Apprendo dal blog Quinta's weblog che Facebook e MySpace hanno fornito i dati personali dei propri iscritti a agenzie pubblicitarie, senza il consenso dei diretti interessati e di nascosto. La notizia è stata data dal Wall Street Journal che, a quanto pare, ha ottenuto una marcia indietro dei popolari social network.
Nei commenti al blog di Quinta c'è chi fa notare che il diffusissimo pulsante MI PIACE sia un sistema validissimo di tracciamento delle abitudini della gente, sempre alla faccia della privacy.
Mi fa venire in mente un post di Anacronista sull'Ideologia negli aggettivi e la modifica del significato di utile in relazione alle necessità del business.
Più siamo collegati e più siamo legati?
Tutta questa esuberanza di condividere, fare amicizie, conoscere, non è che nasconde, al fondo, un interesse commerciale non perfettamente dichiarato, grazie al quale siamo "convogliati" verso quello che "preferiamo"?
A me NON PIACE molto.
Il sto spesso collegata agli scimmioni, che deducano ciò che vogliono, Essi!
RispondiEliminaB
E' quello che temo, Pa, e non mi piace affatto!
RispondiEliminaNEANCHE A ME PIACE .
RispondiElimina.
UN SALUTO PAOPASC .
Buona domenica Paolo, finalmente una
RispondiEliminagiornata di riposo e di sole.
Un abbraccio grande.
Giuseppe.
Neanche a me piace molto, ma tanto siamo già catalogati, siamo già divisi in gruppo, pure la ricerca scientifica funziona così......allora ho deciso che faccio ciò che mi piace al momento, ci penserò poi, sono stanca di preoccuparmi di tutto, tutti hanno le loro ragioni ed io ( e penso anche gli altri) ballo come il carillon che oggi ha Kikka nel suo blog, non ci resta che vivere il nostro tempo, se fai diverso sei schedato come anomalo diverso, quindi BALLIAMO.
RispondiEliminaCiao e buona domenica.
mmmmmmmm
RispondiEliminammmmmmmm
mmmmmmmm
Non parte?
RispondiEliminaIn verita' sono partita da un pezzo!!!
RispondiEliminaComunque tu ,rispondere alle mie domande mai...vero???? :(
Io, sinceramente, non capisco molto dove sia il problema...Scusami la franchezza...ma quando andiamo sul web (sia facebook, o un blog) siamo consapevoli che chiunque può "usurpare" la nostra privacy. Non riesco a capire il perchè dobbiamo nasconderci dietro a questa ipocrisia. Io, personalmente, mi sono iscritta su Facebook, sapendo ai rischi a cui andavo incontro. Che poi ci sia un interesse commrciale, non vedo che cosa ci sia di male...Io ho un collega pittore che si è iscritto a facebook per aver maggior visibità...
RispondiEliminaNon capisco molto questo accanirsi contro i social network, se non piacciono basta non iscriversi...Scusami l'irruenza...Sempre un abbraccio Annamaria
Vedi Annamaria, è chiaro che siamo immersi in un mondo sotto controllo. Cookie, IP, counter, sondaggi, tutte le aziende vogliono sapere cosa preferisce il loro pubblico per dargli quello che vuole. Altre volte, quello che il pubblico vuole non è proprio ciò che vuole lui, ma questa è un'altra storia.
RispondiEliminaQui, si faceva notare che facebook ha violato una norma sulla privacy che gli imponeva di comunicare ai suoi iscritti se i dati di uno qualsiasi di questi veniva condiviso con agenzie di Ad. Già si fa fatica a farci rispettare, come utenti, quando ci sono leggi che dovrebbero tutelarci, figurati come andrebbe se non ci fossero e se queste violazioni non fossero notate. Io dico che bisogna sempre segnalarle queste cose e battersi per i nostri diritti, anche se iscrivendoci sappiamo "a cosa andiamo incontro". Ci vuole veramente poco a farsi plagiare. Ricambio l'abbraccio.
posso suggerire un paio di romanzi ? entrambi di deaver: "la finestra rotta" e "la strada delle croci".
RispondiEliminaun po' accentuati, come ogni spettacolarizzazione fa, ma emblematici.
Certo che puoi, Stefano. Nella breve recensione su bol.it alla Finestra rotta, dice che il Times l'ha definito "il più grande autore di thriller vivente". Non vorrei che la realtà superasse la fantasia.
RispondiEliminaIo avevo addirittura letto, non mi ricordo bene dove, ma provero' a cercare, che il monitoraggio delle attivita' di Zuckerberg (fondatore) aveva registrato gia' dopo pochi mesi dalla creazione del social network, quando era confinato solo all;interno del campus universitario, frasi sospette a violazione della privacy. Tutto molto prima che facebook avesse questo successo...
RispondiEliminaPrecoce, dunque!
RispondiEliminaPrecoce, dunque!
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