Nelle anticipazioni del Fatto in edicola domani (oggi per chi legge) Antonio Padellaro riporta le dichiarazioni del Presidente del Senato Schifani che, finalmente -come dice il direttore- direbbe la verità:
Il presidente del Senato Renato Schifani, finalmente, ammette la verità sulla nuova legge elettorale: servirà ad impedire che Grillo prenda troppi voti con il suo Movimento 5 stelle.
Le parole di Schifani, dette in un'intervista concessa a Fiorello, e riprese da Repubblica , sono riportate così:
"Ce la sto mettendo tutta e ce la facciamo, altrimenti Grillo dal 30 va all'80%". "Io credo - ha spiegato il primo inquilino di palazzo Madama - che il mio ottimismo si trasformerà a breve in certezza. Vedo notevoli margini che ci lasciano pensare che a breve si arrivi a un'ampia intesa tra le forze politiche"
La seconda carica dello Stato preme per una rapida approvazione della riforma: «Ce la sto mettendo tutta e ce la facciamo, altrimenti Grillo dal 30 va all’80%» afferma il Presidente del Senato.
A questo punto ci si può fare una domanda: ma se invece del Movimento 5 Stelle ci fosse stato un altro partito si sarebbe potuto egualmente paventare il raggiungimento dell'80%?
Se sì, molto più opportunamente il Presidente del Senato avrebbe dovuto dire che con un premio di maggioranza a una soglia bassa c'è il rischio di far governare chi ha raccolto soltanto una piccola parte dei voti. Dunque non esclusivamente il movimento di Grillo.
Se sì, molto più opportunamente il Presidente del Senato avrebbe dovuto dire che con un premio di maggioranza a una soglia bassa c'è il rischio di far governare chi ha raccolto soltanto una piccola parte dei voti. Dunque non esclusivamente il movimento di Grillo.
Se no, il Presidente del Senato, carica super partes come si dice, dovrebbe spiegare perchè si cerca di impedire a un cittadino come Grillo quello che invece non si impedirebbe alle altre forze politiche.
Per esempio, nella logica del doppio turno, i due candidati che hanno raccolto il maggior numero dei voti al primo turno, che insieme potrebbero non fare nemmeno la fatidica cifra proposta dal legislatore, si sfidano poi tra loro nel secondo turno. In questo modo, per esempio, un candidato che avesse raccolto poniamo il 25% alla prima tornata elettorale, potrebbe essere ugualmente eletto, anche se rappresenta, teoricamente, solo un quarto degli elettori.
Come sempre, sembra che chi governa cerchi di fare una legge elettorale a propria misura. Il rischio è che la prossima volta si definisca, con un termine altrettanto spregevole di quello attuale, anche questa legge elettorale. Non sarebbe il caso di pensarla non in favore di alcuni e contro altri ma in favore della democrazia e della governabilità e, soprattutto, dell'alternanza al governo?
Grillo non lascia cadere la cosa e reagisce prontamente: il post riguarda più in generale l'Unione Europea, che tacerebbe in occasione di questa proposta di legge elettorale con premio di maggioranza al 42,5%:
E ora, di fronte al colpo di Stato del cambiamento della legge elettorale in corsa e al tetto del 42,5% per il premio di maggioranza per impedire a tavolino la possibile vittoria del M5S e replicare il Monti bis, la UE tace.
Un sistema a doppio turno potrebbe dissipare le paure di Schifani e del centro destra. Chi ottiene un quarto dei voti dell'elettorato al primo turno deve però ottenere la maggioranza delle preferenze al secondo turno, ampliando in questo modo il consenso. Lo si potrebbe adottare anche per le politiche, senza dover sempre sperare in coalizioni che si sbriciolano facilmente o assistere sempre più spesso allo sgradevole passaggio da un gruppo parlamentare all'altro.
shifani al muro per alto tradimento nei
RispondiEliminaconfronti del popolo italiano (personaggio
di cui non sentiremmo la mancanza)
domanda: governo e legge elettorale a propria misura? Di chi? Di Monti? Della sinistra? Del Centro? della destra?
EliminaMa il sistema elettorale a doppio turno non viene forse spinto dai DS.