sabato 15 maggio 2010

Linguaggi, premi e cani


In due articoli precedenti (questo e questo), pur parlando genericamente di argomenti piuttosto diversi, alla fine risultava che erano invece collegati da un elemento comune.
In realtà, se uno analizza a fondo la questione, scopre che l’elemento comune di cui vorrei parlare è coinvolto in ogni aspetto della nostra vita. Quasi ogni momento ne è intriso, anche nel sonno, ne siamo immersi anche prima di nascere. Qual è dunque questo elemento? L’elemento comune è la parola.
Spesso mi chiedo: come mai la parola, pur essendo eterea come una nuvola, ha la capacità modificante che ha l’atto fisico?
Intanto vorrei cercare di definire alcuni aspetti generici.
Non nasciamo già parlanti.
Impariamo il linguaggio verbale associandolo a eventi, inizialmente come farebbe un cane. Poi però, data la differenza tra noi e il cane, la semplice associazione suono-evento diventa qualcosa di più complesso. La stessa associazione suono-evento diventa un evento, un tutt’unico che può essere percepito.
Andiamo per ordine. Un cane può imparare a associare il suono di un campanello alla presenza di qualcuno alla porta (sperimentato personalmente). In genere avrà una risposta prontissima al suono giusto e una variabile a un altro tipo di suono, come telefono o telefonino. Egli, in realtà, non aspetta tanto il suono del campanello (stimolo condizionato) come ci ha mostrato Pavlov, quanto le carezze di chi sta dietro la porta (stimolo incondizionato). Però, oltre questo, non è in grado di percepire la sua reazione al suono del campanello. Infatti, non sempre chi suona è disposto a accarezzarlo e anzi spesso al suono si accompagna un suo confinamento perché chi suona ne è spaventato. Ma, tant’è. Tanto forte è la sua passione per le carezze che la sua foga vince su tutto.
Ma un umano, come si comporta?
Usiamo lo stesso esempio. Mettiamo che io vi inviti a questo test. Voi siete in una stanza. A un certo punto suonano alla porta e voi andate a aprire. La cosa funziona così: voi  non sapete chi o cosa vi aspetta dietro la porta, lo imparate di volta in volta. Non avete nessun obbligo, né di aprire né di non aprire, potete fare come volete.
Allora aprite: c’è un tizio che sorridendo vi regala 50 euro fa un inchino e se ne va’. I 50 sono vostri, nessuno ve li può più toccare, a meno che…
Suonano ancora. Andate a aprire: c’è un altro omino che sempre sorridendo vi regala 20 euro. Vi viene da sorridere anche a voi.
Risuonano una terza volta. Stessa storia, siete piuttosto allegri: questa volta però c’è un tizio che vi sorride ma non sgancia niente.
Diciamo che continuate a aprire di continuo finchè non incontrate un’esperienza negativa. Qualcuno che non sorride, vi multa e vi sottrae una certa somma: poniamo 50 euro.
Come vi comportate alla prossima scampanellata? Aprire o non aprire? Questo è il dilemma! Potrebbero esserci gli omini sorridenti e regalanti o solo quelli sorridenti oppure potrebbe esserci quello che non sorride e sottrae danaro. Anche se è molto più raro degli altri. Però quando esce l’omino che multa dovete pagare, anche se avete finito i soldi vinti e occorre usare i vostri propri.
Se noi strutturiamo la cosa in modo tale che dopo la decima apertura il soggetto dell’esperimento comincia a perdere soldi suoi, questi probabilmente prima di giungere a quello stadio smetterà di aprire la porta definitivamente. Poniamo che abbia avuto 5 esperienze positive con vincite di 50+20+10+10+10, tre esperienze neutre con nessuna vincita e due esperienze negative con perdite di -50 e –40: egli ha un saldo attivo di 10 euro e se mettiamo la decima apertura come perdita probabilmente smetterà di aprire.
Ma un cane che farebbe?
Dobbiamo pensare a un modo di equiparare premi e punizioni usati per l’umano con il cane. I soldi non vanno bene perché i cani non sono venali.  
(continua…)

21 commenti:

  1. http://www.cartoline.it/pics/grazie_240703_04.swf

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  2. Buon sabato e di
    una domenica piena di sole...

    così si spera.

    Ciao da Giuseppe.

