Il nome di Attilio Befera attira sempre sentimenti contrastanti. C'è da dire, però, che come direttore dell'Agenzia delle Entrate, chiunque si attirerebbe gli strali del contribuente. Mercoledì 2 aprile Befera si è presentato in audizione alla Commissione Finanze e Tesoro del Senato, per fare il punto della situazione sia sull'Agenzia delle Entrate che sul rapporto fisco-contribuente.
L'Agenzia ha circa 40 mila dipendenti, dopo l'accorpamento con l'Agenzia del territorio, per un costo di 3,3 miliardi, e amministra l'80% delle risorse fiscali dello Stato, più o meno 400 miliardi. Gestisce 48 milioni di dichiarazioni, con la seconda più alta percentuale di autonomi dopo la Grecia, 3,4% contro 3,5%. Con la sua attività di controllo ha recuperato, nel solo 2014, 13,1 miliardi ma, come precisa più avanti, sono compensati da un pari numero di rimborsi, circa 13,5 miliardi. C'è da osservare che non tutti gli accertamenti finiscono con l'essere effettivamente riscossi, il che limita fortemente l'impatto dell'attività di controllo. Precisa, inoltre, che la redditività dell'Agenzia è di 3,82 euro per ogni euro speso. Guardando la tabella sull'attività di controllo, emerge che controlli formali, verifiche e accertamenti sono in realtà diminuiti dal 2010 al 2013 mentre, per quanto riguarda la vittoria di contenziosi con il contribuente, è intorno al 60%, con un tasso di rendimento dei controlli di circa il 10% (insomma, tutto sommato l'Agenzia sarebbe un ottimo investimento). Qui di seguito il testo dell'audiizone di Attilio Befera, per chi avesse la giusta curiosità.
image credit fiscooggi.it
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