Aggiornamento 0re 12:50: un'ultim'ora dell'Ansa riporta la notizia che l'attentatore sarebbe stato ripreso da telecamere di sorveglianza mentre premeva il telecomando, e che sarebbe disponibile un identikit.
Chissà perchè, dopo un po' che ascoltavo e leggevo commenti sull'attentato di Brindisi, ho pensato a Breivik [vedi relativa voce it.wikipedia].
Chissà perchè, dopo un po' che ascoltavo e leggevo commenti sull'attentato di Brindisi, ho pensato a Breivik [vedi relativa voce it.wikipedia].
Mi sforzavo di ricordare attentati o stragi recenti in cui fossero coinvolti dei ragazzi, per vedere se vi erano analogie e, attraverso queste, risalire ai possibili autori.
Breivik è il caso più recente di strage pensata e studiata per colpire giovani studenti, allo scopo, nella sua mente malata, di far trarre insegnamento ai suoi connazionali, deviati dal multiculturalismo. Alla base vi è una distorta ideologia ultranazionalista. Breivik è anche un uomo solo, come la maggior parte degli autori di stragi scolastiche: solo nel progettare, nello scrivere un delirante memoriale di 1500 pagine, solo nell'eseguire. La sua strage ha un intento: vuole lanciare un messaggio forte e allo stesso tempo salvare il popolo norvegese, troppo preso dal multiculturalismo e dall'ideologia del partito laburista.
Ma è anche un narcisista. Se non fosse stato catturato avrebbe certamente rivendicato la strage, troppo importante per lui essere l'autore dell'eccidio.
Quali sarebbero le analogie con l'attentato di Brindisi? Probabilmente emergerebbero solo qualora non si trovassero moventi reali. Se nel prosieguo delle indagini non emergesse nessun elemento causale reale si potrebbe pensare alla tentata strage per imitazione o per gravi disturbi mentali, mossa cioè da ideologie deformate dalla malattia psichiatrica.
Non sia considerato vuoto esercizio il costruire ipotesi sui moventi di questo vile attentato. Lo scopo è quello di risalire agli autori, lo scopo è quello di dare un nome al nemico, perchè un nemico senza nome è ancora più pauroso.
Risalendo indietro negli anni si scopre che tutte le stragi che coinvolgono giovani studenti hanno come fattore comune la presenza di gravi disturbi del comportamento dell'autore o degli autori.
Le uniche eccezioni (ma dipende dai punti di vista) sono le stragi compiute da terroristi come obbrobriosa vendetta, come per esempio in una scuola di Beslan nel 2004 (o altre sempre con il fattore comune del terrorismo islamico), nella quale irruppero terroristi islamici e ceceni. Risultato 186 morti e 700 feriti [vedi Strage di Beslan]
Negli altri casi, il movente è quasi sempre da ricercarsi in una patologia mentale. Ma insieme alla patologia spesso vi è il narcisismo, la mania di protagonismo, che invece sembra per ora mancare nell'attentato di Brindisi.
Per esempio il massacro della Columbine High School [it.wikipedia] il 20 aprile del 1999. I due autori sono personalità dallo spiccato tratto antisociale e dalla mancanza di giudizio morale (come stabilito da un giudice che, un anno prima dell'episodio, li invia ad una comunità di recupero). I due, al termine della strage si suicidano.
Oppure come nel massacro al Virginia Polytechnic Institute [it.wikipedia] il 16 aprile 2007.L'autore, che aveva già ricevuto un ricovero in un ospedale psichiatrico due anni prima, è una personalità paranoide e violenta. Anche lui dopo la strage si ucciderà.
Il massacro alla scuola di Jokela [it.wikipedia] il 7 novembre del 2007, contrariamente agli altri due, avvenuti in America, si verifica in Finlandia. Vittima di qualche episodio di bullismo verbale e uso di psicofarmaci, questo c'è nella storia dell'autore di questo massacro. Sembrerebbe una condizione troppo comune per generare una mente malata, ma in alcuni file ritrovati dopo la sua morte si trovano brani in cui parla della propria guerra personale contro l'umanità [massacro Jokela cit.].
