Mi viene da pensare, in prima istanza, che lo Stato è composto di cittadini e che, in definitiva, le due cose possono vicendevolmente sovrapporsi o scambiarsi: un attacco alla cittadinanza è un attacco allo Stato e un attacco allo Stato è un attacco al popolo.
Allora, in occasione della parata militare per la festa della Repubblica del 2 giugno, il non farla per destinare delle sia pur esigue risorse in favore del popolo martoriato dal sisma non è, forse con ancora più forza, una celebrazione della Repubblica? A chi si manca di rispetto? Le Istituzioni non sono fini a se stesse ma traggono la loro ragion d'essere dalla legittimazione popolare, almeno in un regime democratico. Se il popolo è principio e fine di ogni agire democratico e la sovranità appartiene al popolo allora, proprio per onorare al meglio quel popolo, non è nè insensato nè un affronto alla Repubblica qualsiasi atto che vada in favore di quel popolo.
Quanto meglio celebrata quella Repubblica in cui si aiutano i cittadini nel momento dell'acuto bisogno? Altrimenti potrebbe sembrare che parate e feste siano fini a se stesse. Tra l'atto simbolico e l'atto concreto, a volte è meglio l'atto concreto, perchè c'è differenza tra Festa della Repubblica e parata della Festa della Repubblica.
Condivido al 100% Paolo e te lo passo su Facebook.
RispondiEliminaCiao e buon fine settimana.
ciao Nadia, mi fa un grande piacere ritrovarti
EliminaMi associo in toto, Pa.
RispondiEliminagrazie, Anna
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