La gestione dei rifiuti in Campania è un argomento di discussione che data da tempo immemorabile. I cumuli di spazzatura ammonticchiati per le strade di Napoli rappresentano un'icona non facilmente eliminabile di quella città, a significare un degrado che va ben oltre quello ambientale. La questione torna periodicamente ad affacciarsi sui media ma, contrariamente a quanto si immagina, sembra che quando il problema della spazzatura non appare in televisione le cose vadano bene.
Questa volta ad accendere i riflettori sulla Campania e i suoi rifiuti è il M5S, con il suo viaggio per le discariche campane chiamato spazzatour.
Uno dei temi più importanti legati a questo degrado dei rifiuti è il presunto o reale effetto sulla salute dell'inquinamento conseguente alla sua mala-gestione. Epicentro, il portale epidemiologico dell'Istituto Superiore di Sanità, ha dedicato proprio a questa regione un'intera pagina, Emergenza Campania, a significare l'importanza del problema.
Un recente rapporto di Ministero della Salute e ISS dell'inizio di quest'anno, incentrato sulla situazione epidemiologica della regione con riferimento alla mortalità oncologica, afferma però che non vi è correlazione tra rifiuti e aumento dei tumori, nonostante la premessa che potenziali implicazioni negative sulla salute dell'inadeguato smaltimento dei rifiuti non possono essere escluse
In accordo con i più recenti documenti di istituzioni internazionali (come l’Organizzazione Mondiale della Sanità) e articoli scientifici pubblicati, si può affermare che non c’è nesso causale accertato tra l’esposizione a siti di smaltimento di rifiuti e specifiche patologie.
Nonostante questa presunta o vera carenza di prove la situazione rifiuti i Campania resta enormemente pericolosa per la salute, per gli effetti sia di una deficitaria gestione dello smaltimento legale sia, soprattutto, per le pratiche di smaltimento illegale, che spesso consistono in abbandoni incontrollati e combustioni che presentano
alta probabilità di emettere direttamente nell’ambiente sostanze tossiche quali gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), Diossine e Furani, Metalli pesanti e COV (Carbonio Organico Volatile) in generale.[Rapporto cit.]
Inoltre, contrariamente a quello citato da Ministero e ISS, altri studi hanno fornito risultati più contraddittori sulla relazione tra aumento di tumori e discariche abusive. Un articolo apparso a gennaio su Wired fa il riassunto della situazione citando almeno tre lavori in cui si evidenzierebbero questi risultati più contraddittori tra smaltimento illegale dei rifiuti e aumento di patologie e mortalità tumorali: un rapporto dell'ISS del 2008 in cui si segnalano aumenti di una serie di patologie tumorali in alcune specifiche aree campane; una relazione della Protezione civile che individua aree campane in cui la mortalità è superiore a quella regionale, anche se ammettono la difficoltà di attribuzione delle cause, tra presenza di discariche abusive e fattori di rischio citati sopra; uno studio Sebiorec del 2011 che, secondo quanto scrive Wired, riporterebbe maggiore presenza, anche se non superiore ai limiti di legge, di diossina e altre sostanze tossiche nei campioni di sangue di popolazioni vicine ai luoghi in cui vengono abbandonati i rifiuti.
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