venerdì 18 febbraio 2011

Le rivelazioni di Wikileaks sui rapporti Italia Usa: "Berlusconi danneggia l'Italia"

ronald spogli
Questi sono alcuni brani dei documenti top secret ottenuti da Wikileaks che Repubblica pubblica da oggi
"Il premier Silvio Berlusconi con le sue frequenti gaffes e la scelta sbagliata delle parole" ha offeso nel corso del suo mandato "quasi ogni categoria di cittadino italiano e ogni leader politico europeo", mentre "la sua volontà di mettere gli interessi personali al di sopra di quelli dello Stato ha leso la reputazione del Paese in Europa ed ha dato sfortunatamente un tono comico al prestigio dell'Italia in molte branche del governo degli Stati Uniti". 
Così l'ambasciatore Ronald Spogli nel 2009 al momento di lasciare il suo mandato, in un documento confidenziale intitolato  "What can we ask from a a strong allied", prima di Noemi, Patrizia D'Addario e Ruby, nel quale il nostro premier è visto già come
un uomo debole, prigioniero dei suoi conflitti di interesse e dell'evidenza internazionale dei suoi abusi di potere. Quindi bisognoso dell'aiuto americano per legittimarsi sul piano interno e estero e come tale disponibile, quando richiesto, a comportarsi come "il migliore alleato". Berlusconi insomma non è nelle condizioni di dire alcun "no" a chi lo sostiene. 
Non è finita. Viene inquadrata anche la situazione economica del nostro paese.
 "Il lento ma costante declino economico dell'Italia - scrive l'ambasciatore Spogli - compromette la sua capacità di svolgere un ruolo nell'arena internazionale. La sua leadership spesso manca di una visione strategica. Le sue istituzioni non sono ancora sviluppate come dovrebbero essere in un moderno paese europeo. La riluttanza o l'incapacità dei leader italiani a contrastare molti dei problemi che affliggono la società, come un sistema economico non competitivo, l'obsolescenza delle infrastrutture, il debito pubblico crescente, la corruzione endemica, hanno dato tra i partner l'impressione di una governance inefficiente e irresponsabile. Il primo ministro Silvio Berlusconi è il simbolo di questa immagine".
Vi è da osservare, en passant, che l'ambasciatore Spogli, pur dal suo interessato punto di vista, tocca punti essenziali, del necessario intervento per cambiare l'attuale situazione, che non ruota solo intorno a Berlusconi. La stagnazione delle riforme, ma anche il pessimo esempio che dà la politica italiana tutta, "giustificano" il ritardo, direi, civico, dell'Italia, su molti versanti, sia sociale che economico.
Ma non è solo quello che succede all'interno del nostro paese che preoccupa gli Usa, ma anche e soprattutto come si agisce all'estero. L'ottica è sempre quella americana.
L'Italia - annota Spogli - "fa molti sforzi, alcuni seri altri meno, per mantenere una posizione di rilevanza e influenza". Come quando "si propone nel ruolo di grande mediatore delle crisi mondiali, un ruolo autoconferitosi che alcuni politici, specialmente il premier Silvio Berlusconi, pensano possa conferire grande visibilità senza praticamente spendere alcunché". O come quando, senza alcun coordinamento, ritiene di avere i titoli per "mediare tra la Russia e l'Occidente, impegnarsi con Hamas e Hezbollah, stabilire nuovi canali di negoziato con l'Iran, espandere l'agenda del G8 con mandati al di là di ogni riconoscimento".
Anche se, in definitiva, nonostante le gaffes, come quella del ritiro dall'Iraq in una puntata di Porta a Porta, si chiede 
 Si deve abbandonare un alleato pasticcione, in declino economico e inviso alle cancellerie europee per idiosincrasia politica?. "No - scrive Spogli alla Clinton - non dobbiamo. Dobbiamo anzi riconoscere che un impegno di lungo termine con l'Italia e i suoi leader politici ci darà importanti dividendi strategici adesso e in futuro"
Ce n'è anche per  la magistratura 
 "una casta inefficiente e autoreferenziale", priva di controllo e che condiziona la vita politica
e per le attuali opposizioni e i dissidenti
non credono nei dissidenti della maggioranza; giudicano il Pd disorganizzato.
mentre si salva il Presidente Napolitano
  Il Presidente è visto come una figura assolutamente cruciale per la stabilità del Paese, è stimato e seguito. Il Quirinale non si tocca, è un assoluto punto di riferimento. 
 Ma i cablogrammi non sono finiti. Siamo ancora alle prime puntate. Su Repubblica e l'Espresso i testi completi, riguardanti un po' tutti i politici.

Fonti
http://www.repubblica.it/politica/2011/02/18/news/wikileaks-12597522/?ref=HREA-1
http://racconta.espresso.repubblica.it/espresso-wikileaks-database-italia/?ref=HREA-1

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