lunedì 19 marzo 2012

Amnesty: torture sistematiche in Siria

Un Rapporto di Amnesty International, basato su dichiarazioni di prigionieri siriani fuggiti in Giordania dalle prigioni della Siria,  e confermato in parte dal rapporto della Lega Araba, unica organizzazione a poter entrare nel paese, parla  di torture sistematiche (31 metodi di tortura) adottate nei confronti dei protestatari siriani sia dai militari siriani che dalle forze filo governative.
"L'esperienza fatta dalle tante persone arrestate nel corso dell'ultimo anno è ora molto simile a quella fatta dai prigionieri sotto l'ex presidente Hafez al-Assad: un incubo di torture sistematiche" - ha dichiarato Ann Harrison, vicedirettrice ad interim del Programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International. "Le testimonianze che abbiamo ascoltato descrivono dall'interno un sistema di detenzione e interrogatori che, a un anno dall'inizio delle proteste, ha il principale obiettivo di degradare, umiliare e mettere a tacere col terrore le vittime". [fonte Amnesty]
Il rapporto si intitola Volevo morire: parlano i sopravvissuti alla tortura in Siria e quello che riferiscono i sopravvissuti è impressionante.
 ‘I was beaten with cables, especially on my head, and told to kneel before a picture of Bashar al-Assad.’
"Sono stato colpito con dei cavi, specialmente alla testa, e mi è stato detto di inginocchiarmi davanti a un'immagine di Assad".
 Così racconta un detenuto delle carceri siriane scappato. Alcune delle 31 forme di tortura e maltrattamenti riferiti dai sopravvissuti prevedevano



  • essere colpiti su tutto il corpo con pugni, calci, schiaffi e con bastoni, cavi, calcio del fucile
  • bruciature di sigarette
  • crocifissione
  • violenze sessuali
  • elettro-shock e sedia elettrica
  • isolamento
Le testimonianze parlano di barbarie e violenze, come la festa di benvenuto
 Il pestaggio è proseguito con l'haflet al-istiqbal ("festa di benvenuto"), all'arrivo nel centro di detenzione, con pugni e percosse con bastoni, calci dei fucili, fruste e cavi di corda intrecciata. I nuovi arrivati vengono solitamente lasciati in mutande e talvolta tenuti all'aperto anche per 24 ore. 
o altre pratiche disumane
"Karim", 18 anni, uno studente di al-Taybeh (provincia di Dera'a) ha raccontato ad Amnesty International che, nel dicembre 2011, presso la sede di Dera'a dei servizi segreti dell'Aeronautica, le persone che lo stavano interrogando gli hanno strappato la pelle dalle gambe usando delle tenaglie. 

Tra uccisioni e torture continua l'epurazione da parte del regime siriano. Per ora, il veto posto a due risoluzioni Onu da Russia e Cina lega le mani di chi prova a fare qualcosa. Su Amnesty c'è un appello a queste due nazioni perchè rivedano la loro posizione sulla Siria.

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