mercoledì 16 maggio 2012

Fukushame: la vergogna di Fukushima

C'è un documentario che descrive quello che accade ed è accaduto all'interno della No go zone di Fukushima. L'ha girato, tra i primi al mondo dicono, un regista italiano, Alessandro Tesei. Si intitola Fukushame. The lost gardens of Japan.
Quello che racconta, secondo quanto riporta il Fatto, è una realtà diversa da quella ufficiale, stridente rispetto a quello che si può immaginare del Giappone e che rende più verosimile la trasversalità del modo simile di trattare le popolazioni che hanno in genere i governi.



Limiti di esposizione alle radiazioni alzati di 20 volte per risarcire meno famiglie, fusioni del nocciolo taciute, migliaia di animali abbandonati e costretti a morire di fame e stenti.
[...]  “Le popolazioni locali sono trattate come oggetti”, denuncia il regista Alessandro Tesei. Anzi, “oggetti fastidiosi”.
[...]  “Il governo ha costruito delle case d’emergenza a Koryiama, poco fuori il confine della zona evacuata e ha ammassato lì migliaia di persone con dei contratti di due anni”, rivela il reporter: “Una follia, visto che anche questa città è molto inquinata”. “Ora invece i residenti sono spinti a ritornare in alcune aree che, secondo il parere del governo, sono state ‘ripulite’ e quindi sono tornate sicure”. Come il Kawauchi-mura, o la parte di Minamisoma che fino a qualche mese fa era dentro la no go zone.
[...]  “Un atteggiamento criminale”, accusa il filmaker marchigiano: “Il governo si basa sul fatto che il contatore geiger misura valori molto più bassi, non considerando che le particelle radioattive (che hanno un peso) sono diminuite nell’aria solo perché si sono sedimentate nel terreno, rendendo impossibile ogni tipo di coltura”. Obiettivo dell’inchiesta, di conseguenza, è “denunciare questi comportamenti al limite del buonsenso e della democrazia”. [Il Fatto Quotidiano cit.]

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