venerdì 23 marzo 2012

Quando un politico ne fa una giusta viene multato: il caso del sindaco di Verbania contro le slot

Non è che il sindaco di Verbania, Claudio Zanotti, fosse propriamente contro le slot-machine ma riteneva che ci fosse un problema di salute pubblica, specialmente al mattino quando i ragazzi invece di andare a scuola si piazzavano  davanti alle slot. La vicenda risale al 2005: un'ordinanza del sindaco imponeva agli esercenti di tenere in funzione le slot solo dalle 15:00 alle 22:00, appunto per salvaguardare quella fascia oraria in cui i ragazzi vanno a scuola e per non indurli in tentazione. Ovviamente la cosa non è stata digerita dalle concessionarie del gioco che hanno presentato ricorso al Tar.
E il Tar  ha dato ragione alle concessionarie del gioco e torto al Comune di Verbania, che anzi dovrà pagare una sanzione di 1,3 milioni. La sentenza, che richiama niente meno che il Codice Rocco del 1931, afferma
 «Mediante la previsione di un orario di "disattivazione" degli apparecchi da gioco il Comune si è arrogato una potestà normativa che non trova sostegno in alcuna disposizione legislativa...». Infatti, stando anche alla sentenza 237 della Suprema corte del 2006, «i profili relativi all'installazione degli apparecchi e congegni automatici da trattenimento o da gioco presso esercizi aperti al pubblico, sale giochi e circoli privati» disciplinati dal regio decreto del 1931 «afferiscono alla materia "ordine pubblico e sicurezza"» di «competenza esclusiva dello Stato». [fonte Corriere]


Per una volta tanto che un politico faceva una cosa umanamente e socialmente definibile come giusta, ecco che viene punito in virtù di una legge, come la definisce Stella "vecchia come il cucco". In effetti il problema di questa nuova patologia, la ludopatia, emersa in maniera prepotente proprio grazie all'enorme diffusione del gioco d'azzardo legale, sta diventando una vera e propria emergenza.
Lo afferma anche la responsabile dei servizi sociali del Comune di Verbania Aurora Martini
«Il problema è enorme. Donne della piccolissima borghesia che col gratta e vinci si sono rovinate arrivando a rubare i soldi al marito e ai figli. Pensionati che si fanno fuori la pensione e i risparmi. Vecchi assediati dall'usura che non escono più di casa e muoiono in modo "strano" dopo avere mostrato un tale terrore da non aprire la porta neppure ai ragazzi del centro sociale che portavano loro il pasto caldo. Gente che smette di pagare l'affitto e non viene buttata in strada solo perché abita in case pubbliche e gli enti, sbagliando, fanno finta di non vedere». [Corriere cit.]
Ma non solo di salute pubblica si tratta. Le sale slot possono diventare terreno fertile per il riciclaggio di denaro sporco, business per le associazioni mafiose. 
La sentenza, ovviamente, si limita ad applicare le leggi esistenti, vecchie o nuove che siano. E' compito della politica verificare se sono palesemente inadatte, data la vetustà, a regolare le nuove attività. In più, visto e considerato che la legalizzazione spinta del gioco ha fatto emergere un vero e proprio problema di salute pubblica, occorrerà studiare  i sistemi per contrastare tutti gli effetti indesiderati di queste libertà delle quali pochi sentivano la necessità. Ma c'è un piccolo risvolto controproducente per le concessionarie di giochi. Infatti, non solo risarcimento danni per mancati introiti hanno richiesto, ma anche
 «A ciò dovranno aggiungersi i pregiudizi da perdita di chance indotti dallo sviamento di clientela verso Comuni limitrofi o prodotti di gioco congeneri e/o diversi dagli apparecchi...»  [Corriere cit.]
inducendo il sindaco a chiedersi: "Ma quanto guadagnano queste società? L'Agenzia delle Entrate ne è informata?"
 E l'Agenzia delle Entrate è informata di tutti i guadagni di queste concessionarie? E le forze di polizia e la magistratura hanno verificato che dietro non si nasconda a volte la lunga mano delle associazioni criminali?

Imagecredit: varesepolitica.it

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