Un'occasione perduta. La Commissione Affari Istituzionali dell'Assemblea Regionale Siciliana boccia la riduzione dei deputati regionali da 90 a 70 con 8 voti contrari e 3 favorevoli.
La Sicilia è la regione italiana con il più alto numero di deputati. L'iniziativa di ridurli, partita dal presidente dell'Assemblea Francesco Cascio, nell'ottica di
"dare un ulteriore segnale in direzione della riduzione dei costi della politica, ma anche per dimostrare la volontà del parlamento regionale siciliano, sia pur nel rispetto delle nostre prerogative autonomistiche, di adeguarsi alle altre realtà legislative d'Italia"
è però fallita. Ma forse era anche prevedibile, un esito simile.
In rapporto alla popolazione residente, la Sicilia ha un deputato ogni 55.746 abitanti mentre, a titolo d'esempio, la Lombardia ne ha uno ogni 118.440.
Dalla Rassegna Stampa di Governo.it, il portale del Governo Italiano, risulta che la regione Sicilia ha circa 20.642 dipendenti a tempo determinato, senza contare precari, lavoratori a tempo indeterminato e lavoratori socialmente utili. I deputati siciliani hanno, unici in Italia, uno stipendio equiparabile a quello dei senatori, cioè 19.685 euro lordi al mese, più altri extra. Molto preciso e sferzante l'articolo presente sul portale del Governo. Forse è leggermente interessato, causa dissidi fra forze politiche, sta di fatto che rende un servizio alla verità delle cose. Dovrebbe essere una fonte ufficiale e credibile, e anche istruttiva.
Fonti:
http://rassegna.governo.it/testo.asp?d=54988863http://palermo.repubblica.it/cronaca/2011/02/02/news/riduzione_dei_deputati_macch_un_plebiscito_per_bocciare_la_riforma-11969686/?ref=HREA-1
weeeeeeeeeeeeeeeeee ciao donzelletto oggi sono splendidamente cattivello ihihihihihihihihihihi
RispondiEliminaLA POLITICA E L'ESERCIZIO DI GOVERNO NELL'INTERESSE DELLA COLLETTIVITA'
RispondiEliminaIl Procuratore Nazionale Antimafia Grasso, intervenendo ad un convegno su "colletti bianchi e mafia", a proposito delle liste compilate dai partiti per le elezioni, ha auspicato che siano preventivamente adottate soluzioni per evitare che coloro che sono già considerati nell'ambiente con contatti cosiddetti "indecenti" vengano candidati alle elezioni, locali o nazionali.
Grasso ha anche evidenziato che "bisognerebbe trovare una legge in grado di impedire l'accesso alle candidature a chi ha determinate pendenze, pur nella presunzione di innocenza che prevale..." e che "sarebbe opportuno aspettare che la situazione personale del candidato venisse risolta...".
Ma purtroppo la questione morale non sembra interessare la classe politica siciliana.
Eppure è normale credere che in una società sana solo persone dotate di un alto senso della moralità, oltre che di specifiche capacità, possono servire il bene comune.
Invece chi ricopre incarichi istituzionali sembra agire senza l'attitudine a comprendere i problemi della società e molto spesso agisce fuori dall'etica e dall'onesta'.
Il soggetto politico sembra spesso perseguire un interesse personale, quello cioè di portare avanti la sua carriera politica intesa come "un lavoro".
L'attività politica non appare percepita come un impegno ulteriore, oltre la propria attività lavorativa, ma come l'opportunità di migliorare la propria condizione economica e sociale.
E così accade che il politico è attratto dalla logica degli affari e dello scambio dei favori, piuttosto che amministrare per il bene comune.
In tal modo la politica non risolve i problemi della collettività e provoca un danno grave alla società che si disgrega e perde la bussola.
Per questo ci sentiamo di condividere il pensiero del Procuratore Grasso che è intervenuto sul problema della questione morale.
Non vogliamo che chi ci rappresenta abbia dei procedimenti penali pendenti, sia sottoposto ad indagini, abbia a che fare con logiche affaristico-clientelari.
Non vogliamo che chi si candidi a rappresentare la collettività ed a ricoprire importanti incarichi istituzionali sia sottoposto ad indagini giudiziarie o peggio ancora faccia uso di droghe.
La politica non è un lavoro ma lucido impegno nell’interesse della collettività.
Mi sembra una proposta "decente". la gente e i politici in particolare non considerano mai quanto l'esempio sia importante per l'adesione alla legge. C'è una parte di comportamenti che nessuna legge riuscirà mai a canalizzare: per questi occorre un adeguato esempio dall'alto. Allargo la tua considerazione anche al mondo dei giudici, che non è intoccabile, anche se nei giusti modi.
RispondiEliminaMi sembra una proposta "decente". la gente e i politici in particolare non considerano mai quanto l'esempio sia importante per l'adesione alla legge. C'è una parte di comportamenti che nessuna legge riuscirà mai a canalizzare: per questi occorre un adeguato esempio dall'alto. Allargo la tua considerazione anche al mondo dei giudici, che non è intoccabile, anche se nei giusti modi.
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