante caramello che contiene il 4MI oppure che portassero la dicitura contiene colorante probabile cancerogeno, il che non è certamente una buona pubblicità.
Sempre nel gennaio 2011 anche l'EFSA (European Food Safety Authority) ha avviato una rivalutazione dei coloranti caramello  (E150a (Class I), E150b (Class II), E150c (Class III), E150d (Class IV)) stabilendo delle dosi giornaliere accettabili (ADI) in base alle varie classi di coloranti. Mentre per classe I si è stabilito che non occorre un valore numerico di ADI, lo ha stabilito per le altre tre classi (II, III e IV) in un range che va da 160 a 200 mg/kg bw/day (milligrammi per chilogrammo di peso corporeo al giorno). Considerando che il limite massimo consentito di 4MI per kg di caramello è di 250 mg questo porta a una dose massima di 4-metilimidazolo di 50 microgrammi/kg/day (range di consumo nel Regno Unito di 4MI da 9 a 92 microgrammi/kgbw/day). Ecco una tabella con i valori previsti di esposizione al colorante caramello nelle Classi II, III e IV e ad alcune sostanze, tra le quali il 4-metilimidazolo

imagecredit efsa.europa.eu

Comunque, confermano al CSPINET, vale il principio di precauzione. Secondo il rapporto dello Stato della California [citato da CSPINET qui] il limite di 29 microgrammi al giorno è associato a un possibile rischio di cancro di 1 su 100.000, dal che l'associazione in difesa dei consumatori deduce che la quantità media di 4MI in una lattina, e cioè 138 microgrammi, 4,8 volte più alta della soglia stabilita dalla California, aumenterebbe la probabilità di ammalarsi di cancro di quasi 5 volte, portandola a 5 su 100.000.

Per questo motivo si avvia una modifica del colore di Coca e Pepsi, almeno in California. Non so se ci sarà da aspettarselo a breve anche in Italia, sta di fatto che se doveste vedere una Coca o una Pepsi molto più chiare del solito, ne sapete il motivo.

2 commenti:

  1. hmmm... interessante! è bene sapere come e con cosa producono questi additivi che normalmente sono innocui! fatto in cas, il caramello è solo zucchero e acqua, ma se ci mettono solfiti, ammoniaca, amminoacidi... 

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  2. infatti, i procedimenti industriali tendono sempre a portare all'estremo quelli casalinghi. In questo caso, come in altri, è utile che ci sia qualcuno attento anche ai dettagli, non fidandomi troppo dell'autocontrollo delle aziende.

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