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  3. weeeeee ciao pasciucciii il mio gatocan sarà perchè mezzo gatto e mezzo cane ma se je metti 20 euri in bocca quello se ne va al ristorante e se li manga tutti ahahahahahahahah

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  4. no non ne fu immune come non lo è la chiesa ma da quello che è finito per essere la filosofia illuministica dalla quale marx ha preso tutto a ciò che ancora è la filosofia cristica non c'è paragone non credi?

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  5. perfetto pascucci hai centrato il pilastro centrale della filsofia cristiana, per quwnto riguarda la politica io credo che stia cambiando, e molto anche, se leggi la società liquida (non ricordo lo scrittore) tratta proprio il tema della despritualizzazione della società, cioè la deideologizzazione, cosa che la politica sta cercando di interpretare, a questo proposito ti rimando a un libro di goerge bernanos :la scristianizzazione dell'eurpa: testo fondamentale per capire l'autentico portato della chiesa e di cristo (consiglio caldamente la lettura) perchè è il collegamento tra questi due post e la tua critica, quanto all'islamismo è un credo basato molto sulla spiritualizzazione al punto da non poter essere nemmeno criticato ma se dobbiamo discutere di islamismo allora la cosa richiede una dedizione al tema maggiore, dedizione che mi ha portato a chiudere il blog helterskelter

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  6. per il cane non vale, perchè non ha il polpastrello per aprire la porta...ora sto leggendo un libro delizioso il cui protagonista è un cane,( è il cane che racconta)ebbene Enzo ( si chiama così il cane) sostiene che i cani quando muoiono, la loro anima va dentro ad un uomo, perchè ai cani mancano solo la parola ed i polpastrelli... e per quanto riguarda la decisione umana io non do per scontato nulla....mai sentito il detto: " l' ora del cretino capita a tutti"?
    Ciaoooooooo

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  7. La parola E' un atto fisico, pertanto ne ha tutte le caratteristiche: nasce da una intenzione, anche se a volte inconscia, agisce e modifica l'agente e il mondo, cerca scorciatoie, muore nella stasi, rinasce. Il linguaggio è un atto fisico, la parola è il connubio tra la mente e l'agire perchè in realtà è una meta-azione: un'azione che è facile confondere con se stessa.
    Non necessariamente impariamo il linguaggio verbale associandolo a degli eventi. L'astrazione è comprensibile fin dall'infanzia. Parole come Assurdo, o Invisibile, o Idea sono accessibili anche ai bambini. Assurdo è una Cosa strana e che non puoi vedere mai, ad esempio (se volessimo spiegarne il significato a un bambino), eccetera.
    Il cane ha il suo linguaggio, tanto quanto l'uomo.
    Sto cercando di seguirti Paopasc, ma mi sembra che tu stia partendo da un punto di vista diverso dal linguaggio e dalla parola. Parti già fuori strada, parlando di Reazione agli eventi, di Previsione, di memoria di vissuto, tutte cose che non hanno a che fare col linguaggio, secondo me, ma soltanto con l'apprendimento generico.
    Il bambino vive di memoria e abitudini: se una cosa scotta sarà prevenuto e piangerà ancora prima di assaggiarla, la volta successiva. Se fare la cacca (che quello fa sostanzialmente un neonato, oltre a vagire e ad essere una meraviglia) è doloroso, lui la tratterrà e diventerà stitico, come se già fosse una scelta.
    Il meccanismo associativo della parola è soltanto uno dei modi per analizzare la funzione del linguaggio nell'uomo, ma non ne sonda l'origine.
    Non ho capito? Oppure ho la mia solita fretta compulsiva e poco modesta?
    Tanto per chiarire, io la porta non la aprirei, e anche se lo facessi, la prima volta mi basterebbe. Non reagirei con un sorriso a un regalo, ma piuttosto con un piglio sospettoso. Sono un caso umano di donna-cane all'incontrario?
    Sono curiosa comunque, sono sempre curiosa di leggere dove "vai a parare".
    Il sistema premi-punizioni non funziona con le umane masochiste, che temo siano la maggioranza.
    Certune ci si incaponiscono, sulle difficoltà apparenti, che non sembrano sconfitte, se proprio uno non vuole capire. Certune parlano spesso a vanvera infatti, che sia la stessa cosa?
    B

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  8. L'idea è questa, lo sai: contrapporre linguaggio motorio e linguaggio verbale. Osservarne le caratteristiche le similitudini e le differenze.
    Posto che il linguaggio motorio è TUTTO per un qualsiasi animale uomo escluso, questo significa che è attraverso questo linguaggio che l'animale interagisce con la realtà, dalla rappresentazione interna di un mondo all'agire su quel mondo.
    Ora: cos'è il linguaggio verbale? a quale corpo fa riferimento? e può essere che, contrariamente a quello che succede al linguaggio motorio che comprende di quel che sta eseguendo solo il ritorno sensorio classico, nel linguaggio verbale tutto il linguaggio sia allo stesso tempo effettore e recettore (vedi per esempio il metalinguaggio)?
    da questa considerazione traggo alcune conclusioni. O B.
    Si.