Altra città finlandese è quella del massacro della scuola di Kauhajoki [it.wikipedia] il 23 settembre 2008. L'autore, in un messaggio lascia scritto: odio l'umanità [massacro Kauhajoki en.wikipedia]. Il massacro inoltre era stato pianificato per sei anni e sempre, nei documenti scritti ritrovati, si parlava di odio nei confronti della razza umana. Anche nel suo caso una pregressa storia di violenza, un'espulsione dall'esercito per aver sparato contrariamente agli ordini ricevuti. Anche lui si ucciderà.
Finora si è trattato di massacri compiuti direttamente dall'autore, armi in pugno. In questo che segue, invece, la metodica è più simile a quella di Brindisi.
Il disastro della Bath school [it.wikipedia] il 18 maggio 1927, è causato dall'esplosione di tre ordigni, dinamite, fatti esplodere in momenti diversi, in sequenza. Nell'esplosione del terzo ordigno anche l'autore perderà la vita. Nemmeno l'autore di questa efferata strage può dirsi esente da problemi comportamentali. Accusato di estrema crudeltà verso gli animali che lo porta a uccidere a bastonate un cavallo, di essere maniaco della pulizia e gran parsimonioso.
Come si vede, le stragi scolastiche sono compiute da personalità deviate che quasi sempre periscono insieme alle loro vittime. Personalità di questo genere manifestano la loro patologia psichiatrica in età scolare, ed è proprio in quell'ambiente che finiscono per compiere le loro stragi. Per questo esistono stragi scolastiche, perchè personalità gravemente malate manifestano proprio durante il corso di studi i loro problemi. La scuola, da questo punto di vista, è il primo banco di prova per le abilità sociali dei giovani, il momento in cui la personalità viene messa alla prova nell'interazione, e anche nello scontro, con gli altri. Chi non riesce a superare questo momento può reagire con violenza.
Se lo si considera da questo punto di vista, l'attentato di Brindisi non sembra ascrivibile nè a questa casistica, nè ad altre legate al fanatismo religioso.
Infatti, se si osservano gli attentati terroristici sia di matrice islamica che di altra origine, quasi tutti sono rivolti verso luoghi simbolici o obiettivi cosiddetti sensibili, ma più raramente verso giovani studenti.Le uniche eccezioni sono Beslan, con l'attacco dei terroristi islamici e ceceni alla scuola della città dell'Ossezia e Tolosa, con il terrorista solitario che uccide studenti ebrei nella città francese [vedi Corriere, Tolosa: attentato davanti scuola ebraica]. E proprio dal terrorista francese di origini algerine scopriamo come gli attentati terroristici islamici antisemiti avvengano molto spesso ai danni di giovani in età scolare e delle loro scuole.
8 settembre 2009: ordigno incendiario contro scuola ebraica distretto di Marsiglia; solo danni.
25 maggio 2005: due giovani lanciano una bottiglia di acido in una scuola ebraica di Parigi.
15 novembre 2003: scuola ebraica devastata da incendio a Gagny.
8 luglio 2003: studenti ebrei aggrediti con spranghe di ferro a Parigi.
10 aprile 2002: uno scuolabus di studenti ebrei è bersagliato da lancio di sassi a Parigi.
8 settembre 1995: esplode un'autobomba davanti a una scuola ebraica a Lyon Villeurbanne, 14 feriti.
Quella di Brindisi però non è una scuola ebraica. E' bene dunque cercare di comprendere se il bersaglio scelto dall'attentatore sia il risultato di una sua patologia mentale (ma abbiamo visto che in quel caso l'autore muore sempre insieme alle vittime o viene arrestato) o vi siano precise ragioni, come nel caso dei terroristi ceceni e del terrorista antisemita di Tolosa.
Soprattutto alla luce delle considerazioni svolte un po' da tutti: poco si spiega l'attentato da parte di associazioni mafiose, tranne che nel caso di vendetta trasversale, come in una faida, perchè in quel caso non è vero che la mafia non abbia mai spezzato giovani vite. Ancora meno comprensibile ipotizzare la responsabilità alla strategia della tensione di stampo anarchico insurrezionalista, perchè è evidente che il bersaglio di anarchici e sinistra estrema è sempre il potere.
Non facile, dunque, il lavoro degli inquirenti. Eppure, come già detto, per non lasciare quel retrogusto di parole vuote che potrebbe venire dai loro discorsi, sarebbe bene che si portasse a casa un risultato, che l'autore o gli autori fossero consegnati alla giustizia.
imagecreditit.ibtimes.com
guardian.co.uk
la7.it
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