La tragica contabilità dei morti del terremoto giapponese, purtroppo, si rivela più rilevante di quanto comunicato inizialmente. Il Giappone ha resistito egregiamente al terremoto ma non allo tsunami. Nella città di Minamisanriku, su circa 17 mila abitanti, 9500 mancano all'appello. E' prevedibile che questa conta sia destinata ad aumentare.
C'è una difficoltà, da parte dell'osservatore lontano da quei luoghi, a percepire per intero la portata di questa enorme tragedia, così come c'è difficoltà a spaventarsi davanti all'ondata che travolge tutto, trasportando automobili e tutto quanto incontra sul suo cammino. Si fa fatica a provarne la straordinaria forza distruttrice: sembrano macchinine, quelle trasportate dalla furia delle acque.
A questa difficoltà di immedesimazione, che riguarda tutti gli eventi che sono distanti da noi sia geograficamente che affettivamente, dà manforte l'encomiabile self control dei giapponesi.
A tutto questo si aggiunge il timore derivante dai reattori delle centrali nucleari di Fukushima. Dopo un'esplosione in un reattore è stato rilevato un aumento delle radiazioni.L'evacuazione precauzionale ha interessato un raggio più ampio di quello iniziale. Il Boston Globe parla dell'evacuazione di 200 mila persone. Anche le forze armate (siparla del dispiegamento di 50 mila uomini) partecipano ai soccorsi: dicono voci ufficiali che è la più estesa mobilitazione dopo la seconda guerra mondiale. Le cifre parlano di 1 milione di case senz'acqua, di 4 milioni senza energia elettrica, di 200 incendi ancora in corso. Uno di questi ancora fronteggiato dai vigili del fuoco alla raffineria di Ichihara.
In più, ancora continuano le scosse: 90 solo ieri, di cui 5 sopra la magnitudo 6.0.
Fonti:
Bello il tuo nuovo vestito, più professionale.
RispondiEliminaAlla catastrofe del Giappone, guardo allibita alla loro dignità, non è solo self control, nei loro occhi vi è disperazione, ma hanno come un senso di ineluttabile, unito alla fiducia per le loro istituzioni, loro hanno rispetto per il loro Governo e questo fa sì che io inchini la testa a loro non per pietà, ma per rispetto, a loro グッドラックジャパン che significa buona fortuna , perchè hanno bisogno solo di quella per le cose ragionevoli non hanno bisogno di nessuno.
Ciao Paolo.
Hai ragione Teo: non me la posso cavare in due parole sul modo di essere e comportarsi dei giapponesi. La loro storia è molto più articolata. Una cosa giusta che dici è: hanno fiducia nello loro istituzioni.
RispondiEliminaE' una dignità anche nella tragedia, è un vivere l'intensità solo dal punto di vista interiore. Così avrei dovuto dire. Grazie per avermi sollecitato a dirlo, anche se in un commento.