    Sarà Paolè, ma conosco una bestiaccia in grado di aprire le porte anche senza polpastrelli. Su quello che dici è vero: non dobbiamo considerare che un umano lo è completamente e totalmente. C'è molta variabilità in questo. Alle volte un animale intelligente lo è più del più stupido degli umani.

    buon we pony

    RispondiElimina
  9. Pa, quanto tu affermi e poi rilanci, ponendo domande, io lo leggo con l'ottica del mio mestiere.

    Penso ad espressioni come "Sa comunicare mediante linguaggi non verbali, ma trova difficoltà ad esprimersi verbalmente" quando si vuole intendere che un ragazzo a scuola riesce abbastanza bene nelle materie artistico/espressive e meno bene nelle lingue, ad esempio.

    Poi penso ai bambini autistici che hanno enormi difficoltà a parlare. Pensieri molto sparsi questi miei, ma sono stati suscitati dal contenuto del tuo post.

    Penso ancora sparsamente che con il linguaggio possiamo esprimere ciò che è nella nostra mente, quello che percepiamo e ci rappresentiamo del mondo interno o esterno. Possiamo parlare "tra" di noi, "di" noi, "a" noi. In un certo modo il linguaggio è uno strumento per rappresentare a se stessi e agli altri delle informazioni. In questo senso è la capacità di avvalersi di un codice e, nel caso dell'uomo, di avvalersene in modo produttivo.

    Il cane non può avvalersi di tale codice perciò mi rimane molto difficile pensare a un modo di equiparare premi e punizioni usati per l’umano con il cane...

    Ci hai capito una mazza del mio discorso? Io no.

    Sai che ore sono, Pa? Le 2 e 30 perciç non pretendere che scriva sensatamente, eh?

    RispondiElimina
  10. perciç sta per perciò. Così è uscito fuori dalla tastiera...

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  11. Anna, lo sostanza è questa: il linguaggio motorio come manifestazione del nostro essere vivi. Questo linguaggio agisce e basta, e giocoforza è effettivo.
    L'altro linguaggio (verbale) è, nella mia ipotesi, un sostituto motorio, che arriva là dove quello motorio non può arrivare e possiede anche quella che chiamiamo meta-rappresentatività.
    Mi chiedo allora in cosa consista la sua effettività. Ipotesi della mediazione empatica.
    Di entrambi i linguaggi vorrei conoscere il correlato anatomico.
    In questo senso, il linguaggio corporeo è già un passo avanti rispetto a quello puramente motorio perchè inerisce l'altro (quello motorio) senza effettuarlo. Esempio: posso dimostrarti la mia simpatia/antipatia dai segnali corporei pur senza agire direttamente.
    Sembra quasi che la natura abbia previsto una sorta di economicità del gesto: il gesto motorio puro è sempre più costoso di quello corporeo; e il corporeo lo è più del "gesto" verbale.
    Siccome esiste una meta-rappresentatività (meta-linguaggio) del linguaggio verbale vorrei capire in cosa consiste. E poi, mi chiedo se anche il linguaggio corporeo la possieda.

    RispondiElimina
  12. Anna, lo sostanza è questa: il linguaggio motorio come manifestazione del nostro essere vivi. Questo linguaggio agisce e basta, e giocoforza è effettivo.
    L'altro linguaggio (verbale) è, nella mia ipotesi, un sostituto motorio, che arriva là dove quello motorio non può arrivare e possiede anche quella che chiamiamo meta-rappresentatività.
    Mi chiedo allora in cosa consista la sua effettività. Ipotesi della mediazione empatica.
    Di entrambi i linguaggi vorrei conoscere il correlato anatomico.
    In questo senso, il linguaggio corporeo è già un passo avanti rispetto a quello puramente motorio perchè inerisce l'altro (quello motorio) senza effettuarlo. Esempio: posso dimostrarti la mia simpatia/antipatia dai segnali corporei pur senza agire direttamente.
    Sembra quasi che la natura abbia previsto una sorta di economicità del gesto: il gesto motorio puro è sempre più costoso di quello corporeo; e il corporeo lo è più del "gesto" verbale.
    Siccome esiste una meta-rappresentatività (meta-linguaggio) del linguaggio verbale vorrei capire in cosa consiste. E poi, mi chiedo se anche il linguaggio corporeo la possieda.

