mercoledì 27 giugno 2012

Sconti sui prodotti per l'infanzia nelle farmacie comunali: dal 1° luglio

Protocollo d'intesa tra Ministero per la Cooperazione Internazionale e l'Integrazione, l'Associazione Comuni, FederSanità e Assofarm per offrire a prezzi scontati nelle farmacie comunali i prodotti per l'infanzia. L'iniziativa è intesa quale strumento per cercare di combattere il disagio dovuto alla crisi economica, quale aiuto per le famiglie con figli e anche per  sostenere la maternità e paternità.
Non so quanto possa essere influente sull'aumento demografico però probabilmente qualche effetto sulle tasche delle famiglie italiane potrebbe averlo, se attuato. L'impegno è descritto in 8 articoli che fanno parte del protocollo sottoscritto dai 4 organismi: le parti si impegnano a pubblicizzare e, soprattutto, realizzare una riduzione dei prezzi dei prodotti per la prima infanzia in vendita nelle farmacie comunali. La parte, diciamo, sostanziosa dell'accordo dovrebbe essere sostenuta dall'Anci e da Assofarm, mentre Ministero e FederSanità  forniranno un aiuto più che  altro pubblicitario. L'altra parte che dovrà sostenere, su base volontaria, il peso della riduzione dovrebbero essere le singole farmacie, stimolate ad aderire al protocollo. L'iniziativa parte il 1° luglio e si conclude il 31 dicembre, ma è facoltà delle parti prolungarla oltre questo termine.
Per quanto riguarda la riduzione dei prezzi, Assofarm (qui comunicato stampa) diffonde una tabella di prezzi consigliati, ma non si sa se sarà adottata da tutte le farmacie comunali e da tutte allo stesso modo. L'intento è certamente buono ma forse manca o non è nominata esplicitamente la controparte produttiva, cioè le aziende. 



L'idea di calmierare i prezzi di quella che viene definita l'anomala maggiorazione dei prezzi dei prodotti per la prima infanzia nel mercato italiano [vedi comunicato] è certamente buona, ma speriamo non resti solo una dichiarazione d'intenti. Per fare questo occorre che ognuno faccia la sua parte, cioè ceda un po' dei suoi profitti. 
Per quanto riguarda il Ministero comunque, la strategia è machiavellica: da una parte, attraverso l'azione del Governo,  si deprime il consumo aumentando imposte dirette e indirette, dall'altra si punta il dito contro l'eccessiva maggiorazione dei prezzi chiedendo di ridurli. Non che sia sbagliato, ma il Governo dovrebbe essere il primo a dare il buon esempio.


imagecredit
assofarm.it

3 commenti:

  1. più che altro non si dovrebbe favorire l'industria dei prodotti alimentari per bambini, quando si sa che non c'è nessun bisogno che si comprino omogeneizzati o tisane specifici. sui pannolini, il latte artificiale e le tettarelle sono d'accordissimo, spero anche che la lista riportata sia solo una parte dei prodotti scontati perchè altrimenti mi sa solo di manovra pubblicitaria a favore dell'industria di alimenti per bambini.

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  2. insomma che senso ha pagare un omogeneizzato di mela 1,10 euro quando al supermercato ci sono le vaschette di frutta grattuggiata non per bambini a 50 cent. e se vogliamo comprare la frutta fresca - cosa che il ministero della salute dovrebbe promuovere - la paghiamo ancora meno. fra l'altro gli omogeneizzati non sono frutta al 100%, contengono zucchero, e non promuovono certo una buona educazione alimentare.

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    1. in effetti sono due diverse problematiche. Per gli omogeneizzati forse siamo in presenza del problema tipo quello dell'acqua in bottiglia. Comunque, se riusciranno a farlo (è su base volontaria per quanto riguarda le farmacie) sarà meglio di niente. Non so se funzionerà da stimolo demografico...

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