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In attesa, a quanto riporta Lorenzo Salvia, che in un CdM dei primi di novembre venga ufficializzato il decreto sulle nuove province, il
Corriere pubblica un'anteprima della nuova distribuzione delle province delle regioni a statuto ordinario: da 86 scendono a 50, comprese le 10 città metropolitane. Le regioni e province a statuto speciale avranno altri sei mesi di tempo. Fissati i criteri dalla spending review, le province che non rientrano nei parametri saranno accorpate, anche se ancora non è dato conoscere la nuova denominazione. Avevo fatto una domanda in tal senso sul sito del Governo ma nella risposta, arrivata dopo un po' di tempo, si ripercorre la storia della decisione senza toccare il tema della toponomastica, non del tutto secondario [vedi
qui].
Il problema comincia a porsi, secondo questa mappa del Corriere, per esempio nei casi di accorpamento di Vercelli, Novara, Verbano-Cusio, Biella, oppure di Lucca, Pistoia, Prato, Massa-Carrara, ma nemmeno altre province nelle quali si accorpano solo due città sono esenti: come chiamare la nuova entità?
Per intanto, guardatevi la mappa: in verde le province inalterate e in rosso quelle accorpate; in grigio le regioni a statuto speciale.
Questa è la
Mappa con la distribuzione delle nuove Province.
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