lunedì 2 luglio 2012

Terremoto Emilia: a Cavezzo il sindaco fa abbattere una casa (apparentemente) intatta che aveva resistito alle scosse

Sul Fatto appare questa notizia: una coppia apprende dalla televisione che la loro casa è stata abbattuta, pure se aveva resistito alle due scosse più forti senza riportare danni. Avviene a Cavezzo dove l'8 giugno il sindaco emette un'ordinanza di demolizione di una casa apparentemente integra, almeno a  giudicare da fotografie e racconto dei proprietari.
I testimoni affermano che
La casa [...] era così solida che ci hanno messo due ore a demolire solo il tetto . E per buttarla giù tutta hanno impiegato un giorno. [il Fatto cit.]
Forse il problema è da cercarsi nella costruzione adiacente alla loro, questa sì danneggiata. Si trattava di un edificio più recente, come afferma uno dei due proprietari della casa abbattuta


 “Abbiamo lasciato il paese e la nostra casa dopo la scossa del 20 maggio: aveva una crepa che l’aveva divisa dalla costruzione adiacente, un edificio costruito vent’anni dopo il nostro e con materiale molto più povero. Per colpa di quel fabbricato la nostra casa era inagibile. Ma era stata dichiarata recuperabile dopo opportuni interventi da una perizia che avevamo richiesto a un ingegnere. [il Fatto cit.]
Ora non è più possibile, la casa è stata demolita, forse per errore, errore, a quanto dichiarano i due proprietari, ammesso in un primo tempo dal sindaco che poi ha modificato la sua versione
Il sindaco Stefano Draghetti “all’inizio ha ammesso l’errore”, conclude Alessio. “Poi ha provato a rassicurarci dicendo ‘vi ricostruiremo una casa più bella di quella di prima, vi pagheremo tutti i danni”. Poi, con la stampa, ha ritoccato la versione: “Una volta demolito il fabbricato adiacente, i pompieri si sono accorti che anche l’altro stava cadendo e mi hanno chiesto un’ordinanza che consentisse loro di procedere per evitare possibili gravi rischi. L’ho firmata, purtroppo non c’è stato il tempo di avvertire i proprietari”. [il Fatto cit.]



In questi momenti spesso ai disagi delle calamità naturali si aggiungono quelli delle decisioni sbagliate. Non si può unire ingiustizia a  disgrazia: i due proprietari si rivolgeranno, giustamente, alla magistratura, ma a volte certe decisioni andrebbero ponderate di più. In attesa di conoscere meglio i fatti.

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