Uno dei migliori ricordi di Lucio Dalla che ho sentito. Del resto non li ho sentiti tutti. Migliore nel senso che non accumula elogi e panegirici ma un frammento di vita, un episodio, che racconta un Dalla non solo da palcoscenico ma anche uomo.
Comunque, Morgan lo ricorda come un artista e una persona molto alla mano, capace di mettersi in gioco con dei quasi esordienti, senza snobismi e presunzione. Questo dovrebbe far parte del repertorio di un grande artista, essere vicino alla sua umanità, senza essere una persona divisa.
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