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Le società umane sono intrinsecamente instabili. Tutte. L'instabilità delle società democratiche si manifesta con la caduta dei governi, seguita da elezioni o con manifestazioni di piazza, più o meno pacifiche. Nelle società non democratiche, l'instabilità origina più o meno dagli stessi motivi fondamentali: modifica dello stato di cose attuale, critica degli atti del governo. Ma, in questo caso, l'instabilità dà luogo a effetti molto più drammatici. Il governo non democratico si basa sull'autoritarismo, non sul consenso, perciò chiunque manca di obbedire alla sua autorità mina alle fondamenta il suo sistema di potere.
In pratica, nei sistemi democratici, l'instabilità insita in qualsiasi consorzio umano, segue percorsi stabiliti, accettabili, per lo più non violenti, sino ad arrivare a un nuova stabilità, sulla quale si riedifica l'operato di un nuovo governo.
Nel sistema non democratico l'instabilità segue percorsi imprevedibili: ci può essere una protesta pacifica, non violenta, oppure ce ne può essere una violenta, fino ad arrivare alla guerra civile. Però, a differenza di quanto succede nei governi democratici, i governanti non democratici non possono consentire all'instabilità di intaccare il genere di stabilità che permette loro di esistere. Infatti, se l'instabilità agisse completamente si avrebbe la caduta del regime, non solo del governo, con un profondo riassetto di tutto il sistema.
Ma perchè le società umane sono intrinsecamente instabili?
Si osservino le figure dalla 1 alla 3 qui sotto. Rappresentano l'ipotetica evoluzione di due sistemi. Il sistema A. nel quale nessun movimento è permesso e il sistema B. nel quale sono permessi tutti i movimenti. L'ordine del sistema A. si ottiene a scapito della vita (sociale, o della vita tout court nel Regno animale): un sistema perfettamente ordinato dove niente si muove probabilmente non è un sistema vivente (il concetto di sistema ordinato non è quello propriamente inteso dalla termodinamica bensì un ipotetico stato di assenza di movimento, simile allo stato vegetativo). Il disordine del sistema B. si ottiene ugualmente a scapito della vita: quale sistema vivente resisterebbe al disordine totale delle sue reazioni chimiche o della disposizione delle sue strutture o dell'assenza di qualsiasi finalismo nel suo movimento?
E' agevole osservare che nei sistemi di tipo B. l'andamento implica un'evoluzione verso il disordine totale, che non è compatibile con la vita, neanche quella di sistemi di governo, a meno di non considerare la cosa in ottica dinamica, cioè osservare il grafico come una riproduzione del destino di ogni vivente: il massimo disordine.
(continua)
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