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  13. Pa, quanto tu affermi e poi rilanci, ponendo domande, io lo leggo con l'ottica del mio mestiere.

    Penso ad espressioni come "Sa comunicare mediante linguaggi non verbali, ma trova difficoltà ad esprimersi verbalmente" quando si vuole intendere che un ragazzo a scuola riesce abbastanza bene nelle materie artistico/espressive e meno bene nelle lingue, ad esempio.

    Poi penso ai bambini autistici che hanno enormi difficoltà a parlare. Pensieri molto sparsi questi miei, ma sono stati suscitati dal contenuto del tuo post.

    Penso ancora sparsamente che con il linguaggio possiamo esprimere ciò che è nella nostra mente, quello che percepiamo e ci rappresentiamo del mondo interno o esterno. Possiamo parlare "tra" di noi, "di" noi, "a" noi. In un certo modo il linguaggio è uno strumento per rappresentare a se stessi e agli altri delle informazioni. In questo senso è la capacità di avvalersi di un codice e, nel caso dell'uomo, di avvalersene in modo produttivo.

    Il cane non può avvalersi di tale codice perciò mi rimane molto difficile pensare a un modo di equiparare premi e punizioni usati per l’umano con il cane...

    Ci hai capito una mazza del mio discorso? Io no.

    Sai che ore sono, Pa? Le 2 e 30 perciç non pretendere che scriva sensatamente, eh?

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  14. L'idea è questa, lo sai: contrapporre linguaggio motorio e linguaggio verbale. Osservarne le caratteristiche le similitudini e le differenze.
    Posto che il linguaggio motorio è TUTTO per un qualsiasi animale uomo escluso, questo significa che è attraverso questo linguaggio che l'animale interagisce con la realtà, dalla rappresentazione interna di un mondo all'agire su quel mondo.
    Ora: cos'è il linguaggio verbale? a quale corpo fa riferimento? e può essere che, contrariamente a quello che succede al linguaggio motorio che comprende di quel che sta eseguendo solo il ritorno sensorio classico, nel linguaggio verbale tutto il linguaggio sia allo stesso tempo effettore e recettore (vedi per esempio il metalinguaggio)?
    da questa considerazione traggo alcune conclusioni. O B.
    Si.

    Sarà Paolè, ma conosco una bestiaccia in grado di aprire le porte anche senza polpastrelli. Su quello che dici è vero: non dobbiamo considerare che un umano lo è completamente e totalmente. C'è molta variabilità in questo. Alle volte un animale intelligente lo è più del più stupido degli umani.

    buon we pony

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  15. per il cane non vale, perchè non ha il polpastrello per aprire la porta...ora sto leggendo un libro delizioso il cui protagonista è un cane,( è il cane che racconta)ebbene Enzo ( si chiama così il cane) sostiene che i cani quando muoiono, la loro anima va dentro ad un uomo, perchè ai cani mancano solo la parola ed i polpastrelli... e per quanto riguarda la decisione umana io non do per scontato nulla....mai sentito il detto: " l' ora del cretino capita a tutti"?
    Ciaoooooooo

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  16. perfetto pascucci hai centrato il pilastro centrale della filsofia cristiana, per quwnto riguarda la politica io credo che stia cambiando, e molto anche, se leggi la società liquida (non ricordo lo scrittore) tratta proprio il tema della despritualizzazione della società, cioè la deideologizzazione, cosa che la politica sta cercando di interpretare, a questo proposito ti rimando a un libro di goerge bernanos :la scristianizzazione dell'eurpa: testo fondamentale per capire l'autentico portato della chiesa e di cristo (consiglio caldamente la lettura) perchè è il collegamento tra questi due post e la tua critica, quanto all'islamismo è un credo basato molto sulla spiritualizzazione al punto da non poter essere nemmeno criticato ma se dobbiamo discutere di islamismo allora la cosa richiede una dedizione al tema maggiore, dedizione che mi ha portato a chiudere il blog helterskelter

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