Due vicende ravvicinate con due esisti, per ora, diversi e apparentemente incongrui ed emblematici: chi dovrebbe star fuori sta dentro e chi dovrebbe star dentro sta fuori.
Una è una donna che i farmaci trasformerebbero fino a farle assumere i tratti del persecutore (a sentire il fidanzato e a vedere la decisione del tribunale); l'altro è un minorenne (forse), che travolge e uccide un vigile in bicicletta e poi scappa all'estero.
Una è stata condannata ed è rimasta in manicomio fino a poco tempo fa a causa, probabilmente, degli effetti di un farmaco, l'altro rischia, a quanto riporta il Corriere, di non fare neanche un giorno di carcere, a causa della probabile minore età al momento del fatto.
Due vicende in cui il senso di giustizia va dalla parte opposta rispetto a quello deciso dai tribunali o a quanto stabilisce la legge.
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